2° Poeticforum - Le poesie che amiamo

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
A questo punto propongo di proseguire a commentare questa poesia di Bukowski e poi di riprendere l'ordine in cui sono state postate,ripartendo dalla seconda.

E' triste quando un giovane vuole apprendere la cultura attraverso i libri ma gli viene negato,ma è rassicurante leggere che la tenacia e la vera voglia di sapere non conosce ostacoli,come è stato per l'autore di questa poesia.La nostra più bella letteratura può essere davvero una splendida compagna nel corso di tutta la nostra vita,non ci tradirà né ci abbandonerà mai.
 

GermanoDalcielo

Scrittore & Vulca-Mod
Membro dello Staff
la metafora della letteratura come faro nel buio, luce che possa rischiarare il velo di ignoranza e anche sospetto verso i libri, poteva venir fuori solo da qualcuno che nella parola scritta ha cercato il significato di una vita intera, come Bukowski.
Questa poesia mi ha fatto venire una stretta al cuore, perchè mi ricordo quando ero al liceo e leggevo a letto con una pila portatile, rettangolare, indirizzandone il fascio sulle righe che leggevo, perchè mio padre diceva che l'enel non gliela regalavano e mia madre rincarava la dose sostenendo "alleggerisssc sèmp" (dialetto napoletano per dire sprezzantemente a uno che legge sempre).
Ringrazio Alessandra per avermela fatta conoscere
 
G

giovaneholden

Guest
Bellissima poesia questa di bukowski,ci ricorda quanto può essere difficile leggere in certi ambiti sociali dove si ha diffidenza nei confronti dei libri,proprio perché aiutano a creare uomini liberi.Mi viene in mente quel capolavoro che è Fahrenheit 451 sia il romanzo di Ray Bradbury che il film di Francois Truffaut.
 

Valentina Bellucci

La Collezionista di Sogni
Bellissima poesia anche per me. Mi ha fatto sorridere l'espressione: "LUCI SPENTE!" è più o meno la stessa cosa che grida anche mio padre quando nel cuore della notte si sveglia e dalla porta aperta vede filtrare la luce della mia camera. Allora si alza e viene in camera mia: ancora a leggere? Mi chiede. Mio padre è molto gentile, perchè anche se lui non ama i libri, rispetta però quello che desidero (anche se qualche volta - e senza torto - mi sgrida perchè alle tre di notte ho ancora la luce accesa). Mia madre su questo fronte è un po' più severa... Però alla fine, insomma, faccio quel che mi pare:mrgreen:

Ma come non amare una poesia che non fa della poesia in sè vera arte ma della letteratura una poesia da amare?
E come irididimoganoenotte anch'io adoro soprattuto la parte finale: più donna di una donna/più uomo di un uomo.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Primo amore - Charles Bukowski

Alla prima lettura la poesia di Bukowski mi ricorda Edgar Lee Masters, questo descriversi ed entrare nei particolari, questo nello stile, poi il contenuto come può non affascinare e rapire noi lettori che ci nutriamo di letture? Mi ricorda anche una storia che mi racconta spesso mia madre che quando era piccina, lei è del 1928, si nascondeva sotto il letto per poter leggere i suoi amati libri, così che non potevano trovarla, stanchi di cercarla si arrendevano e lei passava interi pomeriggi immersa nella lettura. :)
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Hai ragione elisa, sembra un personaggio dell'Antologia di Spoon River :)
Mi è sembrato che una poesia del genere non potesse mancare qui...chi meglio di noi, persone per cui la lettura è vitale, può comprendere queste parole? La volontà e lo spirito critico possono riscattare da un destino infelice e la lettura ha fatto di Bukowski l'uomo libero e l'artista che è diventato. I miei genitori non hanno mai ostacolato la mia passione per la lettura, e di questo li ringrazio, però mi viene da pensare che anche se l'avessero fatto, sebbene il mio carattere non fosse ribelle e tenace come quello del poeta, in qualche modo sarei riuscita a coltivare questo piacere che per me è stato enorme sin da piccola (nonostante un lungo periodo di pausa). Tutto scorre, i libri restano e mi dà molta sicurezza il pensiero che nella mia vita c'è qualcosa che nessuno, nessun evento catastrofico (o quasi), nessun dolore può impedirmi. Purtroppo esiste tuttora chi diffida della cultura e trasmette messaggi volti ad omologare e addormentare i cervelli.
P. S. Elisa, tua madre è un mito!
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
L’assetato - Octavio Paz

riprendiamo l'ordine, naturalmente si possono commentare tutte le poesie appena trascorse, ecco l aterza poesia da goderci tutti assieme :)

L’assetato - Octavio Paz

Per trovarmi, Poesia,
mi cercai in te:
stella d’acqua che si sfalda,
l’essere mio s’annegò.
Per cercarti, Poesia,
feci naufragio in me.

Poi presi a cercarti, per
fuggire da me:
oh quel folto di riflessi
in cui mi perdei!
E quando feci ritorno
quello che trovai fu

lo stesso volto perduto
nella stessa nudità,
le stesse acque specchianti
alle quali non berrò
e alle sponde dello specchio
me stesso morto di sete.
 
G

giovaneholden

Guest
Ho scelto questa poesia del nobel Octavio Paz,perché parla dell'amore come di un'inarrestabile sete mai estinta,anche nei momenti in cui pare di dominarlo e razionalizzarlo,esso rispunta fuori dirompente e imprevedibile. Molto bello questo concetto,espresso con un suono quasi onomatopeico,sembra di essere al centro di questo continuo dissetarsi e assetarsi.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
a me ha colpito questo incessante entrare ed uscire da sè stessi, per capire come siamo fatti, uno continuo scambio tra interiorità ed esteriorità, una continua ricerca tra emozioni che ci scaturiscono da dentro che vengono condizionate da ciò che viviamo e la realtà che ci forma e ci comunica cose diverse che poi portiamo dentro i nostri pensieri e li esterniamo in comportamenti. Il continuo flusso tra dentro e fuori che spesso ci lascia completamente svuotati.
Forse la più complessa tra le poesie finora proposte nel poeticforum, che richiede più letture.
 

Nerst

enjoy member
Bellissima poesia. Si legge la ricerca di chi è assetato di qualcosa che disseti l' animo, che plachi il tormento di una mancanza, ma dopo il tanto cercare ci si ritrova al punto di partenza, perchè non è tanto la ricerca di qualcosa, ma la ricerca del nostro essere, che per quanto venga soppresso in noi, ad un certo momento vuole esplodere...e così si naufraga in se stessi, ci si ritrova e ci si arrende.

Mi ha fatto tornare in mente l' alchimista di Choelo
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
anche per me questa poesia di Paz ha un qualcosa di sensuale nella ricerca di sè stessi, come un piacere sofferto della ricerca dentro di sè di emozioni e sentimenti, forse tipica del centro sud america?
 

Nerst

enjoy member
anche per me questa poesia di Paz ha un qualcosa di sensuale nella ricerca di sè stessi, come un piacere sofferto della ricerca dentro di sè di emozioni e sentimenti, forse tipica del centro sud america?


Scusami elisa, sarei curiosa di approfondire questo tuo pensiero. Credi che questa ricerca di se stessi abbia una localizzazione geografica per la possibilità che quesi posti sconfinati danno o perchè hai letto qualche altra poesia di autori del centro/sud america che condividono con Paz lo stesso pensiero? Grazie
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Scusami elisa, sarei curiosa di approfondire questo tuo pensiero. Credi che questa ricerca di se stessi abbia una localizzazione geografica per la possibilità che quesi posti sconfinati danno o perchè hai letto qualche altra poesia di autori del centro/sud america che condividono con Paz lo stesso pensiero? Grazie

certo la sensualità la sento maggiormente nella loro poesia, per cui penso si riverberi non solo nelle poesie strettamente d'amore. Sento una maggior partecipazione fisica che spesso nelle poesie di poeti non latino americani è meno presente.
 

Nerst

enjoy member
Ok, quindi i sentimenti oggetti della poesia sono espressioni di vita che toccano più punti dell' essere, e non solo il tema dell' amore, di fatto questa poesia ne è un esempio. Grazie per la risposta.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
E' vero, è molto complessa, ma molto bella, anche se l'idea di non trovare mai consolazione nè di riuscire a placare la propria sete in nessun modo, continuando ad entrare e a uscire da se stessi e cercando conforto in questo caso nella Poesia, trasmette angoscia. Una poesia drammatica che sembra non lasciare alcuna via d'uscita.
Nerst mi ha fatto riflettere sul paragone con L'alchimista, dove il protagonista, se ben ricordo (ma l'ho letto molto tempo fa) decideva di intraprendere un percorso alla ricerca di se stesso che poi lo riportava al punto di partenza, ma con una nuova ricchezza dovuta alle esperienze accumulate, mentre qui si ha l'impressione che la ricerca di se stessi e del proprio essere, di placare la propria angoscia non porti ad alcun risultato e non arricchisca in nessun modo il poeta, lasciandolo disperato e sempre morto di sete. Così almeno l'ho interpretata io.
 
Ultima modifica:

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Il piano infinito - Isabel Allende

ecco la prossima poesia da commentare


Il piano infinito - Isabel Allende


Adesso che ho superato già
tanti dolori e posso
leggere il mio destino come
una mappa piena di errori,
quando non sento nessuna compassione
di me stesso e posso
passare in rassegna
la mia esistenza senza sentimentalismi,
perché ho trovato una relativa pace,
lamento solo la
perdita dell'innocenza.
Mi manca l'idealismo della gioventù,
del tempo in cui esisteva ancora per me
una chiara linea divisoria
tra il bene e il male
e credevo che fosse possibile agire
sempre in accordo con
principi amovibili.

 

Valentina Bellucci

La Collezionista di Sogni
L'assetato di Octavio Paz

Poesia molto bella, dal forte movimento. Anche a me piace molto l'entrare e l'uscire da se stesso per capire e comprendere. Ma dal titolo: l'assetato; cosa corrisponde alla poesia? All'aver sete della propria identità? Dell'io che non trova riposo? Riprende qualche tratto dell'Infinito di Leopardi, ma al contrario di questo dà più ansia e angoscia di quanto il leopardiano Infinito dia calma e desolazione. Somiglia molto a una spasmodica ricerca di se stesso con la triste consapevolezza che sempre è e sempre sarà celata; ma con la determinazione del non volersi arrendere all'invincibile, perchè solo così una vita somiglierà vagamente a qualcosa alla quale sorridere.


Il piano infinito di Isabel Allende

Anche questa trovo che sia una poesia molto bella e degna di attenzione.
Triste e contemplativa... L'ora in cui tutto tace e si avvolge nella mera consapevolezza della vita, che altri non è che un succedersi di fatti volgere solo a decretare errori, in linea con quella che in gioventù era chiamata innocenza. E senza compassione, perchè il tempo corrode anche quella, o magari è solo orgoglio di una dignità mai morta, con la perdita di ideali e la conquista della saggezza. Una saggezza che va oltre il silenzio, ma si dichiara apertamente incapace di distinguere ciò che il mondo ha reso unico, e agire diviene quindi superfluo quando la lotta, sia da una parte che dall'altra, ha lo stesso e identico destino.
 

Nerst

enjoy member
Mi rispecchio molto in questa poesia, che a parer mio riporta una visione molto nostalgica dei tempi che si vivono in gioventù. Ad un certo punto ti senti grande, non importa l' età che hai, e ti senti addosso tutti i segni degli errori e dell' esperienze vissute. In particolare mi colpisce la frase: Mi manca l'idealismo...del tempo in cui esisteva ancora per me una chiara linea divisoria tra il bene e il male , perchè quando si è giovani si crede che ci siano definizioni di bene e male, di ciò che è giusto e sbagliato ben fissate, poi si cresce e si scopre che spesse volte i due si confondono, fino quasi a capovolgersi in certe occasioni e tutto deve essere riscritto da capo.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
la poesia della Allende la trovo più una riflessione che una vera e propria poesia, non condivido il guardarsi alle spalle con nostalgia di un periodo giovanile dove si era più rigidi ed inflessibili, spesso causa prima di errori dovuti proprio all'intolleranza e all'intransigenza che il giovane ha verso sè stesso e gli altri. Gli ideali li vivo più come pensiero positivo in continuo adattamento ed evoluzione, se no rischiano di diventare ideologie e la coerenza col proprio pensiero ottusità quando va bene. La Allende però ha sempre un approccio così sincero alle cose che ne vivi la ricerca attenta e la partecipazione alla sua vita come fosse una persona amica.
 
G

giovaneholden

Guest
Bella poesia,della quale però non condivido in pieno l'assunto,il parlare poi con l'esperienza del passato e della giovinezza come di un'età dell'oro,pur con quella netta separazione bianco/nero,quando sappiamo che in realtà il grigio prevale... Interessante poi confrontarla con le conclusioni dell'ultimo film di Woody Allen,dove si vorrebbe esser vissuti in un'epoca precedente a quella in cui si è,in pratica meglio vivere il presente piuttosto che rimpiangere il passato.
 
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