Riguardo alla tecnologia comunicativa, mi pare si parli molto spesso di "videofono" o qualcosa del genere. E per essere stato scritto nella fine degli anni sessanta, a me sembra abbastanza avanti coi tempi, no?
Comunque forse c'è anche da considerare che ci si trova in una situazione post-guerra e soprattutto più della metà della popolazione mondiale è andata a vivere su un altro pianeta e chi è rimasto sulla terra, per un motivo o per l'altro è rassegnato alla desolazione, sono concentrati a sopravvivere nella nuova situazione più che a evolvere tecnologicamente.
Blade Runner, il film, non l'ho visto. E sinceramente forse lo considero un vantaggio, non faccio il confronto e perciò riesco ad apprezzare ciò che il libro mi dà. Poi so che comunque il film ha tratto ispirazione dal libro, ma in realtà è molto diverso, perciò fare un confronto tra i due non mi pare la mossa giusta per approcciarsi al libro o al film stesso.
SPOILER
Ma comunque, sono al capitolo undici, piccolo mistero risolto, ma ora Rick si trova davanti a un androide a cui è stata innestata una memoria sintetica, per cui lui crede di essere un essere umano in tutto e per tutto. Tra l'altro l'androide è un cacciatore proprio di androidi, cosa farà nel momento in cui lo verrà a scoprire? Si crea un paradosso e un conflitto interiore che secondo me fa riflettere, al di là del fatto che lui sia una macchina. Cioè, generalizzando la situazione, molte volte capita di credere di essere quello che non si è e tutto viene messo in discussione, tutto crolla. E' anche da questo punto di vista che questo libro mi sta facendo riflettere.