44° Minigruppo - La cognizione del dolore di Gadda

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francesca

Well-known member
Nelle mie note come ho già detto, proprio alla fine sono riportati alcuni appunti di Gadda su un possibile proseguimento.
Si dice di come la gendarmeria inizia ad interrogare tutti, Gonzalo compreso, che però ha degli alibi di ferro: le matrici dei biglietti del treno e diversi testimoni che lo hanno visto dove diceva di essere nelle ore dell'aggressione.
La mamma fra l'altro non muore, rimane in uno stato comatoso.
Poi si interrompono anche gli appunti.
Quindi non sembra che Gadda avesse in mente come aggressore Gonzalo.

Io sto cercando di finire le interminabili appendici della mia versione, dove sono riportati diversi altri appunti di Gadda che cercano di spiegare meglio le caratteristiche di Gonzalo e del romanzo in generale, senza abbandonare lo stile che ha contraddistinto tutto il romanzo.

Francesca
 

Luisa

New member
Ciao ragazzi, non ho partecipato a questo minigruppo perché ho già letto il libro (è uno dei miei preferiti), ma sto seguendo assiduamente la discussione. Volevo chiedere a francesca: che edizione hai? Quella che ho io (l'unica che riuscii a trovare anni fa) non riporta note né appendici
 

francesca

Well-known member
Ciao Luisa, anche se non hai letto il libro con noi, se hai qualche commento o qualche illuminazione (visto che mi sembra che per tutti è rimasto abbastanza difficile) sei la benvenuta!
Ho preso in libro in biblioteca, non perchè non desiderassi comprarlo, ma perchè sono sicura che in qualche meandro di casa di mia mamma c'è.
L'edizione è una vecchia edizione Einaudi, da quello che ho potuto vedere in rete è fuori catalogo.
Le note sono di Emilio Manzotti.
Con uno stile che non ha niente da invidiare a Gadda stesso, piene di citazioni dotte, che nella mia ignoranza il più delle volte non sono riuscita a cogliere, e così contorte e così piene di parole inusuali che risultano di difficile comprensione.
Ma comunque mi sono state utili, senza avrei perso molto del significato profondo del libro.
In appendice come ho già detto ci sono stralci di appunti di Gadda, in cui l'autore spiega alcune caratteristiche del personaggio di Gonzalo; nonostante la solita difficoltà nel seguire il filo del discorso, rendono più chiare diverse cose. In pratica lette le appendici, uno dovrebbe rileggere il libro!
Magari quando le ho finite cerco di darvi un sunto.

Certo che questo è un libro incredibile, ormai ho finito da giorni il romanzo vero e proprio, ma ancora sento di aver bisogno di leggere e leggere per capirlo meglio.
Mi sa che finite le appendici, leggo anche la prefazione (cosa che di solito lascio in fondo, perchè a me i libri piace leggerli senza preconcetti, scoprirli a poco a poco da sola).

Insomma, per me, per ora, questo minigruppo non è per niente concluso!

Anzi, ma secondo voi, cosa c'entra il poemetto Autunno? Questo non sono riuscita a capirlo. Minerva so che ce l'ha, Holden e Luisa, nella vostra edizione c'è?

Francesca
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Ciao ragazzi, non ho partecipato a questo minigruppo perché ho già letto il libro (è uno dei miei preferiti), ma sto seguendo assiduamente la discussione. Volevo chiedere a francesca: che edizione hai? Quella che ho io (l'unica che riuscii a trovare anni fa) non riporta note né appendici

Anche per me vale l'invito che ti ha fatto francesca...se hai qualcosa da dire,puoi farlo in tutta libertà :wink:.
Magari,visto che è uno dei tuoi preferiti,saprai illuminarci...abbiamo patito parecchio durante la lettura.
Neppure io ho note (tranne qualcuna ogni tanto,ma breve) e appendici.
 

Luisa

New member
Grazie ad entrambe per avermi risposto, in particolare a francesca per l'informazione:). Allora spero di trovare il libro in biblioteca, non conoscevo proprio l'esistenza di questi appunti di Gadda! Nella mia edizione alla fine ci sono solo Autunno e L'editore chiede venia,ecc, ma è perché sono parte integrante del libro stesso, per quanto ne so. Comunque concordo con voi, è un testo difficile, da leggere e rileggere, ma bellissimo. Io lo interpreto essenzialmente facendo riferimento alla vita dell'autore stesso. Gadda aveva un rapporto di amore-odio nei confronti della madre, donna severa, tutta d'un pezzo, che lo costrinse a studiare ingegneria piuttosto che le materie umanistiche. Evidentemente, questo determinò in lui una forte frustrazione. C'è una pagina della Cognizione (non ricordo quale), in cui di Gonzalo viene detto più o meno così: "avrebbe voluto scrivere delle postille al Timeo per gli stipendi di nessuno"; quindi, l'insoddisfazione di dover sacrificare i propri interessi letterari per fare un lavoro ritenuto dall'opinione pubblica più rispettabile, nonché redditizio. Di qui anche il suo odio per gli "altri", per la borghesia che pensa solo alle apparenze e al denaro (il dottore che vuole far sposare sua figlia con Gonzalo, la madre che è stata estremamente rigida con lui quando era bambino e ora si dimostra tenera verso i ragazzini cui dà lezioni di francese, e così via). Nel Giornale di guerra e di prigionia Gadda scrive: "Con la mamma fui cattivo e credo che sarò sempre". Gadda in realtà oltre al fratello (Enrico, morto in guerra, da lui amatissimo, da come ne parla non sembra che ne fosse geloso) aveva anche una sorella, Clara, che mi pare non venisse trattata troppo bene dalla madre. La madre tra l'altro era capace di imporre pesanti privazioni ai figli pur di salvare le apparenze (in particolare per non disfarsi della villa di Longone appatenuta al marito, cosa per cui Gadda le serbò sempre rancore). Secondo me il romanzo alla fine rimane incompiuto perché il rapporto con la madre per l'autore rimarrà sempre un nodo irrisolto, qualcosa di mai superato, e quindi neppure nella finzione di un romanzo ha potuto mai mettere un punto fermo, una conclusione definitiva. Riguardo alla parte sui pronomi, ne ho trovato la spiegazione su un libro di letteratura: poiché la ricerca di sé, la ricerca di senso portata avanti dal protagonista rimane sempre senza esito, alla fine lui consce il "lento pallore della negazione" che lo porta a negare non solo qualsiasi possibilità positiva, ma anche se stesso, così come chi si attacca alle illusioni della vita e dice sempre "io, io, io", convinto di essere nel giusto.
Scusate se mi sono dilungata, ma Gadda mi piace troppo! Ho citato tutto a memoria, quindi ci potrebbe essere qualche imprecisione, ma ad ogni modo queste sono le cose che mi sono rimaste più impresse
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Grazie Luisa,anche da parte mia.
Non conoscevo nulla della storia personale dell'autore,il tuo intervento è stato davvero interessante.
La cognizione per me è stato il suo primo romanzo,ero stata attratta dal titolo,ma non credo che ne leggerò altri.
Di certo non posso annoverare Gadda tra i miei autori preferiti :boh:.
 
G

giovaneholden

Guest
Mi unisco ai ringraziamenti a Luisa per i suoi approfondimenti :)
 
G

giovaneholden

Guest
Cara Francesca,dato che la cosa è piuttosto complicata mi avvalgo di un testo critico sulla Cognizione :)
"La scelta di completare le parti mancanti della Cognizione con la poesia Autunno vuole rimediare alla incompiutezza esterna con una effusione lirica,tratta dalla rivista Solaria,della quale non è chiaro il motivo per cui l'autore l'abbia scelta come traccia per far intuire il possibile schema evolutivo del romanzo. I luoghi e la stagione sono quelli del romanzo.Per Autunno (RR I 767-69) è il caso di richiamare subito il giudizio di Contini: «Autunno vale come chiave lirica della situazione: confermando fra l’altro la prevalenza di simpatia verso il paese delle vacanze» (Contini 1989: 19). Confesso che non userei né il sostantivo (chiave), né l’aggettivo (lirica): il primo confermerebbe l’aspetto sussidiario della poesia rispetto al racconto (laddove si tratta di elementi paralleli da combinarsi fra loro: nel senso che anche il racconto si pone come chiave di Autunno);il secondo, per quanto implichi una constatazione necessaria, mi pare riduttivo, oltre che coerente con un tentativo di interpretare l’opera come poème en prose, sulla scorta di esempi vociani e solariani che mi lascia fortemente perplesso. Direi piuttosto che la poesia esibisce un’altra ottica, non meno decisiva di quella della prosa introduttiva, mettendo a confronto presente e passato e insidiando, attraverso tale parallelo, la tenue possibilità d’idillio, e dunque d’abbandono lirico, che pure la situazione sembrerebbe offrire. Il confronto fra i due momenti investe non solo i contenuti espliciti ma le soluzioni formali, giacché al trapasso «dalla malinconia alla maccheronea» (Fatto personale… o quasi, SGF I 498) occorrerà riconoscere di nuovo un preciso valore conoscitivo."
Ps io non ci ho capito molto,vedete voi... :mrgreen:
 

francesca

Well-known member
grazie...
anch'io capito zero
Ho come l'impressione che anche eventuali noti, spiegazioni, aggiunte a questo libro debbano essere per forza anche più oscure del libro stesso! Se no, non vale!!!!
Mah
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Tolgo dal rilievo,ma lascio ancora aperto...così se ci viene in mente altro possiamo aggiungerlo.
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Mi sa che qui si può chiudere.
Chi ha altro da aggiungere lo faccia entro domani,sennò taccia per sempre :mrgreen:.

P.S. scherzo,ovviamente...se avete qualcosa da aggiungere avvisatemi nel mio profilo che riapro :wink:.
 
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