anche per me è lo stesso come dice lillo, tra i vari libri che ho letto sull'argomento questo di Levi è il più incisivo, probabilmente perchè è fortemente introspettivo e riesce a descrivere con forza soprattutto il sentimento, l'emozione dell'animo. E' un libro che mi ha segnato molto.
Anche io ho letto questo libro a scuola, ero in 3 superiore, mi ricordo che nonostante la mia spensieratezza mi ha colpito molto...
Ce l'hanno fatto leggere (insieme ad altri libri trattanti questo argomento) in previsione della nostra gita scolastica a Monaco, li ci hanno portato a visitare Dachau, e' stata una esperienza che mi rimarra' dentro per sempre....indescrivibile.
Ma questa testimonianza c'è, nelle opere di Levi successive a Se questo è un uomo, compresa La tregua. Levi, anche dopo il lager, ha conservato la sua speranza nel futuro, nelle qualità positive dell'uomo, nell'intelligenza e nella "lotta quotidiana" per il beneNon sapevo della tesi secondo cui Levi non si sarebbe suicidato. Ciò sarebbe confortante, perchè darebbe un senso compiuto alle sue due opere: un senso per il quale il dolore, anche il più disumanizzante, può comprimere la speranza e la dignità, ma non eliminarle.
Certo, è difficile cogliere tutto ciò leggendo "Se questo è un uomo", ma proprio la testimonianza di vita chi, nonostante tutto, è riuscito a vincere il male assoluto, servirebbe a superare in qualche modo il pessimismo (più che giustificato) che pervade questo "docu-romanzo".
Le sue pagine sono stilisticamente notarili o burocratiche: la sua è, per la maggior parte una radiografia o il resoconto di una soluzione di sostanze. Qui va rintracciato il seme o ciò che rende Levi quasi inspiegabilmente forte, potente.
Io aggiungerei che sono rivolte all'essenziale.
A cercare di capire la natura delle cose e rappresentarle nel modo più "essenziale" possibile (non mi viene in mente altra parola più adatta).
Io sono particolarmente legato al capitulo dantesco. Lo ritengo in qualche modo riassuntivo dell'intera opera.
Levi, a mio modo di vedere, non è solo scrittore spietatamente commovente. Sotto l'aspetto stilistico Levi è innovatore: scrivere in quella maniera di quei temi, significa prendere una (seppur inconsapevole) scelta estetica. Le sue pagine sono stilisticamente notarili o burocratiche: la sua è, per la maggior parte una radiografia o il resoconto di una soluzione di sostanze. Qui va rintracciato il seme o ciò che rende Levi quasi inspiegabilmente forte, potente.
Io aggiungerei che sono rivolte all'essenziale.
A cercare di capire la natura delle cose e rappresentarle nel modo più "essenziale" possibile (non mi viene in mente altra parola più adatta).
credo che l'aspetto stilistico del libro sia quello che permette al libro stesso di apparire sia testimonianza che descrizione, la formazione scientifica di Levi lo porta a descrivere i fatti, l'esperienza diretta a comunicarne il vissuto, è un libro che veicola in modo perfetto sia l'orrore che l'inutilità di quello che è accaduto, semplicemente rappresentando i fatti, che parlano da soli senza nessun bisogno di interpretazioni.