Levi, Primo - Se questo è un uomo

Frundsberg

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Perdonami Holly, ma non sono d'accordo con la tua disamina.
Primo ha caricato volutamente la slogatura, o dislocazione, fra il freddo dell'uomo reso "pezzo" ed il caldo dell'essere precedente all'esperienza concentrazionaria.
 

Holly Golightly

New member
Perdonami Holly, ma non sono d'accordo con la tua disamina.
Primo ha caricato volutamente la slogatura, o dislocazione, fra il freddo dell'uomo reso "pezzo" ed il caldo dell'essere precedente all'esperienza concentrazionaria.
Non ho capito a quale pezzo ti riferisci esattamente =)

anche perché sono d'accordo con quello che hai detto, ma ogni tanto nelle analisi dei libri parto in quarta e scordo di spiegare pezzi :mrgreen:

Fra l'altro sul "volontariamente" nel caso di se questo è un uomo, ogni faccenda va presa con le pinze. Noi leggiamo l'edizione del '58, che è un rimaneggiamento e un'integrazione dell'edizione del '47 (alcuni capitoli sono stati addirittura aggiunti ex novo). Su quali fossero le reali intenzioni di Levi ci vuole un lavoro filologico, non letterario, purtroppo... quindi su quali fossero le reali intenzioni di Levi io non oso pronunciarmi... so solo che studi sulla sua lingua confermano che la scientificità sia utilizzata come mezzo di "distacco" dalla materia... ^^
 

Pasifae

New member
E' passato molto tempo da quando ho letto questo libro. Un libro che ti segna dentro. Dopo averlo finito, non ho avuto la forza di leggere nient'altro per più di un mese.
Parlare di questo libro è complesso. Sul piano letterario lo trovo fantastico: una prosa asciutta, fluida, mai difficile. Un libro scritto in modo semplice, come solo i grandi scrittori sanno fare.
Sul piano storico è un documento incredibile, composto di tanti piccoli quadretti di vita (ma si può chiamare vita?) quotidiana in un campo di sterminio. Dà l'idea di cose fosse un lager nazista molto più di tanti saggi sull'argomento.
Sul piano filosofico poi è un libro di quelli che non ti fanno dormire. Levi si fa domande (e le fa a me lettore) fondamentali: cosa è un Uomo, cosa è il Bene e il Male. Non ci racconta la fame, il freddo e la fatica, bensì cosa si prova a non essere più uomini, ma numeri, privati della memoria, della volontà e della dignità di essere uomini.
Libro che non offre vie di scampo: annichilisce, disarma, disorienta. Non è mia intenzione riassumere il testo, nè tanto meno citare dei passi. E' impossibile farlo: in qualche modo ogni parola andrebbe letta e conosciuta, per capire che il negazionismo, il relativismo di quello che nei campi di sterminio è successo è essenzialmente una mancanza di rispetto nei confronti delle vittime. E questo al di là dello schieramento politico, al di là di tutto: qui si parla solo di Vita e di Morte, e certi discorsi sono semplicemente agghiaccianti perchè non contengono quell'empatia che si dovrebbe sentire in ogni caso, quando tante persone sono state falciate. Se questo è un uomo è un libro che ti fa calare nel cuore una tristezza infinita. Perchè puoi vedere la bestialità dell'uomo. Leggetelo. Sarà difficile. Sarà duro. Sarà incredibile. Ma è necessario sapere.
 

Sibyl_Vane

Fairy Member
Io ho visitato proprio quest'estate i campi di concentramento di Auschwitz e di Birkenau. E' stata un'esperienza che mi ha segnato molto (e che, tra l'altro, consiglio a tutti!) e a distanza di pochi mesi ho sentito proprio il bisogno di riprendere in mano questo libro, già letto a scuola, ma probabilmente non ancora comprenso appieno. L'ho finito in due giorni e non riuscivo davvero a staccarmici. La descrizione dei luoghi che avevo visitato di recente (anche se qui si parla principalmente di Monowitz) ha reso le immagini descritte da Levi ancora più vivide nella mia mente. Le prime dieci pagine mi hanno fatto venire la pelle d'oca... tutto il libro, ovviamente, è degno di nota, ma la parte iniziale mi ha toccato particolarmente; l'inizio di un incubo.
Tutti dovrebbero leggerlo!
 
G

giovaneholden

Guest
Un capolavoro della letteratura di ogni tempo,uno dei pochi libri imprescindibili. Straordinaria secondo me la descrizione degli orrori con questo tono scientifico,da chimico quale lui era,che rende ancora più straniante l'atmosfera di Auschwitz.
 

oooo

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Straordinaria secondo me la descrizione degli orrori con questo tono scientifico,da chimico quale lui era,che rende ancora più straniante l'atmosfera di Auschwitz.

Levi vedeva Auschwitz anche come un "enorme esperimento sociale", da etnologo. Ed è questo uno dei punti fondamentali del suo raccontare.
 

ila78

Well-known member
L'ho divorato in una settimana, ma sicuramente lo rileggerò altre volte perchè una sola non basta per coglierne tutte le (drammatiche) sfumature.
E' uno dei pochi libri a cui ho dato 5/5. Sull'argomento ci sono, ed è fondamentale che ci siano, un numero infinito di scritti e testimonianze ma di quelli che ho letto questo è quello che mi ha toccata di più; ho pianto anche leggendo Schindler's list ma, non so come spiegare, Levi ti fa sentire DENTRO il racconto :paura: come nessun altro era riuscito a fare, ti sembra di essere lì nel campo a sentire il freddo, la fame perenne a lottare per un pezzo di pane o per una gamella di zuppa liquida e poi smettevo di leggere e mi sentivo stupida perchè NESSUNO puo' capire esattamente.
Comunque è un libro da leggere e rileggere, un capolavoro assoluto.
Adesso leggerò anche "La tregua". :)
 

dany-nyd

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Sono pienamente d'accordo, è molto più di una testimonianza. Io l'ho letto qualche anno fa ma lo ricordo molto bene, è uno di quei libri che ti restano, ti formano. Assolutamente da leggere...e a seguire La tregua che non è da meno.
 

Martymiky

New member
Ho letto anche io il libro da poco.
Non mi era stato consigliato come lettura nè alle medie nè alle superiori, così ho deciso di leggerlo di mia iniziativa.
La lettura è stata molto lenta perchè non sono situazioni facili da comprendere e nelle quali potersi immedesimare, in questo modo ho scoperto la bellezza del soffermarsi sui dettagli, che si conoscevano per sentito dire e raccontati in maniera banale e concisa.
Leggerò sicuramente il seguito e altri libri di Levi.
 

Nefertari

Active member
Ho appena finito di leggere questo libro e la pelle d'oca mi ha accompagnata per tutto il tempo. Mi ha colpito molto il modo di raccontare tutto quello che avveniva all'interno del campo di concentramento da parte del protagonista in modo così razionale, senza cenni di odio e di particolari emozioni. Credo che tutti dovrebbero leggerlo almeno una volta.
 

Tanny

Well-known member
Questo è uno dei libri da leggere obbligatoriamente, occorre sempre ricordare il passato, pur buio che sia.
La descrizione dei fatti fa rabbrividire, ma non traspare odio in essa, ed è forse questa cosa che rende speciale questo libro, descrivere una cosa tanto atroce come la vita nei campi di concentramento senza lasciar libero sfogo alla rabbia ed all'odio è di per se un capolavoro.
 

Nadua

New member
Un libro letto diversi anni fa. Un notevole esempio del potere della parola, qui utilizzata per esplicare le atrocità del periodo storico nella maniera più impietosa possibile. L'orrore è descritto in guisa di normalità quotidiana, instillando raccapriccio e comprensione anche nel lettore più indolente. E' questa caratteristica a renderlo un testo di valore perché, come già scritto giustamente da alcuni, il passato non va dimenticato. Non basta, però, ricordarne la cronologia, ma è necessario percepire la portata di ciò che è stato. Un susseguirsi di proposizioni dirette, limpide e rassegnate nella descrizione impediscono di pensare alla narrazione come fittizia, la sensazione è quella di veder sfilare una realtà infernale davanti ai propri occhi, come se fossero quelli dell'autore.
Da leggere per crescere consapevoli.
 

Roberto89

MODerato
Membro dello Staff
Ammetto di averlo letto in pochissimo tempo, e per qualcuno può sembrare un'eresia. Ma l'impronta che lascia è notevole, ed è giusto così. Prendere in mano un qualunque altro libro ora mi sembra un insulto, una cosa ingiusta.
Il modo di raccontare di Levi è particolare, devo dire che non mi va a genio. Ma questa non vuole essere una critica, solo un commento personale. Eppure il contenuto lascia il segno, e forse proprio il modo in cui Levi espone i fatti, presenta i personaggi, fondendo a volte racconto, pensieri, passato e presente, dà a questo libro il suo valore. Non solo storico, perché non è solo storia che può interessare uno ed essere di poco conto per un altro.
Decisivo il finale in forma di diario, non si possono trattenere le lacrime e immedesimarsi nei personaggi, ricominciare a sperare con loro, nel piccolo delle nostre menti seppure non con l'intero corpo.
 

Spilla

Well-known member
Come si fa parlare di questo libro?:paura:
È... immenso. E terribile. E nessuna delle parole che ho detto ha un senso, pensando a ciò che è scritto qui...
 

Roberto89

MODerato
Membro dello Staff
Come si fa parlare di questo libro?:paura:
È... immenso. E terribile. E nessuna delle parole che ho detto ha un senso, pensando a ciò che è scritto qui...

Scusa Spilla, non ho capito cosa vuoi dire. Se ti riferisci al mio commento in particolare, accetto giustamente la critica, ma ho espresso solo le mie impressioni sulla lettura. Senza nulla togliere al valore del libro, dell'esperienza vissuta, e ovviamente all'autore, cui basta solo ciò che ha vissuto. Raccontare fatti di quella portata non solo è difficile, non si sa da dove iniziare. Io stesso mi sarei buttato contro il filo spinato dopo due giorni di lager, per intenderci, altro che resistere.

Ciò che ho cercato di fare è commentare il libro come libro, come un qualunque altro libro; mi sembra consono all'esperienza di lettura che facciamo ogni giorno. Ho tralasciato di annotare nel commento la ricerca di foto che ho fatto durante la lettura, per vedere e giustamente non dimenticare. Se ho offeso te o altri, chiedo scusa.
 

Spilla

Well-known member
Scusa Spilla, non ho capito cosa vuoi dire. Se ti riferisci al mio commento in particolare, accetto giustamente la critica, ma ho espresso solo le mie impressioni sulla lettura. Senza nulla togliere al valore del libro, dell'esperienza vissuta, e ovviamente all'autore, cui basta solo ciò che ha vissuto. Raccontare fatti di quella portata non solo è difficile, non si sa da dove iniziare. Io stesso mi sarei buttato contro il filo spinato dopo due giorni di lager, per intenderci, altro che resistere.

Ciò che ho cercato di fare è commentare il libro come libro, come un qualunque altro libro; mi sembra consono all'esperienza di lettura che facciamo ogni giorno. Ho tralasciato di annotare nel commento la ricerca di foto che ho fatto durante la lettura, per vedere e giustamente non dimenticare. Se ho offeso te o altri, chiedo scusa.

No :paura:... non c'era nessun riferimento al tuo commento. Mi spiace che tu lo abbia potuto pensare :?
Mi sono accorta di non aver mai scritto un commento mio in questo 3d, ma quando ho tentato di formulare un pensiero... mi è uscito solo questo :??. Traduco: come potrei, IO, riuscire a parlare di questo libro? Ecc.
Era la mia dichiarazione di impotenza e di inadeguatezza di fronte ad un tema così terribile, non una critica verso altri :wink:
 

Roberto89

MODerato
Membro dello Staff
Perdonami, Spilla, quel "pensando a ciò che è scritto qui" mi aveva travisato. E forse mi sento ancora colpevole per aver letto il libro in così breve tempo. Forse ho visto un'accusa perché volevo accusare me stesso. Ciao, e scusa ancora.
 
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