Io vi dico la mia, senza fronzoli e frasi fatte: la felicità non esiste. E' un concetto inventato dall'uomo per riempire il vuoto che ha dentro di sè...
Cerca, cerca, cerca...affannosamente...che cosa? Cerca semplicemente la ragione per cui esiste e la chiama felicità... e la cerca attraverso l'avere, dimenticando l'essere, dimenticando l'essenza di ognuno di noi: la scintilla d'amore che ci ha creati...
L'infinitamente grande è perfettamente uguale all'infinitamente piccolo. Siamo noi che vogliamo dare una dimensione alle cose. Siamo noi che cerchiamo affannosamente quello che siamo... chi non ci riesce vuole riempire il suo vuoto con le cose materiali e la chiama ricerca della felicità.
Ma noi non siamo stati creati per il fine ultimo dell'avere: noi siamo essere.
L'unica cosa che possiedo realmente, l'unica cosa che potrò portare con me nell'altra vita è l'Amore. Nient'altro.
La felicità sta nel dare, non nel ricevere. L'amore è quando dai...quando negli occhi di chi ti sta di fronte riesci a vedere il tuo amore...
Gli esempi che fai sono tutti incontrastabili. Il punto, secondo me, è: di quanta felicità stiamo parlando? Si può quantificare la felicità?
Io sono felice quando ho un piatto di pastasciutta davanti. Sarei più felice se vincessi al Superenalotto così potrei aggiungerci scampi e zucchine. Ma gli scampi costano, così mi accontento e sono felice lo stesso.
Il desiderio di trascendere da se stessi. La smania di evadere. La colpa per molti è la vita penosa che conducono. La monotonia. La voglia di evadere è sempre stato uno dei principali bisogni dell'anima. I modificatori naturali della coscienza sono sempre stati, da tempo immemorabile, conosciuti e usati dagli esseri umani. La scienza, col tempo, li ha resi meno naturali, ma il desiderio di ciò che produce dei cambiamenti nella coscienza, il bel sognare, l'illusione di onnipotenza, il sollievo dall'inibizione, in pratica il bisogno di una vacanza dalla propria intollerabile personalità cosciente, supera purtroppo di gran lunga il pericolo che il "perfezionamento" delle sostanze da assumere per raggiungere la trascendenza dall'Io comporta.
Ma nelle droghe esistenti oggi, il modo in cui le hanno sintetizzate, il danno remoto è, per tutte, sempre maggiore del vantaggio immediato.
Il messaggio di Epicuro si chiama Eroina. L'assenza di dolore e la calma spirituale è l'effetto dell'eroina. Il più micidiale "pain-killer" del mondo.
Durante una premiazione per True Detective, Matthew McConaughey raccontò che una volta chiese a Woody Harrelson come superava quei periodi in cui hai una cosa che ti tormenta, un problema che non sai come affrontare e che si avvicina sempre di più. Disse che Woody stette dieci, venti secondi a pensare. Dopo mezzo minuto gli rispose: "forget about it" (fregatene, dimenticatene, non ci pensare).
Ecco, questo permetterebbe ai piccoli piaceri quotidiani di trasformarsi in felicità. Ma poter permettersi di vivere spensieratamente, non avere incombenze o bollette da pagare, il mutuo o portare fuori il cane a pisciare quando stai vedendo la partita ti darebbe quanto, una spanna di felicità? Ci accontenteremmo? Non vorremmo di più dopo un po'?
Socrate diceva che esiste un mondo ideale al di sopra e al di là del mondo della natura. Non so se intendesse nell'aldilà, ma molti l'hanno cercato con la religione. E quando non ci riescono ricorrono ai surrogati chimici della religione, che sono differenti in ogni area religiosa della terra. Non si tratta di fantascienza. L'impiego di sostanze tossiche per scopi religiosi è incredibilmente diffuso. E spesso lo è pure quando la religione non soddisfa i bisogni di coloro che la abbracciano.
Credete davvero che la coscienza umana abbia fatto passi da gigante e ci siamo evoluti, vero? Quale parte della coscienza, quale livello? Nel campo dell'evoluzione non c'è più discernimento. In certe circostanze l'uomo ne ha meno di tre secoli fa. Oggi è necessario, per combattere la tristezza, tirarsi su di morale con un consumismo sfrenato, che duole solo al portafoglio. Ci sono tanti modi e non mi metterò di certo io a elencarli tutti. Siete tutti dei gran lettori e siete tutti adulti.
Edit: non avevo letto l'ultimo post di ila.
Ila, vai a quel paese :twisted:! Ho scritto tutta quella roba ieri, poi ho preso sonno. Meno male che l'avevo copiata negli appunti e oggi ho dovuto solo incollarla. Poi arrivi tu e lo dici con quattro frasi? ...me lo dicevi prima no, eh? :ABBB
Comunque, a parte gli scherzi, la faccenda è molto più complicata. Ma imbarcarmi più di così, no. Troppo lunga la regata...
Io vi dico la mia, senza ... frasi fatte: la felicità non esiste.
mi sembra di leggere le regole di eco ...
per non essere ot, ti dico che in linea di massima su alcune cose concordo con te ...
ma non posso biasimare al contempo chi afferma che la vita è qui e oggi !
credo che se siamo (stati creati ?) umani, sia doveroso essere felici anche nel concreto, altrimenti si potrebbe accusare qualcuno di averci fatto difettosi (con tutte le considerazioni filosofiche conseguenti ...).
poi (prima, assieme) vi è certo la spiritualità. ma chi ha provato a liberarsi della zavorra del proprio corpo, non è stato a mio avviso ossequioso del (presunto) disegno divino.
prendere scorciatoie, fare i raccomandati, non fa parte del gioco !
Certamente la vita è adesso e lungi da me pensare di vivere solo in funzione dell'aldilà...
La "cosiddetta" felicità che l'uomo rincorre, secondo me, non esiste (se poi lo dice anche U. Eco mi fa piacere...).
Tu sai, caro Hot, quanto io ricerchi la spiritualità attraverso l'insegnamento di Gesu' e posso tranquillamente affermare senza tema di smentita che non c'è una sola parola detta da Gesu' che vada "contro" il vivere la vita cercando di goderne i frutti che Dio ci regalato...anzi...e potrei fare tanti esempi, ma non voglio uscire fuori tema... Dico solo che non si deve pensare alla vita spirituale così come ci è stata spesso (purtroppo!) insegnata da catechisti incompetenti o sacerdoti rimasti al medio evo (vedi Il nome della rosa, tanto per rimanere con Eco...:YY)
La felicità dell'uomo sta nel non inseguire la felicità.
p.s.: L'ultima frase è mia e ne rivendico il copyright...:YY :YY :YY
E hai fatto bene! Ha reso felice anche me.[/B]
Coco....prrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr :ABBB
Vedi a non frequentare Facebook e questi mezzi "moderni".
Scherzi a parte, è davvero davvero complicato e la mia frase non voleva certo essere esaustiva del problema, l'ho trovata, l'ho pensata adatta, mi ha resa FELICE e l'ho messa. Fine.
...e le frasi fatte sono fatte apposta per essere dette... infatti
...ma se le ho scritte, la mia ironia, difatti, dove la metti? :YY
n.b.: la fede non c'entra nulla con la felicità ricercata dagli uomini...:boh:
...quindi, essendo d'accordo con quanto affermi, ti faccio la domanda del secolo: tu credi?
Già... Infatti se ti fai delle domande ti devi anche dare delle risposte.una cosa è avere dubbi
altro ingannare sé stessi ...
:BLABLA
...perfetto: è proprio recandomi nei luoghi indicati da Dallolio che la mia certezza diventa incrollabile...
Che la nascita (al mondo) sia il primo passo verso la morte (terrena) ci è stato già insegnato da qualcuno...
...ergo: non può essere la felicità terrena lo scopo dell'uomo...ecco perchè la felicità (comunemente intesa) non esiste...:YY
siamo proprio
una bella banda di
ALLEGRONI ...
Da tempo attendevo di poter disputare su tale questione, e questo interessante topic me ne fornisce l'occasione e una nutrita quantità di interlocutori.
1) Non può essere la felicità terrena lo scopo dell'uomo CONCEDO
2) Esiste un'altra felicità, non comunemente intesa NEGO
Da cosa lo deduci? Noi possiamo solo essere profondamente indignati nel contemplare il dolore senza scopo (un bambino che muore di morte atroce ad esempio) ma è irrazionale fare un salto logico ed affermare che c'è un'altrarealtà in cui la felicità può essere raggiunta... da dove lo argomenti? Solo perchè lo ha detto un uomo vissuto 2000 anni fa, attestato tra l'altro da pochissime fonti storiche e sul quale si è costruito un insieme di associazioni del tutto umane in dissidio tra loro? Io dico:
3) La felicità non esiste in questa vita, e questa vita è l'unica di cui abbiamo una logica certezza. Sarebbe desiderabile che ci fosse un Dio, ma il mio desiderio da solo non può portare qualcosa a esistere, altrimenti troverei nel cassetto 100 mila euro, e in camera Avril Lavigne.
Proprio per questo io non amo chiacchiere filosofiche, perché tutto si riduce a morte, ma prima di morire quante abbiamo cose belle e semlici
in un certo senso posso darti ragione.
la morte è l'unica certezza. acquisita.
le considerazioni filosofiche non trovano verifica in vita.
ergo, la filosofia son tutte chiacchiere, come tra 4 amici al bar, solo un po' più elevate di livello -ma magari meno produttive nei risultati...-, e varrebbe forse la pena prendere atto che per nostra limitata natura non ci porteranno a nulla.
quindi impiegare più proficuamente tempo e risorse per goderci al meglio questo breve soggiorno ...