Zingaro di Macondo
The black sheep member
25 dicembre 2015-16 gennaio 2016
Perchè il Laos? Intanto perchè non ci sono mai stato e poi perchè è uno dei paesi la cui cultura è rimasta più fortemente ancorata alle proprie tradizioni, così diverse dalle nostre che il senso di attrazione è stato quasi irresisitibile. Mi sto facendo molte domande ultimamente e, anche se non credo che un viaggio di 20 giorni possa risolvere nulla, sono convinto che mettersi a confronto con persone che hanno tradizioni, costumi e credenze lontane dalle mie, possa essere un'opportunità per rinascere, almeno un po'.
Il Laos è uno dei paesi più poveri al mondo, infatti tre quarti della popolazione vive con meno di due dollari al giorno. E’ un popolo storicamente sfortunato, in perenne guerra con i vicini, cinesi e siamesi tanto per citare alcuni tra i tanti nemici del passato.
E’ stato colonia francese durante buona parte del XX secolo e si è trovato, suo malgrado, nel mezzo del conflitto che nel dopoguerra ha coinvolto tutta l’Indocina.
Non ricordo più gli impressionanti numeri relativi al tonnellaggio di esplosivi buttati alla rinfusa su campagne e città, ma so che ha il triste primato di paese più bombardato della storia. Gli americani, nel più ampio scenario della guerra fredda, avevano interesse a fiaccare la popolazione e il governo comunista, anche se poi l’effetto ottenuto sarà esattamente il contrario, visto che ancora oggi il Laos è governato da un partito di sinistra refrattario alle regole democratiche e tra i più corrotti dell’intero pianeta.
Ancora adesso si trovano diversi campi minati, il cui accesso è ovviamente proibito. Tanti sono i laotiani, molti dei quali bimbi -attratti come sono dai vasti campi in cui vanno a giocare-, a cui manca qualche arto.
E' un paese molto religioso, prevalentemente buddista: una delle esperienze più ricche che si possano fare è quella relativa al Tak Bat, che non è altro che la cerimonia di offerte che vengono fatte ai monaci che scendono in città quando l’alba fa capolino.
Non so se riuscirò ad essere costante nelle pubblicazioni delle mie esperienze, perché non so bene come si svilupperà il viaggio e non so come sono le connessioni, anche se immagino che saranno molte le difficoltà in tal senso.
L’idea è quella di raccontarvi al ritorno con qualche post, se per il momento avete qualche domanda fate pure e se volete aggiungere qualcosa altrettanto volentieri.
Perchè il Laos? Intanto perchè non ci sono mai stato e poi perchè è uno dei paesi la cui cultura è rimasta più fortemente ancorata alle proprie tradizioni, così diverse dalle nostre che il senso di attrazione è stato quasi irresisitibile. Mi sto facendo molte domande ultimamente e, anche se non credo che un viaggio di 20 giorni possa risolvere nulla, sono convinto che mettersi a confronto con persone che hanno tradizioni, costumi e credenze lontane dalle mie, possa essere un'opportunità per rinascere, almeno un po'.
Il Laos è uno dei paesi più poveri al mondo, infatti tre quarti della popolazione vive con meno di due dollari al giorno. E’ un popolo storicamente sfortunato, in perenne guerra con i vicini, cinesi e siamesi tanto per citare alcuni tra i tanti nemici del passato.
E’ stato colonia francese durante buona parte del XX secolo e si è trovato, suo malgrado, nel mezzo del conflitto che nel dopoguerra ha coinvolto tutta l’Indocina.
Non ricordo più gli impressionanti numeri relativi al tonnellaggio di esplosivi buttati alla rinfusa su campagne e città, ma so che ha il triste primato di paese più bombardato della storia. Gli americani, nel più ampio scenario della guerra fredda, avevano interesse a fiaccare la popolazione e il governo comunista, anche se poi l’effetto ottenuto sarà esattamente il contrario, visto che ancora oggi il Laos è governato da un partito di sinistra refrattario alle regole democratiche e tra i più corrotti dell’intero pianeta.
Ancora adesso si trovano diversi campi minati, il cui accesso è ovviamente proibito. Tanti sono i laotiani, molti dei quali bimbi -attratti come sono dai vasti campi in cui vanno a giocare-, a cui manca qualche arto.
E' un paese molto religioso, prevalentemente buddista: una delle esperienze più ricche che si possano fare è quella relativa al Tak Bat, che non è altro che la cerimonia di offerte che vengono fatte ai monaci che scendono in città quando l’alba fa capolino.
Non so se riuscirò ad essere costante nelle pubblicazioni delle mie esperienze, perché non so bene come si svilupperà il viaggio e non so come sono le connessioni, anche se immagino che saranno molte le difficoltà in tal senso.
L’idea è quella di raccontarvi al ritorno con qualche post, se per il momento avete qualche domanda fate pure e se volete aggiungere qualcosa altrettanto volentieri.