3° GdL poetico - Allegria di naufragi di Giuseppe Ungaretti

elisa

Motherator
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Lindoro di deserto

Dondolo di ali in fumo
mozza il silenzio degli occhi

Col vento si spippola il corallo
di una sete di baci

Allibisco all'alba

Mi si travasa la vita
in un ghirigoro di nostalgie

Ora specchio i punti di mondo
che avevo compagni
e fiuto l'orientamento

Sino alla morte in balia del viaggio

Abbiamo le soste di sonno

Il sole spegne il pianto

Mi copro di un tiedipo manto
di lind'oro

Da questa terrazza di desolazione
in braccio mi sporgo
al buon tempo

Già il titolo è criptico e assorbe la gran parte della riflessione su questa poesia, Lindoro di deserto, che sarà mai? poi si scopre man mano che si procede che ci sono diversi giochi di parole come lind'oro che danno colore a questa luce che si avvicina all'alba e la oltrepassa. Sicuramente in una trincea. Ed ecco che la luce pur nella crudezza della situazione rimette le cose in pari, le riordina, le rende reali, permette il movimento che sembra dare l'ultima strofa.
 

velvet

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Dondolo di ali in fumo
mozza il silenzio degli occhi

Col vento si spippola il corallo
di una sete di baci

Allibisco all'alba

Mi si travasa la vita
in un ghirigoro di nostalgie

Ora specchio i punti di mondo
che avevo compagni
e fiuto l'orientamento

Sino alla morte in balia del viaggio

Abbiamo le soste di sonno

Il sole spegne il pianto

Mi copro di un tiedipo manto
di lind'oro

Da questa terrazza di desolazione
in braccio mi sporgo
al buon tempo

Già il titolo è criptico e assorbe la gran parte della riflessione su questa poesia, Lindoro di deserto, che sarà mai? poi si scopre man mano che si procede che ci sono diversi giochi di parole come lind'oro che danno colore a questa luce che si avvicina all'alba e la oltrepassa. Sicuramente in una trincea. Ed ecco che la luce pur nella crudezza della situazione rimette le cose in pari, le riordina, le rende reali, permette il movimento che sembra dare l'ultima strofa.

Pare che Lindoro sia una maschera veneziana che rappresenta un giovane innamorato, io non la conoscevo, e qui simboleggia il rinnamorarsi della vita , come il sorgere del sole pure in mezzo al deserto della guerra.
Parecchio criptica ma tanto bella, mi colpisce Allibisco all'alba.
 

elisa

Motherator
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Veglia

Un’intera nottata
buttato vicino
a un compagno
massacrato
con la sua bocca
digrignata
volta al plenilunio
con la congestione
delle sue mani
penetrata
nel mio silenzio
ho scritto
lettere piene d’amore
Non sono mai stato
tanto
attaccato alla vita


Uno dei vertici della poesia di tutti i tempi, con poche e semplici parole ha descritto l'istinto primario dell'uomo: l'amore che combatte la morte, l'amore come istinto vitale.
 

velvet

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Un’intera nottata
buttato vicino
a un compagno
massacrato
con la sua bocca
digrignata
volta al plenilunio
con la congestione
delle sue mani
penetrata
nel mio silenzio
ho scritto
lettere piene d’amore
Non sono mai stato
tanto
attaccato alla vita


Uno dei vertici della poesia di tutti i tempi, con poche e semplici parole ha descritto l'istinto primario dell'uomo: l'amore che combatte la morte, l'amore come istinto vitale.

Una delle poesie più note, di quelle che si imparano a scuola ed è chiaro il perché. Amore per la vita contrapposto a tanta crudeltà e ferocia (massacrato, digrignata...). Colpisce dritto all'anima.
 

elisa

Motherator
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A riposo

[FONT=&quot]Chi mi accompagnerà pei campi[/FONT]
[FONT=&quot]Il sole si semina in diamanti
di gocciole d'acqua
sull'erba flessuosa[/FONT]

[FONT=&quot]Resto docile
all'inclinazione
dell'universo sereno[/FONT]

[FONT=&quot]Si dilatano le montagne
in sorsi d'ombra lilla
e vogano col cielo[/FONT]

[FONT=&quot]Su alla volta lieve
l'incanto si è troncato[/FONT]

[FONT=&quot]E piombo in me[/FONT]
[FONT=&quot]E m'oscuro in un mio nido

[/FONT]

[FONT=&quot]Versa, il 27 aprile 1916


Dopo la poesia Veglia ecco che subito dopo ce ne è una che cerca di esprimere una maggior armonia, A riposo, le immagini iniziali sono bellissime anche se il contrasto finale con troncato, piombo e m'oscuro ci fanno ricordare che è una serenità momentanea, data dalla natura e non dalla realtà umana. [/FONT]
 

velvet

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Stasera

Versa, il 22 maggio 1916

Balaustrata di brezza
per appoggiare stasera
la mia malinconia


Leggere queste poesie brevi e dense di significato mi fa pensare a quanto debba essere difficile scriverle. Credo sia più facile comunicare sensazioni o sentimenti con tante parole, farlo così, con tre versi e riuscire a trasmettere immediatamente un'immagine chiara e una sensazione forte credo sia difficilissimo e testimoni la grandezza di un autore.
Qui l'immagine è una balaustra a cui il poeta malinconico si appoggia nella brezza della sera, balaustra che però potrebbe essere metaforica e rappresentare la guerra al fronte che lascia la vita sospesa.
 

elisa

Motherator
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Fase d'Oriente

Nel molle giro di un sorriso
ci sentiamo legare da un turbine
di germogli di desiderio

Ci vendemmia il sole

Chiudiamo gli occhi
per vedere nuotare in un lago
infinite promesse

Ci rinveniamo a marcare la terra
con questo corpo
che ora troppo ci pesa

Versa, il 27 aprile 1916


La poesia di Ungaretti mi commuove, le sue parole muovono le emozioni e ti fanno leggere i sentimenti profondi che la vita, la realtà naturale e umana, ti provocano al solo pensare, al solo osservare. "Ci vendemmia il sole" è un'immagine che è difficile spiegare perché risuona dentro in modo personale, così come l'accenno al corpo che "ora troppo ci pesa". Dà parole a quello che parole non ha.
 

velvet

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Silenzio

Conosco una città
che ogni giorno s'empie di sole
e tutto è rapito in quel momento

Me ne sono andato una sera

Nel cuore durava il limio
delle cicale

Dal bastimento
verniciato di bianco
ho visto
la mia città sparire
lasciando
un poco
un abbraccio di lumi nell'aria torbida
sospesi


Mariano, il 27 giugno 1916

Una poesia fatta di nostalgia, malinconia, che si perde dolcemente nel ricordo di un passato che non si vuole dimenticare; il poeta si aggrappa al ricordo del sole e della luce nei momenti bui della guerra. Triste ma lieve come la nostalgia.
 

elisa

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Tramonto

Il carnato del cielo
sveglia oasi
al nomade d'amore


La semplicità e la complessità unite tra loro in poche parole...
 

elisa

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Annientamento

Il cuore ha prodigato le lucciole
s'è acceso e spento
di verde in verde
ho compitato

Colle mie mani plasmo il suolo
diffuso di grilli
mi modulo di
sommesso uguale cuore

M'ama non m'ama
mi sono smaltato di margherite
mi sono radicato
nella terra marcita
sono cresciuto
come un crespo
sullo stelo torto
mi sono colto
nel tuffo di spinalba

Oggi
come l'Isonzo
di asfalto azzurro
mi fisso
nella cenere del greto
scoperto dal sole
e mi trasmuto
in volo di nubi

Appieno infine
sfrenato
il solito essere sgomento
non batte più il tempo col cuore
non ha tempo né luogo
è felice

Ho sulle labbra
il bacio di marmo.


Non riesco a sintonizzarmi nello stato d'animo del poeta perché le mie emozioni sono troppo distanti in questo momento per me particolarmente felice e sereno. Posso solo dire che è bellissima.
 

elisa

Motherator
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Stasera

Balaustrata di brezza

per appoggiare stasera

la mia malinconia



Non so per quale suggestione mi viene in mente l'immagine del poeta, bellissimo e pieno di dolce, serena, malinconia

image_preview

 

elisa

Motherator
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Questa è una delle poesie lette finora più dense di suggestione.

sì, anche perché ti dà l'idea della precarietà e ambiguità su cui poggiano le nostre emozioni, apparentemente una balaustra è solida, fatta di marmo o di pietra o di legno ma di brezza?
 

velvet

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Peso

Quel contadino
si affida alla medaglia
di Sant'Antonio
e va leggero

Ma ben sola e ben nuda
senza miraggio
porto la mia anima

Mariano, il 29 giugno 1916


Una questione universale e sempre attuale per questa poesia: è più facile affidarsi alla fede, non farsi troppe domande, non cercare risposte? L'anima è più leggera se si ha un appoggio piuttosto che portarne il peso, soli, sulle spalle. Purtroppo è impossibile scegliere.
 

velvet

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Fratelli

Di che reggimento siete
fratelli?

Parola tremante
nella notte

Foglia appena nata

Nell'aria spasimante
involontaria rivolta
dell'uomo presente alla sua
fragilità

Fratelli

Mariano il 15 luglio 1916


Un'altra delle liriche più note, di quelle studiate a scuola.
Fratelli sono gli uomini, fragili e accomunati da un'unica triste sorte. Paura, e insieme amarezza e speranza per la sorte dei soldati e degli uomini tutti, sentimenti scanditi dai versi brevi, lapidari, frammezzati da silenzi.
 

elisa

Motherator
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Fase

Cammina cammina
ho ritrovato
il pozzo d'amore

Nell'occhio
di mill'una notte
ho riposato

Agli abbandonati giardini
ella approdava
come una colomba

Fra l'aria
del meriggio
ch'era uno svenimento
le ho colto
arance e gelsumini

Mariano, il 25 giugno 1916


E' una poesia che mi ricorda molto Garcia Lorca, la musicalità è un pochino più raffreddata, i colori sono un pochino più spenti, ma la passione trattenuta è la stessa, l'ultimo verso la incarna tutta.
 

elisa

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Silenzio

[FONT=&quot]Conosco una città
Che ogni giorno s’empie di sole
E tutto è rapito in quel momento

Me ne sono andato una sera[/FONT]

[FONT=&quot]Nel cuore durava il limio
Delle cicale[/FONT]

[FONT=&quot]Dal bastimento
Verniciato di bianco
Ho visto
La mia città sparire
Lasciando
Un poco
Un abbraccio di lumi nell’aria torbida
Sospesi

Nostalgia della città della sua infanzia e della sua giovinezza che ha lasciato andandosene via in nave. E' una nostalgia quieta, limata, quasi soffusa. Esprime una dolce malinconia[/FONT]
 

elisa

Motherator
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Peso

[FONT=&quot]Quel contadino[/FONT]
[FONT=&quot]si affida alla medaglia[/FONT]
[FONT=&quot]di Sant’Antonio[/FONT]
[FONT=&quot]e va leggero[/FONT]
[FONT=&quot]Ma ben sola e ben nuda[/FONT]
[FONT=&quot]senza miraggio[/FONT]
[FONT=&quot]porto la mia anima


Come sarebbe tutto più semplice se uno avesse la fede!
[/FONT]
 

elisa

Motherator
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Dannazione

[FONT=&quot]Chiuso fra cose mortali[/FONT]
[FONT=&quot](Anche il cielo stellato finirà)[/FONT]
[FONT=&quot]Perché bramo Dio?


Ungaretti mi fa piangere perché riesce a incarnare il mio pensiero
[/FONT]
 

velvet

Well-known member
C'era una volta

Quota Centoquarantuno, l’1 agosto 1916

Bosco Cappuccio
ha un declivio
di velluto verde
come una dolce
poltrona.

Appisolarmi là
solo
in un caffè remoto
con una luce fievole
come questa
di questa luna.


Bellissima l'immagine di un pendio verde che ricorda una poltrona, e la luce della luna, quella fioca di un caffè di città. Un sogno ad occhi aperti. :ad:
La annovero tra le immagini più belle incontrate finora.
 
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