Eccomi
sono stata via la scorsa settimana, mi ero ripromessa di iniziare la lettura nel lungo viaggio in pullman e invece non ho fatto che dormire e leggiucchiare gli altri libri a mezzo.
Ho letto un po' dei vostri commenti evitando quelli che indicavano spoiler, li riprenderò nel corso della lettura.
Dunque la mia versione è Marsilio, e non è in rima.
Meno male perchè non so se l'avrei retto.
Ecco il mio incipit:
"Mio zio, paragone di virtù,
si è ammalato sul serio, e così
si è fatto considerare;
non poteva pensare di meglio.
Dal suo esempio imparino gli altri;
ma, Dio mio, che noi,
stare giorno e notte con un malato ,
non allontanarsene di un passo!
Che infima perfidia,
intrattenere uno mezzo morto,
aggiustargli i guanciali,
porgergli tristemente la medicina,
sospirando e pensado fra sé:
quando ti acciufferà il diavolo?"
A parte quindi la divisione in versi, in realtà mi sembra di leggere abbastanza in prosa, ma una prosa che scorre via veloce, allegra, spumeggiante.
Questo stile mi piace molto.
Purtroppo le note mi rallentano, perchè sono a fine libro, e sono infinite, mi sa che dovrò fare una cernita, spezzano troppo la lettura, magari leggo solo quelle che si riferiscono ad una parte che mi rimane oscura.
Comunque questo Evgenji per ora mi pare un bel tipino, scapestrato e malandrino, vediamo come prosegue.
Una domanda: ma in russo, il libro è in rima?
Qualcuno lo sa?
Per chi teme di rimanere ultimo, non temete, adesso ci sono io, dovrete lottare per andare più piano di me :wink:
Francesca