A tutti quelli che hanno letto questo libro... Ero su Wikipedia per leggere della sua autrice quando ho visto che uno dei capitoli è intitolato "Le contraddizioni". Qualcuno di voi lo ha letto o lo può fare? Cosa ne pensate? A quanto pare già durante le conferenze e prima della stesura del romanzo erano state avvertite delle incongruenze nei suoi racconti... :?
Si, ho letto la parte di wikipedia che parla delle numerose contraddizioni dell'autrice, ma non ho un'opinione precisa in merito. Ho visto alcuni suoi interventi su you tube e alcuni effettivamente si contraddicono tra loro, ma non credo sia una prova inoppugnabile che l'autrice sia tendenziosa. Può capitare di dire cose diverse, o leggermente diverse, rispetto ad altre dette in precedenza. E il fatto che gli episodi siano importanti e dovrebbero essere indelebili, non toglie che ci si possa sbagliare. Anzi.
Tendo a pensare che l'autrice abbia gonfiato un po' le proprie esperienze, alcune delle quali ritengo inverosimili, altre invece per nulla peculiari alla sola Corea del Nord. Credo che molte delle cose che si leggono, in generale, siano esasperate, esacerbate da un momento storico che ha bisogno, oggi, di questo nemico, come ne aveva bisogno di altri in passato, sempre per motivi di geopolitica. Le critiche, in questi casi, sono sempre del tutto svincolate dalla realtà dei fatti.
Se, per assurdo, Kim Yong Il fosse l'uomo più buono del pianeta, verrebbe comunque, oggi come oggi, disegnato come il cattivo più cattivi tra i cattivi.
Secondo me è un regime non peggiore di tanti altri e credo che in Corea del Nord non si viva peggio che nella maggior parte delle zone dell'Asia o del sud-est asiatico. Manila, 20 milioni di abitanti (tutta la Corea del Nord ne fa 15) è un inferno su terra. Calcutta lo stesso. In Cina ogni giorno muoiono decine di persone, condannati a morte per reati di diversa natura, spesso politici. Le libertà individuali sono di certo cresciute rispetto al passato, ma la censura è ancora attiva a ogni livello. I tibetani sono una razza inferiore, ingrata per il bene che i cinesi hanno fatto loro in passato. Il nuovo Far West cinese è il Tibet, la storia si ripete sempre, sono solo gli attori a cambiare.
Non voglio far classifiche di chi sia peggio. Dico solo che oggi si scrivono palate di libri, articoli e saggi solo e soltanto sulla Corea del Nord, come se il resto del mondo fosse un bel posto in cui vivere.
Nessuno ha mai scritto un libro sulle condizioni dei carcerati cinesi o su quelle dei contadini delle zone rurali della Cina. Immagino non siano per niente dissimili a quelle nord-coreane. Il fatto è che, oggi, la Cina è un partner commerciale troppo importante per poterne parlare male.
Di certo in Corea del Nord non esistono le libertà che per noi sono fondamentali, ma credo sia tutto esasperato. Non credo alle storie da "1984", ad esempio. Se andate a leggere i reportage di alcune "grandi penne" degli anni '70, si dava per certo che alcuni funzionari sovietici si cibassero di bambini. Ma nessuno parlava di Pol Pot, che con i bambini, per davvero, concimava gli orti e, nel frattempo compiva il più grande genocidio nazionale della storia dell'umanità.
In vita Aldo Moro era il grande burattinaio, al pari di Andreotti e Cossiga. La morte lo ha reso martire e brava persona. Tanto per dire come tutto dipenda dalle circostanze.
Se le cose, a livello geopolitico, dovessero cambiare, mi ci gioco una mano che tra dieci anni Kim Yong Il non sarà più tanto cattivo. Spariranno i libri e spariranno i campi di tortura. Gheddaffi è stato l'ultimo esempio in ordine cronologico di questo voltafaccia informativo, parossistico fino a diventare indigeribile. Negli anni '80 era il cattivo per eccellenza, manovratore di terroristi e attentatore della pace mondiale, poi diventato un ottimo partner a ogni livello. Non so se ricordate gli abbracci e le pacche sulle spalle con Berlusconi che parlava di lui in termini entusiastici. Sui circuiti editoriali principali tornavano a vedersi copie del suo "libretto verde". Poi nuovamente cattivo e fatto fuori come il peggiore di tutti.
In Corea del Nord esiste, sicuramente, una censura che priva i cittadini della possibilità di farsi opinioni in modo democratico. Ma credo che nelle nostre mature democrazie siamo liberi di scegliere solo tra alcune cose, bombardati come siamo da notizie ripetute e spesso assurde. Nessuno è mai stato in Corea del Nord, eppure diamo per scontato che sia tutto vero.