Wilde, Oscar - Il ritratto di Dorian Gray

ercole77

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Appena finito di leggerlo, che dire....molto ma molto bello.
Interessantissimo il piacere dei personaggi Lord Henry e Dorian nel tentare gli innocenti.....e il vicolo a prova di fuga dove scopre di essersi infilato Dorian alla fine

Molto bello....
 

Pashmina

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L'ho letto più di un anno fa e mi è piaciuto tantissimo. Inizialmente la storia non mi ispirava molto, ma quando ho iniziato a leggere il libro mi ha subito conquistata..
Il film non è nemmeno paragonabile, non mi è piaciuto per niente.
 

flame92

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Quanti commenti per questo libro!
Ho appena finito di leggerlo. Che dire... stupendo!

Scorrevolissimo (la seconda metà l'ho divorata). Ricco di aforismi e spunti di riflessione.

Ma devo rileggerlo. :mrgreen:

flame
 
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pigreco

Mathematician Member
In prima liceo la professoressa di lettere ci dette da leggere questo libro; puntualmente non lo feci. A distanza di quasi 15 anni ho finalmente colmato questa lacuna e come quasi sempre mi capita sono più che felice di averlo letto in un momento opportuno per poterne cogliere al meglio il valore. Non so quanto un "pigreco" 14enne avrebbe potuto apprezzare il personaggio di Dorian ma soprattutto quello di Lord Harry, il quale si esprime per massime ed epigrammi e intorno al quale si svolgono le principali conversazioni di questo gioiellino di romanzo. La trama è nota anche a coloro che non hanno letto questa storia, ma quel che ruota attorno alla vicenda è un agglomerato di squisite conversazioni attorno ai massimi sistemi. Un romanzo che non soffre la sua età, un po' come il suo protagonista...
 

Creamy

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ho letto il libro alle superiori e visto il film. quest'ultimo......lasciamo perdere. il libro invece è uno dei grandi classici che non dovete farvi mancare.
 

Mofos 4ever

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E' uno dei libri che più ho apprezzato, è come dire . . . Un Classico senza tempo; il tema potrebbe essere considerato anche attuale: l'aspetto. Molto interessanti le riflessioni ed i comportamenti di Dorian, ma lo sono ancor maggiormente quelle di Lord Henry. Affascinante la parte legata al teatro, e all'amore del protagonista(Sybil Vane), e la sua tragica fine.
Una lettura consiglita, anche a chi non è solito dedicardi alla lettura dei Classici.
 

Monica

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Finalmente trovo del tempo per scrivervi com'è andata a finire col Ritratto di Dorian Gray.
L'ho finito circa un mese fa. Avevate ragione.

Allora la parte mi finale mi è molto piaciuta, e non solo perchè si è movimentata la storia ma anche nei viaggi intro/estrospettivi che si fanno nel libro.
Triste e "ti fa riflettere" la storia che il quadro riesca a svelare l'anima del protagonista e questo riesca a vergognarsene.

Come diceva qualcuno di voi, quando l'ho finito mi son detto: questo lo devo rileggere per capirlo meglio e per farmelo davvero piacere.

Una cosa non mi è chiara, come mai da quando il quadro rappresenta l'anima del Dorian, questo diviene "cattivo" tutto ad un tratto?
Forse nel quadro ci va proprio la sua anuma e lui ne rimane "senza"?

Wilde è grandioso,lo adoro,riesce a svelare ogni aspetto dei vizi "umani" in modo leggero e raffinato...credo(non so se sia giusto) che il quadro rappresenti la maschera che ognuno indoss ae che cela ciò che di brutto ed indegno ciascuno di "noi ha dentro".....quando si accorge che le sue azioni più atroci rimangono nel quadro senza invece lasciare segni visibili sul suo corpo,questo lo libera dalle inibizioni..dalla coscienza...il quadro rappresenta la maschera che garantisce l'impunità....non diventa cattivo.....lo era sempre stato .....la vergogna che prova alla fine non è sinonimo di redenzione ma della vergogna di essere stato scoperto ...
Wilde spesso inganna perché non è così scontato come sembra per questo non basta leggerlo una volta....infatti leggendo questo post lo riprenderò in mano presto :)
 

LowleafClod

e invece no
Non ho capito perché si pensi che la trama sia qualcosa di scontato... a me un ritratto che cambia orribilmente aspetto attira come premessa! Poi collegare il Dorian Gray alle persone rifatte, anche questo è abbastanza strano. Penso che se Henry avesse proposto la chirurgia plastica a Dorian, la storia oltre a essere ridicola, non avrebbe retto e Dorian avrebbe preferito invecchiare:?.
E' proprio il fatto che Dorian possa vedersi deformato e orribile nel suo ritratto, come in uno specchio, che lo rende unico: solo lui ha questa possibilità, mentre invece molte altre persone navigano nella propria ignoranza, sempre con la coscienza sporca, solo perché non hanno nulla che li rispecchi dentro, che faccia vedere loro ogni giorno come stanno diventando. Dorian è un corrotto, ma costantemente è cosciente e spinto dal motivo per cui lo fa: per la sua bellezza. Nonostante la sappia come si stia trasformando la sua anima, ritiene ogni mezzo giustificato per raggiungere la bellezza assoluta, quella che Basil ha visto, quella che forse ogni artista e anche scrittore, in molteplici forme, sarebbe disposto a raggiungere, senza badare ad alcun mezzo. Un suggerimento, quasi un ammonimento da parte di Wilde.
Sia Dorian, che Henry, che Basil, li ho visti come artisti.
 

Arakos

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Finito di leggerlo da 5 minuti e devo dire che ti lascia senza fiato e devo essere sincero quando Dorian rimane affascinato dai misfattibdegli uomini del passato mi sono sentito angosciato, e per non parlare di quello che succede a chi lo frequenta ,da brividi .
 

viki

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é in assoluto uno dei mie libri preferiti!Già dalle prime pagine, il racconto è stato in grado di coinvolgermi e via via è stato uno scalare di emozioni. Inoltre mi piace molto il personaggio "Henry"e l'atmosfera in cui è ambientato.
Amo il talento di Oscar Wilde:ad:
 

Monica

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....Aveva espresso un pazzo desiderio:che potesse lui rimanere giovane e il ritratto invecchiare;la sua bellezza restare intatta e il viso dipinto sulla tela portare addosso il peso delle sue passioni e dei suoi peccati...Preva mostruoso persino pensarci.

Wilde ,lo adoro,privo di iporisie si scaglia,in questo romanzo, contro la società inglese del tempo sottolineandone i vizi ed il perbenismo chiuso e bigotto.Quella stessa società che di lì a poco lo avrebbe condannato e incarcerato.Nonostante il suo culto per il bello,quello che ci manda è un messaggio diverso.Non dobbiamo spendere tempo per curare l'aspetto esteriore,quanto piuttosto coltivare il nostro io interiore i nostri sentimenti,la nostra anima.
Lo avevo letto tanti anni fa,e ora l'ho riletto gustando tutte le sue descrizioni così particolareggiate,raffinate,efficaci curate .
 

Nefertari

Active member
L'ho appena finito, è la seconda volta che lo leggo e devo dire che l'ho apprezzato quasi più la seconda volta. Forse perchè letto in età più matura ho colto particolari diversi e più profondi. Lo consiglio caldamente
 

Grantenca

Well-known member
Nel mio caratteristico disordine e l’assoluta mancanza di metodo e programmazione, ho letto , in questi giorni, In sequenza , due opere, “FURORE” di Steinbeck e questo libro, considerati, giustamente, capolavori dalla critica competente, anche se, a mio avviso, di diverso spessore. Sono libri esattamente agli “antipodi” Da una parte la durissima battaglia quotidiana per la sopravvivenza, e dall’altra la battaglia giornaliera della ricchissima nobiltà inglese di fine ottocento per sconfiggere “la noia” derivata anche dall’eccessiva disponibilità di mezzi. E’ in questo contesto che si celebra la bellezza assoluta, una volta tanto (e forse non a….caso), maschile, di Dorian Gray. Si tratta di una bellezza talmente perfetta che quasi sembra trascendere il genere umano, e per di più, tenuto conto dell’età giovanile del soggetto, sembra associata anche ad una purezza d’animo che la vita non ha ancora toccato. Un pittore ne fa il ritratto, e qui c’è la prima “contaminazione” perché ne esce un’opera così perfetta che il pittore riconosce di non averci messo non solo la propria arte, ma anche un po’ della sua anima. Entra poi in scena un amico del pittore, lo scettico e disincantato Lord Henry Wotton che fa notare a Dorian Gray che fra qualche anno la sua bellezza sarà destinata, inesorabilmente, a regredire, mentre quella del quadro rimarrà intatta. Questa riflessione sconvolgerà i pensieri di Dorian, tanto da fargli desiderare, intensamente, di acquisire le proprietà di eternità del quadro. Da qui si dipana la trama, accattivante, del libro, che non descrivo per non “spoilerare”. Ci sono molte riflessioni e aforismi, degni della massima considerazione, anche se magari non tutti possono essere condivisi, soprattutto nelle esternazioni di Lord Henry. Tra quelle che condivido mi ha impressionato molto quello che lui dice a proposito degli artisti, per il fatto che, conoscendoli personalmente, molto spesso egli dice che la loro personalità appare deludente e ciò è dovuto al fatto che tutto quello che hanno dentro di valore assoluto lo riversano nelle loro opere. Penso che in questo ci possa essere un fondo di verità. Per quanto riguarda il finale del libro penso si possa associare a diverse interpretazioni, la più semplice credo sia il fatto che solo le grandi opere d’arte hanno il diritto della sopravvivenza nel tempo, senza altre considerazioni morali.
 

estersable88

dreamer member
Membro dello Staff
Il pittore Basil Hallward ha ritratto il giovane Dorian Gray, di eccezionale fascino. Questi, ossessionato dall'idea di invecchiare e perdere la sua avvenenza ottiene, grazie a un sortilegio, che ogni segno che il passare del tempo e i vizi potrebbero lasciare sul suo viso compaiano solo sul ritratto. Avido di piaceri e sregolatezze, si abbandona agli eccessi e ai delitti più sfrenati senza che nulla del suo splendore vada perduto. Il volto del ritratto si trasforma così nell'atto di accusa più spietato per Dorian che, al colmo della disperazione, lo squarcia con una pugnalata. Ma è lui a cadere morto. Le fattezze del ritratto tornano quelle del giovane puro di un tempo, mentre a terra giace un vecchio ripugnante.

Quando si dice "Il fascino del mistero"… Leggere Il ritratto di Dorian Gray è un'esperienza singolare e bellissima: i contrasti intrinseci nel romanzo sono, da soli, un valido motivo per leggerlo. In particolare, il fascino che avvince in queste pagine è nel modo in cui Wilde ha saputo fondere una pletora di personaggi disdicevoli – si salvano solo il pittore Basil Hallward e Sibil Vane – con uno stile elegante ed una forma eccelsa. Non si riesce ad indignarsi per il cinismo e l'egoismo di Lord Wotton perché si viene rapiti dal modo così naturale ed al contempo così artificioso di Wilde di porre domande, enunciare teorie su questioni esistenziali su cui tutti ci interroghiamo prima o poi nella vita… e poi lanciare dardi infuocati a destra e a manca con savoir faire da gentelman perfetto. L'antefatto è noto: il giovane e bellissimo Dorian viene ritratto dal pittore Hallward che lo adora e, nel vedere la propria bellezza è così colpito da sperare ad alta voce – spinto dagli elogi dell'infido Lord Henry Wotton – di non perdere mai la giovinezza. Egli dichiara che darebbe qualunque cosa perché fosse il ritratto a farsi carico degli anni e della vecchiaia… persino l'anima… e viene preso in parola. La sua anima, progressivamente sempre più nera, si mostra nel ritratto che diventa ripugnante mentre, col passare degli anni, il suo proprietario resta lindo, innocente e fresco esternamente tanto quant'è corroso e lercio dentro. Una storia accattivante, piena di simbolismi, quesiti espressi e non espressi su cui riflettere… probabilmente non sarei d'accordo con alcune idee di Wilde, specie con molte di quelle espresse così saccentemente da Henry Wotton, ma il romanzo è in sé una sfida ad ogni mente che ami essere stimolata. Se poi aggiungiamo che stilisticamente è un gioiello di maestria e tecnica espositiva… è una lettura imperdibile!
 
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