XCI GdL - I promessi sposi di A. Manzoni

Sono tentato, ma credo resisterò:mrgreen:

Letto l'estate prima dell'anno scolastico in cui era libro di testo (che secchione:paura:) e mi piacque tanto. Riletto una decina di anni dopo, ma una terza no, non mi tentate.

Anche io lo lessi due volte quando molti dei miei coetanei lo detestavano; parlo ovviamente del periodo scolastico.
E come te una terza no.
Almeno non ora

Bellissimo però
 

Spilla

Well-known member
Sì, domani. Anche se, confesso, io qualche pagina l'ho gia letta :mrgreen:... proprio non resistevo...
Ho letto la prefazione e qualche pagina del primo capitolo.
Riservo a domani i miei primi commento.

Domanda: ma secondo voi è il caso di segnalare gli spoiler :? ?
:mrgreen:
 

Roberto89

MODerato
Membro dello Staff
Sì, domani. Anche se, confesso, io qualche pagina l'ho gia letta :mrgreen:... proprio non resistevo...
Ho letto la prefazione e qualche pagina del primo capitolo.
Riservo a domani i miei primi commento.

Domanda: ma secondo voi è il caso di segnalare gli spoiler :? ?
:mrgreen:

Se qualcuno si lamenta di spoiler sugli sposi promessi lo mandiamo di nuovo alle superiori :mrgreen:
 

Spilla

Well-known member
Pronti? Ai blocchi di partenza... via!

Come dicevo io una sbirciatina l'ho già data :wink:
Ricordo che mi era stato imposto di studiare un commento critico ai Promessi sposi che ora vorrei tanto ritrovare :boh:
Intanto vorrei capire perché M. abbia messo in scena la commedia del manoscritto secentesco :?... tanto non ci avrebbe creduto nessuno, no? Che fosse per la censura? Per affibbiare all'autore ignoto la paternità del testo ed evitare ogni possibile accusa di voler criticare gli Austriaci al potere? Mah...
Sarà che per noi oggi l'intento polemico è fin troppo evidente :boh:

Bellissima la prima frase, che descrive il lago che si restringe fino a diventare fiume. Conosco perfettamente la zona, ci passo più volte durante l'anno e anche se ora è invasa dal cemento si può ancora vedere lo scenario manzoniano e, con un po' di immaginazione, ricostruire i boschi e i campi intorno a Lecco :)
lecco-con-ponte-1831.jpg
 

Zingaro di Macondo

The black sheep member
Spilla;446424 Intanto vorrei capire perché M. abbia messo in scena la commedia del manoscritto secentesco :?... tanto non ci avrebbe creduto nessuno ha scritto:
http://www.controappuntoblog.org/wp-content/uploads/2012/08/lecco-con-ponte-1831.jpg[/IMG]


Si, forse anche per quello, ma non solo. La tecnica del "manoscritto ritrovato" era molto in uso, molto prima del Manzoni e in altre parti d'Europa. Anche Cervantes fece la stessa cosa, credo che Manzoni prese in prestito da lui questa tecnica "beffarda". Ma, ovviamente, è un'ipotesi. Perché anche altri autori lo fecero ben prima del Manzoni.

Era una tecnica adottata, anzitutto, come dici, per evitare o "limare" problemi con la censura. In secondo luogo per dare più credibilità al proprio scritto.

Se ci pensi molti altri, in epoca moderna, hanno fatto ricorso a tecniche simili, anche se diverse. Mettere nel romanzo stesso che ciò che si dice è vero al 100% dà credibilità, ispira fiducia, crea aspettative.
Non tutti i lettori pensano che dire in un romanzo che le cose che si raccontano sono vere significa che...siano vere veramente.

Pensa al caso letterario di Dan Brown, abilissimo nel dire nelle prime pagine che ciò che scrive non è frutto di invenzione. Non è una truffa, semplicemente perché lo dice all'interno del romanzo stesso.

Manzoni era un gran birichino, abilissimo nell'adoperare sotterfugi per servirsene al meglio.

Fu il Dan Brown dell' '800:paura:.
 
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alessandra

Lunatic Mod
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L'ho iniziato anch'io, sono alle prese con l'incontro tra Don Abbondio e i bravi.
 

elisa

Motherator
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Oggi sono andata in biblioteca per prenderlo e l'unica copia in loro possesso è in prestito per cui devo aspettare che rientri :mrgreen:
 

Roberto89

MODerato
Membro dello Staff
Capitolo 1

Non mi ricordavo queste frasi così lunghe. Comunque è davvero interessante che Manzoni inizi in maniera così lenta (peccato che si sia perso l'uso di quegli inizi lunghissimi :D) ma poi continui in media res, con la storia già avviata.
Mi sa che ci metterò un po' a leggere, le frasi lunghe le digerisco poco.:boh:
 

Spilla

Well-known member
Non mi ricordavo queste frasi così lunghe. Comunque è davvero interessante che Manzoni inizi in maniera così lenta (peccato che si sia perso l'uso di quegli inizi lunghissimi :D) ma poi continui in media res, con la storia già avviata.
Mi sa che ci metterò un po' a leggere, le frasi lunghe le digerisco poco.:boh:

Non hai mai letto Proust, eh? :mrgreen:

Io sono al secondo capitolo. La lettura scorre via, non ci sono intoppi. Fin da subito M. ci sottolinea che le leggi (ma solo nel '600, eh!:W) sono inefficaci di fronte agli abusi, ma utilissime per rendere la vita ancora piu difficlie ai poveracci.
Meno male che poi le cose sono cambiate :roll:
Divertente l'accanimento con cui Manzoni cita i nomi dei potenti, corredati dai mille titoli onorifici. Più è lungo il nome, sembra dire, più arzigogolata e ampollosa (e altrettanto proporzionalmente inutile) la norma emanata.
Questo me lo ricordo bene: M. ammanta d'ironia e arguzia quasi tutto il testo. Uniche eccezioni sono le figure dei "giganti": Lucia, fra' Cristoforo, l'Innominato.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
intanto vado di incipit, scrupolosamente imparato a memoria :)

“Quel ramo del lago di Como che volge a mezzogiorno tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, viene quasi a un tratto a ristringersi e a prender corso e figura di fiume, tra un promontorio a destra, e un'ampia riviera di riscontro; e il ponte, che ivi congiunge le due rive, par che renda ancor più sensibile all'occhio questa trasformazione, e segni il punto in cui il lago cessa, e l'Adda ricomincia, per ripigliar poi nome di lago dove le rive, allontanandosi di nuovo, lasciano l'acqua distendersi e allentarsi in nuovi golfi e in nuovi seni.”
 

Roberto89

MODerato
Membro dello Staff
Non hai mai letto Proust, eh? :mrgreen:

Io sono al secondo capitolo. La lettura scorre via, non ci sono intoppi. Fin da subito M. ci sottolinea che le leggi (ma solo nel '600, eh!:W) sono inefficaci di fronte agli abusi, ma utilissime per rendere la vita ancora piu difficlie ai poveracci.
Meno male che poi le cose sono cambiate :roll:
Divertente l'accanimento con cui Manzoni cita i nomi dei potenti, corredati dai mille titoli onorifici. Più è lungo il nome, sembra dire, più arzigogolata e ampollosa (e altrettanto proporzionalmente inutile) la norma emanata.
Questo me lo ricordo bene: M. ammanta d'ironia e arguzia quasi tutto il testo. Uniche eccezioni sono le figure dei "giganti": Lucia, fra' Cristoforo, l'Innominato.

Invece amo Proust... non so perché ma ho un'affinità particolare con lui e con la sua narrativa. L'anno scorso però ho fatto cilecca per vari motivi. Ma visto che l'hai citato dirò che voglio leggerli tutti di fila... ambizioso, ma ci voglio provare.
 

HOTWIRELESS

d'ya think i'm stupid?
intanto vado di incipit, scrupolosamente imparato a memoria :)

“Quel ramo del lago di Como che volge a mezzogiorno tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, viene quasi a un tratto a ristringersi e a prender corso e figura di fiume, tra un promontorio a destra, e un'ampia riviera di riscontro; e il ponte, che ivi congiunge le due rive, par che renda ancor più sensibile all'occhio questa trasformazione, e segni il punto in cui il lago cessa, e l'Adda ricomincia, per ripigliar poi nome di lago dove le rive, allontanandosi di nuovo, lasciano l'acqua distendersi e allentarsi in nuovi golfi e in nuovi seni.”

uno stile inconfondibile, un modo di descrivere che nella nostra epoca ho trovato solo in questa inarrivabile coppia di artisti:
"A Genova ho incontrato un signore
Che con un giro di parole
Mi ha fatto capire che a Genova c'è il mare.
Il mare l'abbiamo avuto anche a noi a Milano,
Tutto cosparso del suo bel ondeggìo che esso c'ha dentro,
Esso andava da Porta Lodovica fino in via Farini,
Via Torino tutto un scoglio,
Che c'è ancora il pesce adesso in via Spadari.
Poi sono arrivati i tedeschi
E hanno spaccato su tutto... c'è rimasto l'idroscalo
Che c'è ancora la gente abbronzata adesso."
(cit)

:ad:
 

Jessamine

Well-known member
intanto vado di incipit, scrupolosamente imparato a memoria :)

“Quel ramo del lago di Como che volge a mezzogiorno tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, viene quasi a un tratto a ristringersi e a prender corso e figura di fiume, tra un promontorio a destra, e un'ampia riviera di riscontro; e il ponte, che ivi congiunge le due rive, par che renda ancor più sensibile all'occhio questa trasformazione, e segni il punto in cui il lago cessa, e l'Adda ricomincia, per ripigliar poi nome di lago dove le rive, allontanandosi di nuovo, lasciano l'acqua distendersi e allentarsi in nuovi golfi e in nuovi seni.”

Io queste parole le ho sempre sentite molto "mie" (come la maggior parte dei brianzoli, mi sa :mrgreen:): sarà che sono cresciuta con quelle due catene non interrotte di monti fuori dalla finestra della cucina, e che quindi un po' di Promessi Sposi li abbiamo fatti pure alle elementari (con annessa maestra pazza che a otto anni ci ha letto il brano sulla morte di Cecilia :paura:), ma sono proprio parole che mi riportano ad una valanga di ricordi.
Mio nonno era un super manzoniano incallito, e mi ricordo benissimo di quando mi leggeva e spiegava dei brani, perdendosi poi in mille altri racconti tutti suoi.

Mi state facendo venir voglia di unirmi seriamente al gruppo :W
 

Marzati

Utente stonato
Anche io ho letto solo il primo capitolo, introduttivo ma diretto. Ricordavo l'italiano manzoniano più ostico e arcaico di quanto lo abbia trovato adesso, ma forse più in là si rivelerà tale. Comunque l'ironia pungente e sapientemente usata è veramente un gran pregio. Ci aggiorniamo!
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Io mi sto già perdendo e ho letto solo il 4% ... ma come facevo a capirci qualcosa quando ero una pischella di prima superiore? Ah già, c'era la prof :mrgreen: (molto brava, anche!)
La scrittura non è ostica come ricordavo, ma mi perdo all'interno dei periodi lunghi.
Comunque, come avete già detto il libro è pervaso da un'acuta ironia e, a suo modo, di brio. Forse mi stancherò, ma non mi annoierò.
P. S. Confessione: non l'ho mai terminato...
 

Tanny

Well-known member
Mi sono fatto prendere leggermente la mano, il Manzoni mi ha estasiato e senza nemmeno accorgermi ho letto sette capitoli :oops:
Sono al momento il cui i due promessi stanno per tendere "l'agguato" a Don Abbondio ed ho già conosciuto gran parte della brigata... giuro che da domani rallento, non è mia intenzione finirlo in settimana :mrgreen:
 

Spilla

Well-known member
Io queste parole le ho sempre sentite molto "mie" (come la maggior parte dei brianzoli, mi sa :mrgreen:): sarà che sono cresciuta con quelle due catene non interrotte di monti fuori dalla finestra della cucina, e che quindi un po' di Promessi Sposi li abbiamo fatti pure alle elementari (con annessa maestra pazza che a otto anni ci ha letto il brano sulla morte di Cecilia :paura:), ma sono proprio parole che mi riportano ad una valanga di ricordi.
Mio nonno era un super manzoniano incallito, e mi ricordo benissimo di quando mi leggeva e spiegava dei brani, perdendosi poi in mille altri racconti tutti suoi.

Mi state facendo venir voglia di unirmi seriamente al gruppo :W

Vieni, vieni...:YY
Ma allora anche tu al mattino vedi il Resegone? :mrgreen:
 

Spilla

Well-known member
Vedo che la sensazione che la lingua sia più scorrevole di quanto ricordassi non è solo mia :)
Ma anche il testo: lo ricordavo tutto lungaggini e digressioni e invece no, mi sembra tutto legatissimo.
Ogni tanto mi sembra di trovare una frase fatta o un concetto "scontato": poi mi accorgo che sono cosa che Manzoni ha inventato e tutti gli altri han ripreso :paura:. Ha inventato un mondo :paura:

Sono al cap. 5
Tante sono le parti bellissime: il gretto fra'Galdino che riduce la fede ad una manciata di noci (e chi le dona avrà il suo premio, eh! Un bel miracolino apposta apposta per i generosi:mrgreen:); la dolce Lucia che alla fine è la più sveglia della compagnia, e trova le soluzioni più sensate dove Renzo e Agnese si affannano e fan pasticci; Cristoforo-Ludovico con la sua storia di violenza e perdono, con la sua passione per i perseguitati... La storia della vocazione del frate è già un capolavoro, con tutte quelle voci dei passanti che si mescolano in una sola...
E Azzeccagarbugli? Gentilissimo, finchè pensava di avere a che fare con un malvivente, voltagabbana poi. Almeno ha restituito i capponi (io ricordavo che fossero finiti in padella :mrgreen:. Perché anche sui capponi ho letto e studiato pagine di commenti, eh sì. Li ho rimossi :mrgreen:)
 
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