36° Poeticforum - Le poesie che amiamo

Ondine

Logopedista nei sogni
Più che commentare la poesia ti abbraccio Minerva.
Non ho idea di chi siano gli angeli, in questo momento della mia vita non riesco a vederli.
Le poesie di Alda sono particolarmente spiazzanti per quanto mi riguarda, mi è difficile commentarle.
 

qweedy

Well-known member
Molto bella questa poesia della Merini, descrive benissimo il dolore, un mare di dolore che annienta, e che annienta anche il futuro.
I primi sette versi illustrano visioni per dare un volto al dolore, che invade tutti i sensi, anche il tatto (labbra di metallo dure) e anche l'udito (un sibilo fondo).

Gli ultimi quattro versi parlano della morte (gli angeli eterni) che l'attrae in quanto pone fine al dolore, è l'estrema via d'uscita dalla sofferenza, però nello stesso tempo l'immobilità e l'eternità della morte le provocano terrore.
 
Ultima modifica:

HOTWIRELESS

d'ya think i'm stupid?
Ed ecco a voi ... la prossima poesia :)

Ieri ho sofferto il dolore (Alda Merini)

Ieri ho sofferto il dolore,
non sapevo che avesse una faccia sanguigna,
le labbra di metallo dure,
una mancanza netta d’orizzonti.
Il dolore è senza domani,
è un muso di cavallo che blocca
i garretti possenti,
ma ieri sono caduta in basso,
le mie labbra si sono chiuse
e lo spavento è entrato nel mio petto
con un sibilo fondo
e le fontane hanno cessato di fiorire,
la loro tenera acqua
era soltanto un mare di dolore
in cui naufragavo dormendo,
ma anche allora avevo paura
degli angeli eterni.
Ma se sono così dolci e costanti,
perchè l’immobilità mi fa terrore?

mi son saltati agli occhi i tempi:
"ieri ho sofferto il dolore - il dolore é senza domani"...
lei oggi vive la morte.
alcune frasi mi inducono a percepire che ieri ha subito un elettroshock, in ospedale psichiatrico.
oggi tutto in lei e intorno a lei é fermo, bloccato.
gli angeli eterni sono l'immagine della morte, di cui in questa fase di umano spavento sente di provare istintivamente paura.
ma se ciò comporta salvarsi dal naufragare nel mare di dolore, allora perché la morte terrorizza?
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
mi son saltati agli occhi i tempi:
"ieri ho sofferto il dolore - il dolore é senza domani"...
lei oggi vive la morte.
alcune frasi mi inducono a percepire che ieri ha subito un elettroshock, in ospedale psichiatrico.
oggi tutto in lei e intorno a lei é fermo, bloccato.
gli angeli eterni sono l'immagine della morte, di cui in questa fase di umano spavento sente di provare istintivamente paura.
ma se ciò comporta salvarsi dal naufragare nel mare di dolore, allora perché la morte terrorizza?

Forse per quell'istinto di sopravvivenza che nonostante tutto ci fa sperare che qualcosa possa cambiare e che il mare di dolore si possa finalmente prosciugare oppure semplicemente perché siamo codardi e non siamo capaci di procurarci la morte da soli (parlo per me, sono convinta che con la mia sfortuna se ci provassi non ci riuscirei e soffrirei soltanto di più... ma forse è un bene così non ci proverò mai :boh:)
 

HOTWIRELESS

d'ya think i'm stupid?
Forse per quell'istinto di sopravvivenza che nonostante tutto ci fa sperare che qualcosa possa cambiare e che il mare di dolore si possa finalmente prosciugare oppure semplicemente perché siamo codardi e non siamo capaci di procurarci la morte da soli (parlo per me, sono convinta che con la mia sfortuna se ci provassi non ci riuscirei e soffrirei soltanto di più... ma forse è un bene così non ci proverò mai :boh:)

un commento il tuo, cara Angela, molto intenso ma che non mi sento di approfondire in pubblico perché molto privato.
prendo l'occasione per evidenziare che la mia domanda che hai messo in grassetto non è mia, ma l'interpretazione che faccio dell'ultima frase -interrogativa- della poetessa

:MUCCA
 

maclaus

New member
Nelle poesie di Alda Merini è sempre presente il tema del dolore. C'è sempre quel sottofondo malinconico che ha caratterizzato la sua vita e che inevitabilmente trascrive nelle sue opere... La morte, che tante volte viene evocata come "soluzione" al male di vivere, non può nemmeno essere la medicina al "mal di vivere".
Ed è questa l'amara conclusione della poetessa.
Il suo è terrore verso l'ignoto, verso "gli angeli eterni"...il non vedere oltre la morte fisica.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Bellissime parole per descrivere il dolore in maniera efficace come poche altre. Faccia sanguigna, labbra di metallo dure, mancanza di orizzonti, senza domani, spavento, sibilo fondo, fontane che cessano di fiorire ... viene spontaneo chiedersi "perché non sono riuscita a definire queste cose in maniera così immediata e lampante nel momento in cui le ho provate?" (la risposta è ovvia). A volte non si vede nessuna via d'uscita, eppure trovo molto coraggiosi gli ultimi versi, quelli in cui, nonostante tutto il dolore, la poetessa si rende conto di non voler comunque morire.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
La prossima poesia è ...

Il confine

Cerco il principio del male
come da bambina cercavo i margini della pioggia.
Con tutte le forze correvo per trovare
il luogo dove
sedermi a terra a contemplare
da una parte pioggia, da una parte niente pioggia.
Ma sempre la pioggia smetteva prima
che ne scoprissi i confini
e ricominciava prima
di capire fin dove è sereno.
Invano sono cresciuta.
Con tutte le forze
corro ancora per trovare il luogo
dove sedermi a terra e contemplare
la linea che separa il male dal bene.
Ma sempre il male smette prima
che ne scopra il confine
e ricomincia prima
di capire fin dove è bene.
Io cerco il principio del male
su questa terra
volta per volta
grigia e assolata.

Ana Blandiana
 

Ondine

Logopedista nei sogni
La struttura di questa poesia mi piace molto, sembra una spirale, comincia da un punto, prende forma per poi chiudersi tornando al punto di partenza.
Mi piace il contenuto, lontano da moralismi, lontano da lezioni di vita.
E' "semplicemente" pura riflessione su quanto sia labile il confine tra quello che si vorrebbe e quello che si dovrebbe, e quello che si potrebbe.
 

maclaus

New member
E' una poesia semplice e lineare nei suoi contenuti. Non c'è bisogno di inoltrarsi in analisi complicate per comprenderne il significato.
E' l'eterno dilemma tra bene e male a cui si cerca di dare una risposta impossibile da trovare...
Io da credente avrei pure la risposta, ma non so se la poetessa sarebbe d'accordo. Credo che voglia affermare il suo pensiero e cioè che il confine tra bene e male sia molto sfumato e molto difficile da trovare.
 

qweedy

Well-known member
Il confine

Cerco il principio del male
come da bambina cercavo i margini della pioggia.
Con tutte le forze correvo per trovare
il luogo dove
sedermi a terra a contemplare
da una parte pioggia, da una parte niente pioggia.
Ma sempre la pioggia smetteva prima
che ne scoprissi i confini
e ricominciava prima
di capire fin dove è sereno.
Invano sono cresciuta.
Con tutte le forze
corro ancora per trovare il luogo
dove sedermi a terra e contemplare
la linea che separa il male dal bene.
Ma sempre il male smette prima
che ne scopra il confine
e ricomincia prima
di capire fin dove è bene.
Io cerco il principio del male
su questa terra
volta per volta
grigia e assolata.

Ana Blandiana

Mi piace moltissimo questa poesia.
Ana Blandiana, considerata la maggiore poetessa romena contemporanea, usa toni e parole chiare, successione di visioni e immagini simboliche.
Questa poesia potrebbe riassumersi in due immagini, una è la bambina che vorrebbe tracciare una riga dritta e mettere dalle due parti le componenti, pioggia e sereno, e non riesce a scinderle, così come da grande non riesce a dividere con certezza il bene dal male. Parole semplici, due immagini simboliche, e un quesito esistenziale in sottofondo, il confine tra bene e male.

«In un mondo in cui si parla e si scrive così tanto», dichiara, «lo scopo della poesia è diventato quello di ripristinare il silenzio, la capacità di tacere», di indicare e simbolizzare.
 

HOTWIRELESS

d'ya think i'm stupid?
Il confine

Cerco il principio del male
come da bambina cercavo i margini della pioggia.
Con tutte le forze correvo per trovare
il luogo dove
sedermi a terra a contemplare
da una parte pioggia, da una parte niente pioggia.
Ma sempre la pioggia smetteva prima
che ne scoprissi i confini
e ricominciava prima
di capire fin dove è sereno.
Invano sono cresciuta.
Con tutte le forze
corro ancora per trovare il luogo
dove sedermi a terra e contemplare
la linea che separa il male dal bene.
Ma sempre il male smette prima
che ne scopra il confine
e ricomincia prima
di capire fin dove è bene.
Io cerco il principio del male
su questa terra
volta per volta
grigia e assolata.

Ana Blandiana

La poesia esprime il concetto dell'impotenza e ineguatezza dell'essere umano di fronte a ciò che lo circonda.

Nel senso che da adulto quanto da bambino, permane ben evidente il manifestarsi delle stesse problematiche, bianco/nero pioggia/sereno etc -in definitiva le infinite manifestazioni di bene/male-, delle quali cambierà magari la forma l'aspetto il modo di percepirle, ma sempre rimarranno facce dello stesso mistero insolubile.

:boh:
 

shvets olga

Member
Secondo me la poesia scritta di un'ottimista e una persona molto positiva, mi sembra che non si tratta di impotenza, ma di decenza e credulità.
 

maclaus

New member
Secondo me la poesia scritta di un'ottimista e una persona molto positiva, mi sembra che non si tratta di impotenza, ma di decenza e credulità.

...scusa Olga, da dove lo deduci che è ottimista e molto positiva?
E cosa intendi con "decenza" e "credulità" ?
La mia non è polemica, sia chiaro. Vorrei capire bene il tuo punto di vista, dato che ti reputo una grande intenditrice di poesia...:ABBB
 

shvets olga

Member
...scusa Olga, da dove lo deduci che è ottimista e molto positiva?
E cosa intendi con "decenza" e "credulità" ?
La mia non è polemica, sia chiaro. Vorrei capire bene il tuo punto di vista, dato che ti reputo una grande intenditrice di poesia...:ABBB

Lo sento così (ma non posso spiegare, come un cane :mrgreen:)
Mi sembra che lei crede più nel bene che nel male:
ci sono perplessità,disorientamento, sorpresa,
"Invano sono cresciuta",
ma dall'apparente incertezza non va il pessimismo, il cinismo - "non farai il bene, non otterrai il male".
Dobbiamo vivere, fare il bene nonostante tutto, e credere che nulla va invano e che il male smette prima :)
:ABBB
 

qweedy

Well-known member
Lo sento così (ma non posso spiegare, come un cane :mrgreen:)
Mi sembra che lei crede più nel bene che nel male:
ci sono perplessità,disorientamento, sorpresa,
"Invano sono cresciuta",
ma dall'apparente incertezza non va il pessimismo, il cinismo - "non farai il bene, non otterrai il male".
Dobbiamo vivere, fare il bene nonostante tutto, e credere che nulla va invano e che il male smette prima :)
:ABBB

Comprendo il pensiero di Olga, certo è ottimista, perchè continua a cercare, e spera sempre di trovare la risposta:
"Invano sono cresciuta.
Con tutte le forze
corro ancora per trovare il luogo"

Anche se da bambina non è riuscita a trovare il confine della pioggia, corre ancora con tutte le sue forze e con la speranza intatta alla ricerca di una nuova risposta. Non si è demoralizzata, non ha perso la speranza, non ha perso le forze. Non si arrende, non si scoraggia, ma continua a tentare. Molto positiva, una persona che non lascia che le difficoltà o le sconfitte della vita le tolgano la speranza.
 

HOTWIRELESS

d'ya think i'm stupid?
io credo che la speranza stia semmai proprio nella rincorsa vana a quello che è il distinguere il bene dal male.
per questo suona positivo che da adulti ci si trovi esattamente agli stessi passi che da bambini, cioè con quella linea sottile di demarcazione così sfuggente nella quale mai riusciamo a fermarci in contemplazione delle due cose ben definite e separate.
in fin dei conti cosa ci può uccidere ogni speranza più della certezza indiscutibile su ciò che é bene e ciò che è male, senza possibilità alcuna quindi di rimettere in discussione, meritando di metterci tutte le nostre forze, quello che si rivelerebbe un inappellabile destino...
per me quindi niente ottimismo, ma timore che un giorno quel punto in cui sedersi possa rivelarsi reale, uccidendo l'essenza dell'essere umano, che é la ricerca della verità, che trovarla é precluso alla nostra natura.
 

maclaus

New member
"Ma sempre il male smette prima
che ne scopra il confine
e ricomincia prima
di capire fin dove è bene
."...

Io non riesco a trovare ottimismo in questo :boh:
 

shvets olga

Member
"Ma sempre il male smette prima
che ne scopra il confine
e ricomincia prima
di capire fin dove è bene
."...

Io non riesco a trovare ottimismo in questo :boh:

"Ma sempre il male smette prima
che ne scopra il confine
e ricomincia prima
di capire fin dove è bene".

Qui sembra il male e il bene sono in parità,
è come il bicchiere è mezzo pieno o mezzo vuoto.

Io sono ottimista e per me il bicchiere è mezzo pieno e non mezzo vuoto. E il male smette cosi presto che non riesco scoprire il
confine, e il bene cosi grande e prolungato nel tempo, è così bello che goderne non ho tempo per capire fin dove è bene.
Certo la poetessa non è stupida e sa distinguere il male e il bene, e, mi sembra, nel suo "Cerco il principio del male"
è ricerca delle risposte alle domande:
"Quando il bene degenera nel male? Come facendo il bene puo aspettarsi il male?"
 

qweedy

Well-known member
io credo che la speranza stia semmai proprio nella rincorsa vana a quello che è il distinguere il bene dal male.
per questo suona positivo che da adulti ci si trovi esattamente agli stessi passi che da bambini, cioè con quella linea sottile di demarcazione così sfuggente nella quale mai riusciamo a fermarci in contemplazione delle due cose ben definite e separate.
in fin dei conti cosa ci può uccidere ogni speranza più della certezza indiscutibile su ciò che é bene e ciò che è male, senza possibilità alcuna quindi di rimettere in discussione, meritando di metterci tutte le nostre forze, quello che si rivelerebbe un inappellabile destino...
per me quindi niente ottimismo, ma timore che un giorno quel punto in cui sedersi possa rivelarsi reale, uccidendo l'essenza dell'essere umano, che é la ricerca della verità, che trovarla é precluso alla nostra natura.

Che cosa può uccidere ogni speranza più della certezza indiscutibile su ciò che è bene e ciò che è male: giustissimo, però c'è anche un'altra possibilità che ucciderebbe ogni speranza, ed è la convinzione dell'inutilità di una ricerca. Trovare una risposta metterebbe fine alla ricerca, così come convincersi dell'inutilità e dell'impossibilità di trovarla metterebbe pure fine ai suoi sforzi.
Però nell'ultima strofa ribadisce comunque che continuerà a cercare il principio del male nonostante gli insuccessi, quindi la speranza e la ricerca della verità (ottimismo, in questo senso) sono salve:

Io cerco il principio del male
su questa terra
volta per volta
grigia e assolata.


Non mi piace molto questo finale, bello come concetto ("su questa terra volta per volta grigia e assolata", ancora il dualismo bene/male, pioggia/sereno), ma versi non bellissimi secondo me.

"Ma sempre il male smette prima
che ne scopra il confine
e ricomincia prima
di capire fin dove è bene
."...

Io non riesco a trovare ottimismo in questo :boh:

Giusto, qui non c'è ottimismo, la poetessa è realista. L'ottimismo, o speranza, è nel verso successivo, pur consapevole che il male ricomincia prima di capire, lei continua a cercare il principio del male su questa terra dove bene e male si alternano e si intersecano.
 
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