Attrazione fatale: Un buon inizio per la scenografia di un thriller, appassionante. Mi sono piaciuti molto i rimandi temporali, l’uso della messaggistica, il fatto che si scopra che ad un certo punto si trattava di un film e c’è lo stacco tra film e realtà, davvero bella l’idea. Il finale è inquietante, lascia un alone di follia nell’aria. La tecnica di scrittura è molto originale, dinamica.
Prima di incontrarti: Un racconto enigmatico, parecchio introspettivo e questo mi piace. Le prime due strofe che ripetono “Prima di incontrarti” mi piacciono molto poi l’atmosfera cambia repentinamente e non mi è del tutto chiaro il nesso tra gli eventi, manca uno step tra la prima parte e la seconda. L’inquietudine che si respira è palpabile, il finale è perfetto così, sospeso.
Profumo di zagara: E’ un racconto molto sensoriale, palpabile nella descrizione del luogo, scritto in modo perfetto. La malinconia nel ricordo del passato mi piace molto, il dolore emotivo che diventa anche fisico è espresso in modo vivo, coinvolge. Mi è piaciuto il finale, secondo me non scontato.
Rinascita: Molto bello questo racconto, ha un’atmosfera onirica. Il viaggio in treno mi affascina sempre molto e qui sembra la metafora di un viaggio interiore, di una crescita personale. Mi sembra di aver letto un sogno, l’incontro con il fratello è una scena evanescente. L’incontro con il passeggero anziano mi ha fatto venire i brividi perché l’ho percepito come un’esperienza extrasensoriale.
Telefonata di mezzanotte: Particolare, direi paradossale, pero' l’idea è carina. I rimandi ossessivi mi piacciono. Breve al punto giusto, se fosse stato più lungo sarebbe risultato pesante. Sarebbe stato interessante leggere la risposta di Melania che partiva con un’altra parola ossessiva! Divertente e amaro allo stesso tempo.
Radio Give-Me-Five: Ha un ritmo incalzante questo racconto, imprevedibile fino all’ultimo, molto cinematografico. La tecnica è piena di fantasia, come quando il protagonista sintonizza la radio e l’audio disturbato si alterna ai suoi pensieri. Bellissima la scena in cui il pullman passa con i volti incollati ai finestrini, il finale “la musica che ti cattura” è stupendo. Molto vivace l'dea.
Checco ed io: C’è poesia in questo racconto, un viaggio nel tempo nostalgico e spensierato allo stesso tempo. L’aspetto ironico è ben bilanciato con l’aspetto intimo, riflessivo. Sembra proprio di vedere un film in bianco e nero e i film in bianco e nero a me piacciono molto, così come mi piace questo racconto e la freschezza, l’ingenuità in senso buono, di quel tempo antico e autentico. Bella l’ambientazione marina e la descrizione delle vacanze estive con il loro ritmo lento. “Respiro” è l’immagine che mi trasmette, desiderio di vita.
Macigni: Questo racconto è particolarmente toccante e scritto benissimo. Una tematica seria trattata con delicatezza attraverso il genere fantastico. Molto creativo.
L’amore è un così: Racconto delicato, tenero e amaro insieme perché veritiero. L’aspetto psicologico è descritto attraverso i pensieri della ragazza, mi piace l’alternanza tra i pensieri di lei e la narrazione. Anche la narrazione a tratti telegrafica è molto efficace nel trasmettere l’imbarazzo dell’approccio. Bella la frase “Non è ancora tenerezza ma un poco le somiglia”. Il finale mi è piaciuto molto.
Una famiglia colorata: Anche qui una tematica seria trattata con delicatezza, ironia, apparente semplicità, che diventa quasi una favola, ma che in realtà indica una grande padronanza di scrittura. Molto divertente la storia delle bustine di semi al supermercato e la scena del pallotto nelle mutande! L’aspetto dissacrante mi è piaciuto molto, mi è piaciuto un po’ meno il finale moraleggiante ma forse era un bisogno dell’autore/autrice che ha la tematica a cuore e posso capirlo.
Dove ho visto te: Fino ad un certo punto mi ha affascinato, ho vissuto insieme alla protagonista i suoi pensieri, il suo viaggio carico di mistero, di aspettativa, di felicità e latente disperazione insieme, ci ero dentro. Poi dal momento in cui lei gli ha parlato l’incanto si è spezzato, non saprei spiegarlo, forse mi sarei fermata allo scambio di sguardi perché lui aveva sicuramente capito. Tutta la parte finale la vedo un più, l’avrei terminato con la frase “lei stava andando via lasciandosi dietro l'unica occasione che il destino le aveva offerto di trovare un perché”. Il racconto è molto bello e finemente descritto psicologicamente.