In linea di massima la risposta è sì, la scuola uccide in ogni modo la voglia di leggere. Almeno questo è vero nel caso in cui si faccia leggere per costrizione come compito estivo o come approfondimento per il programma della materia. Tutt'al più si possono dare consigli, come faceva la mia prof al liceo.
La cosa che invece di deve assolutamente fare, a mio modo di vedere, è leggere in classe alcuni passi memorabili o racconti che poi possano indurre curiosità al fine di un eventuale approfondimento personale dello studente. Così come si fa con Dante proponendo alcuni canti e magari dei versi particolari di altri (esempio dei canti "comici" dell'inferno), o con più fortuna con gli esponenti della letteratura inglese, divagando con schede di approfondimento.
Personalmente infatti solamente la breve lettura in seconda media del racconto joyciano Eveline mi ha cambiato la vita.
La cosa che invece di deve assolutamente fare, a mio modo di vedere, è leggere in classe alcuni passi memorabili o racconti che poi possano indurre curiosità al fine di un eventuale approfondimento personale dello studente. Così come si fa con Dante proponendo alcuni canti e magari dei versi particolari di altri (esempio dei canti "comici" dell'inferno), o con più fortuna con gli esponenti della letteratura inglese, divagando con schede di approfondimento.
Personalmente infatti solamente la breve lettura in seconda media del racconto joyciano Eveline mi ha cambiato la vita.