Con "Cecità" Saramago, oltre che magico narratore, si conferma assoluto conoscitore dell'animo umano e delle dinamiche che ne determinano i comportamenti. L'autore si inventa una sorta di esperimento, quello di mettere assieme un ampio numero di individui, in una nuova situazione, in uno stesso ambiente, e lascia loro liberi di organizzarsi come meglio credono. E in questo contesto esce fuori il meglio, poco a dir la verità, e il peggio, molto, dell'essere umano. E' nella situazione di emergenza che tornano a farla da padrone i bisogni primari, quelli che spingono l'uomo ad essere spietato con il suo prossimo. In mezzo a tutto questo, splendide pagine introspettive ci raccontano come alcune persone vivano tale esperienza, cosa passi loro per la testa. Saramago ci narra questa allucinante avventura tramite gli occhi dell'anomalia, che sempre ci deve essere, dell'unica donna immune da quella misteriosa epidemia. E prima che tutto finisca, sarà un caso che la donna e suo marito fossero finiti dentro una chiesa...? Romanzo a dir poco sorprendente, cinico, dolcemente narrato.