Come avviare i giovani alla lettura?

Palmaria

Summer Member
Secondo me la scuola è fondamentale per avviare un ragazzo alla lettura.
Nelle scuole medie che frequentavo io, per esempio, l'insegnante di lettere, che io ho adorato per questo, ha messo a disposizione una biblioteca di classe da cui attingevamo i libri per le nostre letture, che poi dovevamo documentare con delle schede. Per il resto il meccanismo di prestito funzionava proprio come in una biblioteca pubblica, che peraltro ci aveva anche fatto visitare! Aveva inventato anche dei piccoli premi per i ragazzi che leggevano più libri, era un'idea carina, uno stimolo in più!

Poi in classe la stessa professoressa leggeva I Promessi Sposi assumendo le voci dei vari personaggi, rendendo la lettura molto più appassionante e piacevole!

Insomma, secondo me ce ne vorrebbero insegnanti come lei! Ah, dimenticavo, mi aveva insegnato bene anche la grammatica italiana, fondamentale per i miei studi classici successivi! GRAZIE PROF!
 

nathan

lunga vita agli ultras
i miei primi libri sono stati
- i ragazzi della via paal
- moby dick

per me il segreto è stato aver letto qualcosa di appassionante,in grado di sapermi coinvolgere....e il gioco è stato fatto....
 

Dallolio

New member
Grande Palmaria!!! Sono le persone come te, che a distanza di tempo ricordano i professori, che danno un senso a questa professione che ho appena cominciato!
Nic
 

Masetto

New member
Dallolio ha scritto:
Bisognerebbe non mandarli a scuola...

E perchè, Masetto?

Era una battuta :D , per dire che il più delle volte nella scuola i libri vengono presentati male dagli insegnanti, per noncuranza, per incapacità di "spiegarli" bene o perchè loro stessi in fondo non li amano abbastanza o non li hanno capiti. E questo ha l'effetto di creare negli studenti (soprattutto alle superiori) una cattiva opinione di questi libri. Con l'effetto che se tu prendi, che so, 100 studenti delle superiori, 95 ti diranno che i Promessi Sposi (che pure sono un capolavoro della nostra letteratura) non gli son piaciuti e probabilmente non li riprenderanno mai più in mano. Sicchè, paradossalmente, se questo libro non fosse inserito nei programmi scolastici, credo avrebbe + ammiratori...
 

Hoya

Duck Member
Masetto ha scritto:
Dallolio ha scritto:
Bisognerebbe non mandarli a scuola...

E perchè, Masetto?

Era una battuta :D , per dire che il più delle volte nella scuola i libri vengono presentati male dagli insegnanti, per noncuranza, per incapacità di "spiegarli" bene o perchè loro stessi in fondo non li amano abbastanza o non li hanno capiti. E questo ha l'effetto di creare negli studenti (soprattutto alle superiori) una cattiva opinione di questi libri. Con l'effetto che se tu prendi, che so, 100 studenti delle superiori, 95 ti diranno che i Promessi Sposi (che pure sono un capolavoro della nostra letteratura) non gli son piaciuti e probabilmente non li riprenderanno mai più in mano. Sicchè, paradossalmente, se questo libro non fosse inserito nei programmi scolastici, credo avrebbe + ammiratori...

Anche questo è vero!! :)
 

Dallolio

New member
Era una battuta , per dire che il più delle volte nella scuola i libri vengono presentati male dagli insegnanti, per noncuranza, per incapacità di "spiegarli" bene o perchè loro stessi in fondo non li amano abbastanza o non li hanno capiti. E questo ha l'effetto di creare negli studenti (soprattutto alle superiori) una cattiva opinione di questi libri. Con l'effetto che se tu prendi, che so, 100 studenti delle superiori, 95 ti diranno che i Promessi Sposi (che pure sono un capolavoro della nostra letteratura) non gli son piaciuti e probabilmente non li riprenderanno mai più in mano. Sicchè, paradossalmente, se questo libro non fosse inserito nei programmi scolastici, credo avrebbe + ammiratori...

In parte hai ragione, ma non c'è alternativa didattica; su qualche testo è necessario addestrarsi, è quindi necessario in effetti a scuola imparare a leggere un romanzo, a leggere quindi un testo non tecnico (come le istruzioni di un telefono)
Per quanto riguarda la passione che gli insegnanti dovrebbero inculcare e non inculcano la mia esperienza è differente: i colleghi che ho conosciuto erano profondamente persuasi dell'importanza della loro missione della diffusione della cultura. Il problema è l'aumento delle distrazioni che un adolescente ha rispetto a 30 anni fa, basta pensare a internet o a una maggiore disponibilità economica (con ciò non intendo che internet sia dannoso, tutt'altro)
Nicola
 

Dallolio

New member
Era una battuta , per dire che il più delle volte nella scuola i libri vengono presentati male dagli insegnanti, per noncuranza, per incapacità di "spiegarli" bene o perchè loro stessi in fondo non li amano abbastanza o non li hanno capiti. E questo ha l'effetto di creare negli studenti (soprattutto alle superiori) una cattiva opinione di questi libri. Con l'effetto che se tu prendi, che so, 100 studenti delle superiori, 95 ti diranno che i Promessi Sposi (che pure sono un capolavoro della nostra letteratura) non gli son piaciuti e probabilmente non li riprenderanno mai più in mano. Sicchè, paradossalmente, se questo libro non fosse inserito nei programmi scolastici, credo avrebbe + ammiratori...

In parte hai ragione, ma non c'è alternativa didattica; su qualche testo è necessario addestrarsi, è quindi necessario in effetti a scuola imparare a leggere un romanzo, a leggere quindi un testo non tecnico (come le istruzioni di un telefono)
Per quanto riguarda la passione che gli insegnanti dovrebbero inculcare e non inculcano la mia esperienza è differente: i colleghi che ho conosciuto erano profondamente persuasi dell'importanza della loro missione della diffusione della cultura. Il problema è l'aumento delle distrazioni che un adolescente ha rispetto a 30 anni fa, basta pensare a internet o a una maggiore disponibilità economica (con ciò non intendo che internet sia dannoso, tutt'altro)
Nicola
 
Concordo0 nel fatto che l'esempio di chi ti sta accanto (professori, amici, genitori) sia fondamentale per avvicinare i ragazzi alla lettura.

Io ho avuto la sfortuna di avere dei professori assolutamente inetti all'insegnamento (avete presente chi pensa che essere professore è un buon modo per portare a casa uno stipendio "sacrificando" 4 ore al giorno??)

Fortunatamente ho avuto un nonno che leggeva tantissimo e quindi, sin da piccolo, vedevo tutti questi "cosi" di carta ....e un giorno mi è venuta la voglia di vedere cosa ci fosse dentro :wink:
 

Masetto

New member
Dallolio ha scritto:
su qualche testo è necessario addestrarsi, è quindi necessario in effetti a scuola imparare a leggere un romanzo
Esatto. Il problema è proprio che la gran parte degli insegnanti di italiano, da quanto ho visto personalmente e sentito da gente della mia età (cioè sui 30 anni), non insegna a leggere, ma si limita a metterti in mano il libro dicendo "Per domani leggi il tal capitolo e fanne il riassunto".
Restando ai Promessi sposi, secondo me insegnare a leggerli significa far capire in che cosa Manzoni è riuscito a innovare la letteratura italiana e mostrare dove e come l'opera riesce poetica. Non basta dunque leggere un capitolo e farne il riassunto, bisogna anche confrontarlo con brani da altri libri dell'epoca facendo vedere in cosa, per argomenti o stile, Manzoni se ne discosta e poi porre l'attenzione su frasi, capoversi, brani particolarmente riusciti (e nei PS ce n'è a iosa) cercando di illustrarne le qualità. Insomma bisogna far conoscere anche un po' di critica (qualche pagina di Russo, di Momigliano,... anche di Eco: per esempio in un suo libro di Eco parla della pagina iniziale dei PS focalizzando l'attenzione sulla sua costruzione "cinematografica": dapprima una visione larga del lago, a volo d'uccello, poi Manzoni scende via via a considerare il paessaggio per concludere su un primo piano di Don Abbondio. Proprio come al cinema insomma. Quindi una panoramica movimentata, non una piatta descrizione di luoghi. Ecco, presentare agli studenti un brano "di critica" come questo non è meno importante che far loro leggere il capitolo in questione del romanzo).
Tu mi dirai che per fare tutto ciò non ci sono abbastanza ore di lezione. E' vero, e per ovviare a ciò secondo me bisognerebbe fare lezione solo su alcuni capitoli del romanzo e su un po' di relativa critica come ho detto sopra rinunciando a far leggere tutto il libro. Perchè in fondo se si riesce a far capire allo studente dove e in cosa e perchè quei capitoli sono validi, poi non gli mancherà cmq il tempo in futuro, se vorrà, di completare da sè la lettura. Insomma sec me è molto più importante fargli capire poche cose su un libro che fargliene conoscere molte di + senza però spiegargliene nessuna.
Credo che un professore di buona volontà potrebbe agire così, ma ammetto che sono prima di tutto da cambiare i programmi di Italiano: in generale credo dovrebbero essere focalizzati su poche cose, "monografici" in un certo senso.
Lo scopo di tutto ciò secondo me è far sì che, finite le superiori, uno fra l'altro abbia capito perchè i PS sono un'opera fondamentale della nostra letteratura. Ma, per come stanno ora le cose, quanti sono che, pur avendoceli studiati, lo sanno? :? Io dico uno su cinquanta, il che è la prova più lampante che il più delle volte sono presentati male...
 

~ Briseide

Victorian Lady
Credo che innanzitutto debba essere una passione intrinseca nell'individuo. Come in tutte le cose, può piacere o meno come attività, quindi c'è da mettere in conto che, nonostante la scuola e i buon esempi, uno possa non amare la lettura.
Tuttavia la formazione di una persona sicuramente gioca un ruolo chiave! La lettura è un diversivo quanto mai snobbato. Viene vista come un'attività noiosa, un po' una perdita di tempo. Sicuramente se la scuola sin dal principio aiutasse nel mostrarla in una prospettiva in cui essa appaia una cosa naturale, non una passione elitaria e di poca importanza, cambierebbe l'approccio della gente verso la lettura. Io sin da bambina l'ho vista in questa prospettiva, un po' perchè alle medie ci invogliavano a sfruttare la biblioteca della scuola e a scambiarci libri tra di noi, un po' perchè son sempre stata circondata da familiari che hanno sempre avuto questa passione. In casa mia i libri son sempre abbondati, e quindi è stato naturale per me avvicinarmi a questa passione.
Tuttavia posso dire che al liceo non è stata mai alimentata questa attività, mai ci hanno fatto guardare ad essa come una fonte di arricchimento, o meglio ancora non ce ne hanno mai parlato. Nel peggiore dei casi, come dice Masetto, te la impongono come attività. Il che probabilmente peggiora ancor di più le cose. Non c'è nulla di peggio che obbligare a fare una cosa, per rendetela ancora più odiosa. Sta tutto nel mezzo che si usa; se i professori appassionassero gli alunni alla lettura, con modi appropiati, sono certa che cambierebbe la visione - non dico di tutti - ma di almeno qualcuno di essi nei riguardi di questa attività.
Sicuramente dipende gran parte dall'indole del professore stesso; la lettura va incentivata perchè piacere a parte, sarebbe un ottimo modo per combattere l'ignoranza che ormai dilaga.
 
credo che la prima cosa sia la propria personalità...c'è chi è più portato per una cosa chi per altri...c'è gente più riflessiva che preferisce mettersi a leggere e gente che magari si annoia...
quindi molto dipende da se stessi...dipende da quanto "corriamo" nella nostra vita, perchè in una società frenetica come la nostra mettersi a leggere un libro significa rallentare la prorpia vita....e non tutti concepiscono questa cosa....
per seconda cosa bisogna vedere come sei educato....se a casa tua l'unico libro che c'è è il libretto delle istruzioni della playstation dubito che da grande sarai un appassionato di libri....anche la scuola gioca il suo ruolo fondamentale: ho avuto la fortuna di avere una grande maestra alle elementari che alla lettura dediacava intere lezioni....alle medie invece il professore fece una cosa che nella scuola era innovativa: fece mettere un armadio all'interno della nostra aula e ognuno di noi alunni doveva portare die libri x riempirlo...una volta riempito cominciò a funzionare come una biblioteca...ognuno era responsabile di un settore....anche chi non era abituato a leggere divorò una marea di libri...e poi c'era l'ora di narrativa....dove a turno si leggevano le pagine del libro, che il prof sceglieva....e anche in quello azzeccava sempre!
cmq come in tutte le cose spesso dipende proprio dagli eventi che viviamo, che poi ci portano ad avere alcune passioni....
concordo con il primo post di fabio quando dice che bisogna proprorre libri adatti ai ragazzi....e cmq il lavoro dovrebbe essere fatto durante tutto il tempo della scuola anche con l'aiuto dei genitori!
 

vero

Depressed Member
io ho iniziato perchè mi era stato regalato un libro di bianca pitzorno e anche perchè in casa mia i libri non erano mai mancati.
secondo me non bisogna obbligare i ragazzi a leggere; anche se fosse un libricino di 50 pagine. non sarebbe giusto e poi magari, scegliendo il libro sbagliato, li si potrebbe allontanare ancora di più!
io penso che boisogna far capire loro che leggere è bello e che non vuol dire stare seduti per ore con in mano un libro dalle pagine gialle! io ho parlato molto ai miei amici dei libri che leggo (che tra l'altro non sono letture impegnative) e molti di loro si sono appassionati alla lettura! :D
bisogna far capire agli adolescenti che leggendo si scoprono tantissime cose nuove e che spesso si può ridere con un libro, ma soprattutto che leggendo ti cali in un'altra vita, una vita non tua ma che può vivere per quanto tempo vuoi!
la scuola non aiuta molto a leggere, perchè so per esperienza che il tempo è poco e s i riesce a malapena a finire il programma, quindi non c'è proprio il tempo materiale per legger eun libro in classe. :(
per quanto riguarda la famiglia..credo che i genitori preferiscano vedere il figlio contento davanti al gioco nuovo per la play station ,che vederlo con la fronte corrugata sopra un libro. non so forse sbaglio ma i genitori non incoraggiano molto la lettura di questi tempi...e fanno male! molto male!
 

~ Briseide

Victorian Lady
vero ha scritto:
per quanto riguarda la famiglia..credo che i genitori preferiscano vedere il figlio contento davanti al gioco nuovo per la play station ,che vederlo con la fronte corrugata sopra un libro. non so forse sbaglio ma i genitori non incoraggiano molto la lettura di questi tempi...e fanno male! molto male!

Probabilmente se si comportano così è soltanto perchè neppure loro hanno compreso la bellezza della lettura! Proprio perchè il mondo di oggi è così "frenetico", e manca tempo materiale, è più facile mettersi davanti alla tv anzichè buttarsi tra le pagine di un libro oggigiorno!
Mio padre ad esempio mi ha sempre parlato della sua passione per la lettura, di come lui alla mia età trascorresse nottate a leggere, il che mi ha fatto guardare la cosa da una prospettiva molto diversa, più "spontanea", nell'avvicinarmi a questo mondo!
 

Dallolio

New member
Per Masetto: Tutto corretto, in particolare accompagnare parte della lettura con letture critiche, ma ricordiamoci la cosa fondamentale: si possono fare le analisi più accurate, approfondite e professionali, ma se poi non c'è lo studio e la rielaborazione a casa non si ottiene assolutamente nulla, e infatti ciò che manca nella stragrande maggioranza dei casi è lo studio e l'ascolto in classe.
 

Masetto

New member
Dallolio ha scritto:
Per Masetto: Tutto corretto, in particolare accompagnare parte della lettura con letture critiche, ma ricordiamoci la cosa fondamentale: si possono fare le analisi più accurate, approfondite e professionali, ma se poi non c'è lo studio e la rielaborazione a casa non si ottiene assolutamente nulla, e infatti ciò che manca nella stragrande maggioranza dei casi è lo studio e l'ascolto in classe.
Giusto. Anche se un professore ci mette tutto l'impegno possibile, penso che al più riuscirebbe a far interessare alla letteratura solo un terzo o un quarto dei suoi allievi, in parte (dico io) per pigrizia loro, in parte (dice Briseide) perchè non tutti sono particolarmente sensibili e in parte perchè (dici tu) hanno altri interessi e distrazioni. Per quanto poco, cmq, gli "interessati" alla fine sarebbero + di quanti non siano adesso...
Sarebbe bello che tutti i professori si impegnassero, e un BRAVI a quelli che lo fanno!
 
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