Parole

gisa

New member
addirittura!

a me affascina molto la parola addirittura. Lo so, è strano, ma ricordo esattamente la prima volta che la sentii: avevo 7 anni, ero a scuola e la mia maestra di storia esclamò questa parola in risposta a un compagno che le raccontava qualcosa di assurdo.
Ricordo che trascrissi subito quella nuova parola sulla copertina del mio quaderno.
Eppure significa solo "perfino o assolutamente". E' il fascino della lingua italiana!:YY
 

luxi

New member
Questo delle parole è uno dei thread al quale sono più affezionato e mi piace vederlo in continuo aggiornamento, per questo intervengo e mi scuso per la banalità della parola scelta

Bistecca: ingl.beefsteak, comp.di beef "carne" e steak "bistecca"

Mi piace come il vocabolo abbia un suono "pulito" pur avendo derivazione anglosassone
 

Zefiro

da sudovest
Questo delle parole è uno dei thread al quale sono più affezionato e mi piace vederlo in continuo aggiornamento, per questo intervengo e mi scuso per la banalità della parola scelta

Bistecca: ingl.beefsteak, comp.di beef "carne" e steak "bistecca"

Mi piace come il vocabolo abbia un suono "pulito" pur avendo derivazione anglosassone

banale? :? :wink: :?

"Questo mondo fa schifo. D'altro canto è l'unico posto in cui è possibile mangiare una buona bistecca"
(W. Allen)
 

Zefiro

da sudovest
il sapore del sapere

Sapere:
dal latino sàpere: avere o sentir sapore. Figurativamente aver senno, esser saggio, con collegamento diretto dal greco saphès, di sapore penetrante, metaforicamente quindi evidente, manifesto, e sophòs, che ha buon naso, che investiga, saggio. Da qui anche il termine sapiènte.
Sapore:
dal latino sapòrem. a sua volta da sàpere, aver gusto, di cose che si mangiano o bevono, indica la sensazione che alcune sostanze o liquidi risvegliano agendo sul senso del gusto.

L'etimologia ci ricorda che il sapere, come il sapore, sono dei piaceri. Per tacer del fatto, che ci vuole esercizio, occorre educarsi, assaggiare, per imparare ad apprezzare il sapore del cibo (e del sapere).

“Sapere” etimologicamente è dunque legato a filo doppio (significa praticamente la stessa cosa) con “sapore”. “Colui che sa”, soggetto, conosce, intende; “colui che sa”, complemento oggetto, ha, per così dire, un sapore, un gusto.
 
Ultima modifica:

Zefiro

da sudovest
la cravatta



Cravatta.
Deriva da francese “cravate” che sta per “croata”. Nome attributo ad una sorta di sciarpetta che indossavano in battaglia per meglio riconoscersi nella mischia le truppe croate che nel 1600 combattevano in Francia.

Oggi la cravatta si indossa nelle più svariate occasioni, sia quotidiane che di circostanza. A retaggio dell’uso originario è praticamente d’obbligo nelle riunioni di una qualche importanza, nei consigli di amministrazione per esempio, o nelle gare d’appalto, e quant’altro del genere, tutto molto paludato e chic insomma. A dire, gli odierni campi di battaglia d’occidente, dove silenziosamente, tra un sorriso, una stretta di mano, un caffè ed un pasticcino capita si consumino, a volte, carneficine inenarrabili.
 

asiul

New member
Schiavo/a , dal lat. Sclàvus. Dobbiamo il significato odierno al latino medievale. Con l’ introduzione eufonica della lettera c in slavu (m) che significa slavo.
Questo termine significò per un po’ slavo, ma presto diventerà schiavo. Quando la parola Sclavus (gli Slavus, abitanti della Slavonia) in Germania venne adoperata per indicare lo schiavo, (servo nei sec X e XI), periodo in cui avrà luogo un robusto fenomeno di commercio di schiavi slavi che transitavano da oriente a occidente. Da qui la ragione dell’uso di questo vocabolo nel nostro linguaggio nel Duecento, infatti fu in quest’epoca che in Italia si importarono gli schiavi slavi dalle regioni sud-est europee e dalle sponde del Mar Nero.

Lo schiavo o schiava, colui o colei che perduta la sua libertà è in completa podestà altrui.
L’essere schiavi è il dipendere totalmente da un altro. Servirlo. Essere dediti totalmente a...

Usato più ampiamente per indicare vari modi di essere. Schiavi d’amore, schiavi del sesso, schiavi del lavoro e così via. In alcune di queste asserzioni la schiavitù è anche piacevole :)mrgreen:) per altre decisamente meno.

 
Opla... oggi vi siete cimentati con la etimologia croata.....:D
E bravo Zefiro...!! La cravata (dicono) era stata una invenzione dei croati (hrvati), e da lì, è rimasto il nome....:)

Invece, per la parola di Luisa.... boah, :?... non lo sapevo.... vorrei scavare un po'.... appena trovo le altre, più aprofondite informazioni ti li comunicherò....:wink:
Mmmmm, ma è proprio la prima volta che lo sento... perchè a noi non ci aveva detto nessuno.... mica è cosi poi grave, no...?:boh:
 
Ecco, asp..... sto guardando nel mio dizionario delle parole straniere (edizione croata) - unica parola che si avvicina alla parola "schiavo", compare Servus => dal lat. schiavo, domestico; il saluto latino: servus humillimus.... :?
Per adesso c'ho trovato solo questo... ma non mi arrendo.... scaverò ancora....:mrgreen:
 

asiul

New member
Invece, per la parola di Luisa.... boah, :?... non lo sapevo.... vorrei scavare un po'.... appena trovo le altre, più aprofondite informazioni ti li comunicherò....:wink:
Mmmmm, ma è proprio la prima volta che lo sento... perchè a noi non ci aveva detto nessuno.... mica è cosi poi grave, no...?:boh:

Infatti nel Latino classico veniva usato per indicare tale condizione, "servus".


Scusa la curiosità, ma solitamente che genere di informazioni vi danno :mrgreen:

Ok...appena avrai delle informazioni dettagliate fammelo sapere...vedrò di trovare qualcosa anch'io :wink:
 

asiul

New member
Eccomi...nicole :mrgreen:

Vediamo se le mie ricerche possono chiarire la derivazione di questa parola (schiavo)..è un po' o.t.,ma non guasta mai informarsi. Visto che c'ero ho aggiunto qualcosa :mrgreen:

dal web:
"Osservando il legame molto stretto tra vita quotidiana e mondo religioso delle origini, si nota che il termine slavo appare in molti nomi propri quali Jaroslav, Svjatoslav, Rostislav, composti nella loro prima parte da un etimo che evoca le divinità pagane. Slav significherebbe devoto a.
Un’altra ipotesi è l’etimologia geografica, che si basa sul fatto che gli Slavi fossero gli abitanti più antichi delle piane fangose dell’Europa orientale: quindi il termine slavo non sarebbe che la semplice deformazione della radice skloak/Sklav (da cui Sclaveno) equivalente del latino cloaca (acquitrino, canale di scolo): è il classico trasferimento del nome del luogo al popolo residente in linea con quanto occorso ad altre tribù slave. L’ipotesi geografica prevede anche un’eventuale derivazione dal fiume Dnepr, che nella letteratura russa antica veniva definito Slovutich, forse emanante dalla medesima radice sottesa alla parola greca che indica la risacca o anche il lavarsi e al verbo latino cluo (io risciacquo) da cui cloaca.
I linguisti hanno avanzato anche che slavo possa derivare da slovo, parola, cioè andrebbe a designare coloro che parlano le stesse parole. La connessione di slavo e slovo è quasi automatica, tanto più che numerose tribù conservarono a lungo denominazioni vicine ai due termini in questione: gli Sloveni al nord-ovest e a sud di Novgorod, Russia; gli Slovinci in Pomerania e gli Slovacchi nel territorio attuale.
Infine l’ipotesi nazionalista, che connette slavo a slava. la gloria. Gli slavofili entusiasti dei secoli XVIII e XIX si rifanno a una tradizione lanciata nel XIV secolo alla corte del grande Carlo IV di Boemia e alimentano il movimento del panslavismo. Il messianismo caro al cuore dei Russi non poteva che esserne gratificato, e questo vale anche per gli slavofili contemporanei, alla Solzhenicyn o alla Michalkov.
Sicura invece è l’etimologia della parola schiavo (e dell’italiano ciao, da s-ciao, contrazione dai dialetti veneti). Indica l’ampiezza dell’asservimento degli slavi settentrionali. Nel latino medievale del secolo XIII, il vocabolo sclavus è calco diretto su slavus/sklavus, cioè slavo. Nella forma sklavus, o più esattamente sklavos, deriverebbe dal greco bizantino e corrisponderebbe al generico Sklavenes, appellativo con il quale gli storici dell’impero d’Oriente del secolo VI designavano gli Slavi che, varcato il Danubio, iniziavano a infiltrarsi nella penisola balcanica.
Assai rapidamente e in tutti i paesi europei un etnonimo si mutò in sinonimo di popolo asservito, tanto più che l’accoglimento del termine sclavus nelle lingue medievali venne facilitato dall’universale considerazione degli Slavi, ritenuti all’epoca gli schiavi per eccellenza. Passato allora a indicare uno stato giuridico in sostituzione di mancipium e di servus, da sclavus sono discesi lo spagnolo esclavo, il portoghese escravo, il catalano scrau, il francese esclave, il tedesco Sklave, l’olandese slaaf
Nel secolo X l’imperatore e storico Costantino VII Porfirogenito stabilì la seguente equazione: il nome dei Serbi (Serbos in greco) non era che un epiteto che indicava l’asservimento della tribù ad opera degli Avari nel secolo VI.
Tanti adattamenti e in tanti paesi fanno comprendere come attraverso i secoli carovane di Slavi deportati percorressero il continente europeo, linfa di un commercio che nell’alto Medioevo interessò ogni mercato: Venezia, Lione, Verdun, Ratisbona, Praga e Kiev…E schiavi di stirpe slava s’incontreranno in Italia ancora el secolo XVII! Le zone di schiavizzazione furono svariate, oltretutto dopo la conversione dei Sassoni furono gli Slavi pagani a sostenere il mercato, in quanto il Concilio di Meaux (845) proibiva la vendita di merce cristiana a infedeli.
D’altro canto le lotte incessanti tra i principi slavi non facevano accrescere il numero dei prigionieri di guerra, dunque degli schiavi, così come le endemiche carestie. Il commercio degli schiavi, sebbene avesse decimato le popolazioni slave, aprì loro spazi sconosciuti. Fino alla punta estrema del nostro continente, la Spagna, e, dal secolo VIII, anche l’Africa."
 

Zefiro

da sudovest
ciao

GLUB! Micidiale la nostra cercatrice somma... Se si mette in moto può generare, con mirabile facilità e sorpassandolo agevolmente a destra, post di lunghezza degna del miglior (sic! :W ) Zefiro.

L’etimologia del saluto “ciao” è ben nota. La riporto qui ad integrandum, per completezza visti i post precedenti. Ciao sta per: “schiavo vostro”, “servo vostro”, “a vostra disposizione” con sorprendente passaggio nel tempo, dal molto deferente al molto informale ed amicale.

Da Wikipedia: “La parola “ciao” è una forma di saluto amichevole ed informale della lingua italiana, usata sia nell'incontrarsi, che nell'accomiatarsi (in quest'ultimo caso, talvolta, si usa raddoppiato, ovvero "ciao ciao"). Trae la sua origine dalla parola veneziana s-ciào (o s'ciàvo) che ha il significato di "schiavo", derivando dal neolatino "sclavus", che indica persone di etnia slava frequentemente usati proprio come schiavi nell'intero mondo mediterraneo, venduti spesso dalle stesse famiglie ai mercanti veneziani o arabi (…) Salutare con un ciao corrisponderebbe quindi a "Servo Vostro", formula di saluto oramai desueta (…) Questo saluto era usato senza distinzione di classe sociale.”

Tra le varie accezioni, belle alcune, terribili altre, menzionate da Luisa (tra quelle riferibili intendo :mrgreen: ) questo etimologico precipitare della parola schiavo nella forma di saluto informale più diffusa al mondo trovo sia tra le più belle. Incontrare un amico e salutarlo dicendo: “sono a tua disposizione”. E sentirsi rispondere: “sono a tua disposizione”.
 

Sir

New member
Visto che si è citato il "ciao" di origine veneziana, mi è venuta in mente un'altra curiosità della stessa zona geografica.
Per i veneti, i denari sono gli "schei": al tempo del regno Lombardo-Veneto circolavano i kreuzer, monete austriache, sul retro delle quali era scritto "scheidemunze". Non conoscendo la pronuncia precisa del tedesco, il gioco fu presto fatto. :mrgreen:
 

asiul

New member
GLUB! Micidiale la nostra cercatrice somma... Se si mette in moto può generare, con mirabile facilità e sorpassandolo agevolmente a destra, post di lunghezza degna del miglior (sic! :W ) Zefiro.

beh! no! anche volendo...tu sei insuperabile... :mrgreen:


Ciao Zef...(tanto per restare in tema :wink:)
 

Zefiro

da sudovest
chiosa a margine

questo era uno dei pochi 3d tranquilli, carini, belli, ordinati... Sono arrivate le arpie, son bastati cinque minuti e adesso è un gran casino.... :W :wink: :W
 

asiul

New member
questo era uno dei pochi 3d tranquilli, carini, belli, ordinati... Sono arrivate le arpie, son bastati cinque minuti e adesso è un gran casino.... :W :wink: :W

Scusa ma di quali arpie parli.:boh: Io stavo per i fatti miei a cercar parole e voi state facendo casino come al solito... :mrgreen:
 
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