Siamo stanchi di una società in cui i bambini vengono allevati dalle donne????

SALLY

New member
Io trovo la discussione oziosa. Cos'è meglio per un bambino? Nascere in una famiglia con un babbo, una mamma, una sorellina e un fratellino, una famiglia in cui tutti si amano, nessuno alza mai la voce, nessuno litiga mai; dal babbo prende la parte maschile, dalla mamma la parte femminile, con la sorellina impara a confrontarsi con le donne e con il fratello a confrontarsi con gli uomini. Praticamente la famiglia del Mulino Bianco. Alzi la mano chi ne conosce una. Guardiamoci intorno. Guardiamo le famiglie reali. Io credo che quello che serva a un bambino sia la serenità, e questa non gli viene necessariamente da una famiglia con un babbo e una mamma. Anche un genitore solo può crescere un figlio sereno. Se così non fosse, tutti i figli di vedovi e divorziati sarebbero degli psicopatici e il mondo ne sarebbe pieno. Così non è. Così come non sono tutti sereni i figli di una famiglia con un babbo e una mamma, che magari si amano ma litigano anche per la tavoletta del water alzata. Non esiste un meglio e un peggio nella forma. Esiste un meglio e un peggio nel comportamento delle persone. Ci sono genitori soli assolutamente fantastici che crescono figli felici perché sanno dare tutto ciò di cui hanno bisogno nella loro crescita, il maschile e il femminile. E mi sembra anche che dalle risposte che sono arrivate la maggior parte delle mamme di famiglia standard abbia detto che sì, servono tutti e due, ma poi alla fine lamentano il fatto che gli uomini sono assenti e non fanno la loro parte. Quindi......

Sono completamente daccordo.:D
 

Gian

New member
Naturalmente l'ideale sarebbe avere due genitori allo stesso modo presenti ed educatori...
Però penso che in ogni caso sia fondamentale il ruolo della madre, penso che sia più facile crescere senza un padre presente che senza una madre presente...attenzione, non voglio dire che un padre da solo non possa essere in grado di crescere un figlio, ci saranno sicuramente molti casi nella storia dell'umanità a favore dei padri, però penso che sia più semplice e naturrale per la madre, e credo che il figlio abbia più bisogno della madre...
 

Mizar

Alfaheimr
non posso aiutarti sul libro... sono d'accordo con Dory sulla parità, entrambe le figure sono fondamentali...
Posso però dirti una cosa : sono le donne ed essere stanche di dover fare tutto da sole ;)
Ragazze, ci dovete scusare !
Siamo stati impegnati a scrivere Mondi come volontà e Rappresentazioni, a creare, distruggere e ricreare l'Occidente, a comporre None sinfonie ed a costruire Ricerche ed uomini senza qualità :W

Senza dubbio è tutta colpa nostra :mrgreen:
 

mame

The Fool on the Hill
Ragazze, ci dovete scusare !
Siamo stati impegnati a scrivere Mondi come volontà e Rappresentazioni, a creare, distruggere e ricreare l'Occidente, a comporre None sinfonie ed a costruire Ricerche ed uomini senza qualità :W

Senza dubbio è tutta colpa nostra :mrgreen:

Spesso la scala di valori differisce tra uomo e donna......
 

Mizar

Alfaheimr
In fondo che l'uomo avesse una qualche funzione nella creazione di una nuova vita è un scoperta abbastanza recente (in termini di storia umana). La scoperta degli spermatozoi è del XVII secolo.
Perché dici questo, lillo ? :?
Chiaramente la scoperta di cui parli è relativamente recente; tuttavia già gli egizi, le vetuste popolazioni semitiche e, addirittura, mesopotamiche eran ben coscienti della " funzione nella creazione di una nuova vita " del maschio: il generare è della donna-caverna-terra, il creare dell'uomo-seme-vento. Basta anche solo leggere l'epopea di Gilgamesh.
 

asiul

New member
Ragazze, ci dovete scusare !
Siamo stati impegnati a scrivere Mondi come volontà e Rappresentazioni, a creare, distruggere e ricreare l'Occidente, a comporre None sinfonie ed a costruire Ricerche ed uomini senza qualità :W

Senza dubbio è tutta colpa nostra :mrgreen:
Questo è vero,ma è stato possibbile grazie al fatto che la donna era considerata un essere "inferiore" e privo di capacità intellettiva.

A parte la piacevole satira, Mizar, l'argomento è un altro.
Qui ci si sta chiedendo quale importanza abbia avuto e che danni abbia procurato la donna nell'allevare la prole.Se questo suo ruolo , considerato esclusivo, in realtà debba essere rivisto..
A mio parere si! Visto che ha fatto solo danni, nella maggior parte dei casi.
Questa è una forzatura,ma....Solo il ridimensionamento di questo tipo di madri educatrici può evitare dei figli uniformati alla loro stpidità.
Lo stesso Schopenhauer ne è una prova,nel senso che ha avuto una madre pessima e per fortuna se ne è allontanato.:mrgreen::mrgreen:
 

Mizar

Alfaheimr
Questo è vero,ma è stato possibbile grazie al fatto che la donna era considerata un essere "inferiore" e privo di capacità intellettiva.
Anche tanti altri soggetti, razze, tipi umani lo furono ...

Per quanto riguarda il tema del topic, in precisione, concordo con quanto scritto qui

attraverso la rivoluzione femminista, alla parita' dei sessi... ma... cercando questa parita' siamo finite per accontentarci di uniformarci agli uomini: la societa', ma soprattutto il mondo del lavoro ha lasciato spazio solo a donne virili.
Quello che non si puo' modificare, e' il ruolo nella societa' di chi genera un figlio. La mamma. E' inevitabilmente il contatto primario, il piu' influente sul figlio; e' una questione fisica, e' il latte che suggella il patto, quell'odore di mamma che possiamo aver dimenticato ma che in realta' e' marchiato a fuoco nella nostra memoria, e influenza il rapporto con il fisico, con i corpi che incontreremo, che ameremo.

Comunque sia, non credo che la donna abbia sempre avuto un ruolo esclusivo nella formazione ed educazione dei cciovani. Tutt'altro. Penso alla civiltà militare nostra radice, penso a Sparta, ai simposi, al medioevo ed, in generale, all'era "aristocratica" (come direbbe qualcuno), all'era borghese delle educazioni sessuali etc.
 

Mizar

Alfaheimr
Lo so ed hai ragione, come (quasi) al solito (anche se a volte:W), :mrgreen:ma qui si sta parlando della donna.
Ho probabilmente torto, ma sono cattivo. E' la mia demonicità a ricordarmi quanti soggetti oppressi, vituperati, distrutti, offesi e tacciati di non umanità o non intelligenza abbiano, nonostante tutto, creato capolavori.


P.S. Ho espresso una opinione in thema nel post precedente, editandolo :wink:
 

darida

Well-known member
Sarei favorevole all'allevamento di coppia,per esperienza personale e visto che in due ne abbiamo tirato su tre, senza danni apparenti :mrgreen: e soprattutto ben lontani dall'immagine famigliare del Mulino bianco...
Come genitore solo alla guida, credo che la madre sia più idonea del padre per vari e noti motivi già elencati. Comunque, ferma restando la priorità del bene e della serenità del bambino, l'ideale sarebbe non farne una questione di sesso-ruolo, ma di capacità.
 

lillo

Remember
Caro nipote, il mio era solo il tentativo di esprimere come la paternità fosse in fondo una scoperta recente rispetto alla storia dell'umanità; scoperta che comunque ha ottenuto solo nel XVII secolo la sua spiegazione scientifica.
Del resto va considerato che il riconoscimento del ruolo dell'uomo nella fecondazione è del neolitico.... appena 10.000 anni fa.
 

El_tipo

Surrealistic member
Se in famiglia dovesse venire a mancare la partecipazione dell'uomo nella formazione del pargolo, io poi, non la vedo cosi' tragica... il figlio prima o poi dovra' affrontare il mondo...il mondo nostro, che e' maschio, sapra' apprendere da una molteplicita' di esperienze, anche se in ritardo, quello che in famiglia puo' essergli mancato.

beh, immaginavo che la tua posizione fosse originale e degna di rispetto,ma è la solita minestra. Voglio dire, di pareri intelligenti qui se ne sono sentiti molti, ma nessuno è uscito fuori dal nucleo della contraddizione.Se c'è una cosa da contestare assolutamente a questa società è il non riuscire a trovare una valida alternativa al sistema "FAMIGLIA". Il non essere in grado di concepire qualcosa di diverso dalla famiglia ci rende relagati all'idea dei genitori, del papà della mamma del maschio della femmina del gay del transessuale dell'allevatore, del complesso di edipo ecc ecc. Ma a quanto mi risulta il non avere una famiglia nel senso canonico del termine è una evenienza non affatto infrequente, e non appare che i figli allevati fuori dalla famiglia del mulino bianco siano poi cresciuti con dei problemi di natura psicologica. Io credo che un figlio non abbia bisogno di una famiglia, io credo che un figlio abbia bisogno di amore, e di strutture sociali in grado di fornirgliene ce ne potremmo inventare una infinità, anzicchè incaponirci nel credere in un sistema che forse è completamente sbagliato.
Ma questa discussione richiederebbe l'apertura di un altro thread


No El_tipo, non si tratta della Storia di pornografia.... :wink:

beh nicole, se lo dici tu ci credo!!! :) potrebbe scusate trattarsi di "l'ombra del vento"? forse si, mi sa che si trattava dell'ombra del vento....dory??? mi aiuti tu in questo caso?
 

asiul

New member
beh, immaginavo che la tua posizione fosse originale e degna di rispetto,ma è la solita minestra. Voglio dire, di pareri intelligenti qui se ne sono sentiti molti, ma nessuno è uscito fuori dal nucleo della contraddizione.Se c'è una cosa da contestare assolutamente a questa società è il non riuscire a trovare una valida alternativa al sistema "FAMIGLIA". Il non essere in grado di concepire qualcosa di diverso dalla famiglia ci rende relagati all'idea dei genitori, del papà della mamma del maschio della femmina del gay del transessuale dell'allevatore, del complesso di edipo ecc ecc. Ma a quanto mi risulta il non avere una famiglia nel senso canonico del termine è una evenienza non affatto infrequente, e non appare che i figli allevati fuori dalla famiglia del mulino bianco siano poi cresciuti con dei problemi di natura psicologica. Io credo che un figlio non abbia bisogno di una famiglia, io credo che un figlio abbia bisogno di amore, e di strutture sociali in grado di fornirgliene ce ne potremmo inventare una infinità, anzicchè incaponirci nel credere in un sistema che forse è completamente sbagliato.
Ma questa discussione richiederebbe l'apertura di un altro thread
Come non essere d'accordo! Quoto!!Io ho cercato di contestare proprio questa esclusività del ruolo di madre.Per me un figlio è un individuo che ha bsogno di un ambiente "sano" in cui vivere e che le figure genitoriali siano secondarie.
In questo paese si è sempre, a mio avviso, concepita la famiglia come :madre padre e prole.Per me non è così.La famiglia è stato un completo fallimento ed ha dimostrato di essere solo una chimera. Un punto di arrivo.I figli il completamento di questo disegno e nulla di più.
Si dovrebbe partire dal principio che un bambino è un individuo e non un oggetto da forgiare e formare.
 

Dayan'el

Σκιᾶς ὄν&#945
[...] In questo paese si è sempre, a mio avviso, concepita la famiglia come: madre padre e prole. Per me non è così. La famiglia è stato un completo fallimento [...]

Al di là di cosa io possa o non possa pensare sull'argomento - il che è poco valore, del resto - non posso esimermi dal notare una imprecisione, o almeno tale mi pare, all'interno del suo argomentare. La famiglia intesa come convivenza tra i congiunti non è uso (né costume) di questo singolo nostra Paese, quanto dell'umanità tutta: su quest'orbe in ogni cultura ed in ogni remoto lembo di terra abitato la donna ha allevato la sua prole con pazienza e devozione, e (quasi) dovunque il maschio è stato funzionale a tale allevamento, provvedendo nel miglior modo possibile al sostentamento di madri e figli. Famiglia, piaccia o non piaccia, è la prima istituzione umana, nata ancor prima del superbo ed ingrato homo sapiens, ed ancora sopravvivente in natura all'interno dei più diversi stadi evolutivi; dal fiero lupo all'invisibile esserino unicellulare, ovunque presenzia - sottoscritto per volontà oppure no - il primo statuto della storia dei viventi. Che l'uomo possa sottrarsi alla necessità della biologia (e della genetica) è cosa assai ardua da stabilire, almeno per la mia formazione accademica inadeguata per diverso campo di indagine e soprattutto giovane età.

Sappiamo per certo, tuttavia, e questo mi premeva, che la famiglia è più di un fatto di costume assimilabile agli italiani come pizza mafia e mandolino: non si spiegherebbe l'universalità del suo formarsi in ogni luogo, in ogni tempo, e tra tutte le specie. Al più, diverso è lungo l'evoluzione il comportamento del maschio: quello della donna, la sua funzione primiera ed eterna è e sarà sempre stessa, per quanto tra gli umani sia forse possibile certo affrancamento. Madri e figli costituiscono dunque famiglia, che il maschi venga inglobato, è fattore contingente, non determinante. Tale legame esiste dai tempi della comparsa della vita, è inscritta nel nostro patrimonio genetico ancorché nella nostra cultura, tanto che questa assume sempre funzione di mero contesto.

In compenso questa discussione mi ha ricordato un'altra ragione per detestare Platone. :)
 

asiul

New member
Al di là di cosa io possa o non possa pensare sull'argomento - il che è poco valore, del resto - non posso esimermi dal notare una imprecisione, o almeno tale mi pare, all'interno del suo argomentare. La famiglia intesa come convivenza tra i congiunti non è uso (né costume) di questo singolo nostra Paese, quanto dell'umanità tutta: su quest'orbe in ogni cultura ed in ogni remoto lembo di terra abitato la donna ha allevato la sua prole con pazienza e devozione, e (quasi) dovunque il maschio è stato funzionale a tale allevamento, provvedendo nel miglior modo possibile al sostentamento di madri e figli.

Ho precedentemente fatto una premessa che avrei parlato di questo paese escludendo volutamente gli altri. Poi farei osservare che in altri paesi per famiglia si intende anche la convivenza fra due uomini o due donne, fra un uomo e suo figlio o una donna e suo figlio e fra un uomo e una donna. Quindi il significato non è così tassativo!

Famiglia, piaccia o non piaccia, è la prima istituzione umana, nata ancor prima del superbo ed ingrato homo sapiens, ed ancora sopravvivente in natura all'interno dei più diversi stadi evolutivi; dal fiero lupo all'invisibile esserino unicellulare, ovunque presenzia - sottoscritto per volontà oppure no - il primo statuto della storia dei viventi. Che l'uomo possa sottrarsi alla necessità della biologia (e della genetica) è cosa assai ardua da stabilire, almeno per la mia formazione accademica inadeguata per diverso campo di indagine e soprattutto giovane età.

Sappiamo per certo, tuttavia, e questo mi premeva, che la famiglia è più di un fatto di costume assimilabile agli italiani come pizza mafia e mandolino: non si spiegherebbe l'universalità del suo formarsi in ogni luogo, in ogni tempo, e tra tutte le specie. Al più, diverso è lungo l'evoluzione il comportamento del maschio: quello della donna, la sua funzione primiera ed eterna è e sarà sempre stessa, per quanto tra gli umani sia forse possibile certo affrancamento. Madri e figli costituiscono dunque famiglia, che il maschi venga inglobato, è fattore contingente, non determinante. Tale legame esiste dai tempi della comparsa della vita, è inscritta nel nostro patrimonio genetico ancorché nella nostra cultura, tanto che questa assume sempre funzione di mero contesto.

In compenso questa discussione mi ha ricordato un'altra ragione per detestare Platone. :)

La famiglia intesa come madre, padre e prole è il sociale che diventa istituzione non è biologia o gentica. Se si intendesse come evento riproduttivo, certo concordo pienamente con l'insieme di uomo+ donna=prole. Almeno sino ad ora è così,ma sappiamo che alla scienza non si può dar alcun limite.:mrgreen:

Il punto di questo thread era quello di discutere se il ruolo della donna come unica educatrice abbia o meno arrecato un danno alla sua stessa prole.Per me si!Ma per affermare ciò ho dovuto limitare e circoscrivere tale affermazione a questo paese ed ad un certo tipo di madri: possessive, superbe e così via.Le così dette"madonne" che credono di essere le uniche al mondo a poter dire la loro su come crescere un bambino per il solo fatto di averlo messo al modo.

Tutto qui!
 

Dayan'el

Σκιᾶς ὄν&#945
Ho precedentemente fatto una premessa che avrei parlato di questo paese escludendo volutamente gli altri. Poi farei osservare che in altri paesi per famiglia si intende anche la convivenza fra due uomini o due donne, fra un uomo e suo figlio o una donna e suo figlio e fra un uomo e una donna. Quindi il significato non è così tassativo!

Difatti, scorrendo il post precedente, troverà il termine 'congiunti', non affatto esclusivo: anzi, del tutto inclusivo. :mrgreen:

La famiglia intesa come madre, padre e prole è il sociale che diventa istituzione non è biologia o gentica. Se si intendesse come evento riproduttivo, certo concordo pienamente con l'insieme di uomo+ donna=prole. Almeno sino ad ora è così,ma sappiamo che alla scienza non si può dar alcun limite.:mrgreen:

Io azzarderei un fondato sospetto su una intima correlazione tra diritto e biologia, tra 'sociale' e genetica.

Il punto di questo thread era quello di discutere se il ruolo della donna come unica educatrice abbia o meno arrecato un danno alla sua stessa prole.

Infatti, quanto volevo dire è proprio questo: la donna non potrebbe danneggiare la prole.. costitutivamente.

Per me si!Ma per affermare ciò ho dovuto limitare e circoscrivere tale affermazione a questo paese ed ad un certo tipo di madri: possessive, superbe e così via.Le così dette"madonne" che credono di essere le uniche al mondo a poter dire la loro su come crescere un bambino per il solo fatto di averlo messo al modo.

Le famose mamme all'italiana. Esistono, si sa. Solo non vedo nella nostra presente società effetti così deleteri riconducibili al loro modo di educare; insomma, è naturale, biologicamente, e per conseguenza sancito da Temi in persona che sia la madre ad occuparsi della sua prole, è così ovunque e per tutti: dove starebbe il disagio arrecatoci dalle nostre madri? Quali i difetti propri di noi italiani, ascrivibili alle nostre genitrici? La loro pedagogia spicciola sembra arrecare disastrosi esizi sociali: sì, ma quali?

In sostanza, discutere del ruolo della donna in società, illustrandone i nuovi spazi aperti in questo nuovo secolo, e quindi l'evoluzione anche della pedagogia, potrebbe essere fruttuoso; non lo è - mi pare - ragionare sulla inevitabile figura della madre e dell'istituzione della famiglia, non per fanatico conservatorismo, quanto per pratica osservazione del mondo animale: la famiglia, in qualunque forma, nuova o vecchia, sotto qualsiasi intendimento, continua a resistere nel diritto perché natura lo impone. La donna può affrancarsi dall'essere solo madre, non può invece dall'essere anche madre, e quindi parte di una famiglia.

Mi sarò spiegato? :?

:mrgreen: Buona notte :wink:
 
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