DoppiaB
W I LIBRI !
la foto di Doppia B è bellissima e rende l’idea.
Troppo gentile, Balda! :wink:
la foto di Doppia B è bellissima e rende l’idea.
La colpa non è dei governi attuali, tutto parte da quando al sud dominavano i Borbone di Spagna , i quali, sfruttavano il sud invece di svilupparlo economicamente
Per me queste sono tutte cavolate , anche quella dello sviluppo economico , in un paese come l 'Italia si dovrebbe campare tutti con i beni culturali che abbiamo e dovremmo mantenerli invece di farli cadere a pezzi e con questo ho finito.
Ovviamente è giusto mantenersi al passo coi tempi nell'economia ma migliorare il nostro patrimonio culturale curandolo un po' di più non ha mai fatto male
Ila hai letto l’articolo di Focus sul “brigantaggio”?
Avrai notato come furono i piemontesi ad etichettare frettolosamente la resistenza alla conquista come “episodi di brigantaggio”.
La composizione delle bande era eterogena: ex soldati borbonici, contadini, civili. Purtroppo tuttora alcuni storici definiscono il “brigantaggio” come una rivolta violenta di pericolosi e sanguinari criminali. Nelle scuole vige ancora la parola d’ordine “bande delinquenziali”.
Come avrai letto, anche il termine brigante è mutuato dai francesi, i quali così chiamarono gli oppositori meridionali durante il Regno di Gioacchino Murat a Napoli.
Carlo Levi e Gramsci dettero una definizione più obiettiva del brigantaggio e dei briganti. Il primo definì il brigantaggio post –unitario “la quarta guerra nazionale dei contadini del Sud, in cui l’umile Italia storicamente aveva torto e doveva perdere” e Gramsci invece scrisse “"Lo stato italiano è stato una dittatura feroce che ha messo a ferro e fuoco l'Italia meridionale e le isole, squartando, fucilando, seppellendo vivi i contadini poveri che scrittori salariati tentarono d'infamare col marchio di briganti".
Sarà anche Focus come dice qualcuno, ma io non credo che alla luce di documenti ritrovati e pubblicati, su tutti l’opera di Molfese (vice direttore della biblioteca della Camera dei Deputati, che negli anni ’50 girovagando fra i sotterranei della biblioteca si imbatté in faldoni buttati a terra e rimaneggiati, incuriosito scoprì che era il rapporto parlamentare su due anni di brigantaggio. La commissione d’inchiesta fu smantellata dopo due anni perché le nefandezze combinate dai piemontesi verso le popolazioni inerte sono tutt’ora inenarrabili e coperte dal segreto di stato), anche un testo universitario possa esimersi dal definire il “brigantaggio” non solo guerra contadina di natura socio-economica, ma anche resistenza politica al nuovo regno italiano.
Avrai letto cos’era la Legge Pica e quali conseguenze portò nel Meridione, con esecuzioni sommarie e rappresaglie. Noi celebriamo la strage del Sand Creek e dimentichiamo Pontelandolfo e Casalduni, Isernia e Roseto, Civitella del Tronto e Gaeta. Pasquale Villari dice che fu in quegli anni che il Mezzogiorno ereditò “disincanto ed ostilità verso uno stato repressivo, lacerazione sociale”.
Ci fu un patto scellerato tra borghesia delinquenziale del nord e latifondisti del sud. La povera gente si trovò di fronte ad un bivio, vivere in ginocchio o morire in piedi. Ci fu chi scelse la prima via, e si adeguarono a racimolare l’elemosina dai “galantuomini”, ci fu chi scelse di morire in piedi e fu definito “brigante”, ci fu chi scelse una terza via e furono in 25 milioni, gli emigranti. Una terra che fino ad allora era stata di immigrazione (vedi l’emigrazione del nord Europa a Napoli nei primi dell’ 800), divenne una terra da abbandonare.
Si ricorda spesso la rivolta di Bronte.
Ma c'è anche Partinico ( la Sicilia era decisamente antiborbonica ) : Eccidio di Partinico - Wikipedia
Anche questa pagina credo aiuti a capire i problemi di quel tempo :
( da notare che le parole dello scrittore , dato il periodo, non erano affatte scontate )
Da Quarto al Volturno: Noterelle di uno dei Mille di Giuseppe Cesare Abba.
http://www.forumlibri.com/forum/salotto-letterario/6332-pagine.html#post141094
Insomma non mi sembra che il clima fosse molto migliore che in altre parti d'Italia, e
soprattutto con molte meno prospettive di cambiamento.