Hilsenrath, Edgar - Jossel Wassermann torna a casa

Frundsberg

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Il grande danzatore.


Hilsenrath è molto difficile da recensire.
Perché l'uomo di Lipsia si ama o si odia: non ci sono vie di mezzo.
Questo è per me il suo libro più importante, più significativo, più dolce.
La parabola di Jossel Wassermann è un tappeto di gigli sul quale Hilsenrath danza con la leggerezza rituale di un derviscio, componendo col profumo di mille lacrime la saga del ricordo.
Lo spoiler...è un rischio che si corre se si parla dell'uomo di Lipsia...perché la sua forma stilistica si disarticola sul suo stesso percorso...ferocemente.
Questo è l'unico libro che veramente a riguardo della Shoah mi abbia fatto piangere...fisicamente,intendo.
Ed è stato scritto da chi ha evitato il Durban...
Stranezze della vita...
Posso dire solo che la trama è un sogno fatto dal protagonista, da Jossel...in viaggio.
Quando il treno si ferma finisce il sogno.
Ma c'è tempo.
Tutto ciò che nel percorso potrebbe accadere...nei meandri del sogno...accade.
Quando il treno si ferma ed il libro finisce, allora chiudi silenzioso quel testo geniale.
Lo posi e ti domandi:"Bene, e ora cosa faccio tutto solo?".
 
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Frundsberg

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Mi spiace non saper disporre l'icona che riproduce la copertina dell'opera, ma vedo che qualche anima gentile ha provveduto a questo mio tragico limite.
Il capolavoro è edito dalla Baldini Castoldi Dalai Lama.
Sono dispiaciuto altresì per non avere inserito il cognome corretto di Hedgar nel titolo.
Ci vuole una "n" in più.
La realtà è che il cognome ashkenazita può essere sia Wassermann che...Wasserman.
E sono due famiglie diverse.
Mi scuso per il non trascurabile errore.
 
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