Le Corre, Hervè - Il perfezionista

Nerst

enjoy member
"Non è bene che tutti leggano le pagine che seguono; solo pochi potranno assaporare questo frutto amaro senza rischio." Così si aprono "I canti di Maldoror", opera maledetta del conte di Lautreamont, pubblicata nel 1869. Un poema in prosa intriso di male e di violenza, impastato di sangue e umori maligni. Poco dopo la pubblicazione, una serie di atroci delitti insanguina Parigi. Le vittime sono ragazzini biondi, giovanissimi, tutti morti per sventramento. L'assassino mette in pratica le gesta efferate di Maldoror, eroe malvagio dei "Canti", ma questo ancora nessuno lo sa: è una raffinatezza da investigatori che la polizia non ha, in una città incendiata da focolai di ribellione. Quando il giovane Etienne, in place Vendóme, si trova faccia a faccia con l'omicida che ha appena commesso un delitto, la faccenda si complica. Perché ora lui è l'unico testimone, e in più ha in mano - non si sa come - il taccuino dell'uomo. La sua vita è in pericolo. In una Parigi stretta tra fermenti di rivolta e il nemico prussiano alle porte, il gioco è nelle mani dell'assassino e chiunque gli si avvicini non ne esce indenne. Una discesa nei meandri di una Ville Lumière cupa, tra bettole fumose, case di piacere, conciliaboli di intellettuali in preda all'oppio e riunioni carbonare, con un protagonista perversamente moderno, serial killer ante litteram, un misto tra "Seven" e "Il silenzio degli innocenti".
 
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Nerst

enjoy member
Il thriller non mi ha entusiasmata molto, ho trovato più interessanti le vicende che si snodavano tra i bordelli e le vie sporche di Parigi, che non la storia di per se. Il libro comincia subito con l' evento oggetto della storia, ma il tutto è svelato quasi subito e il lettore più che essere immerso nella mente dei personaggi, fa da spettatore ad una trama che non coinvolge tanto.

Voto 2/5
 
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