Kim Ki-duk - Crocodile

elisa

Motherator
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Crocodile è un giovane che vive con un bambino e un vecchio, sulla banchina di un fiume in città, sotto un ponte dove le persone vanno a suicidarsi. Lui approfitta delle situazione e li deruba mentre stanno per morire e vive di piccoli espedienti e truffe, passando il tempo giocando a poker. Il bambino vende fotocopie di fotografie e gomme da masticare mentre il nonno raccatta in giro lattine. Un giorno Coccodrillo salva una ragazza dal suicidio che si aggregherà a loro. Coccodrillo è un giovane violento, selvaggio, senza freni e regole. E' violento con tutti in modo ingiustificato e non perde occasione per stuprare la ragazza e malmenare il bambino. Invece la giovane, ma anche il bambino e il vecchio, dimostrano affetto nei suoi confronti, accettano e subiscono le sue angherie con rassegnazione. Ma un po' alla volta, dopo varie esperienze anche Coccodrillo inizia a cambiare.

Un film sconcertante, sporco e sgradevole per la violenza esplicita e gratuita che continuamente il regista alla sua opera prima sottopone lo spettatore, ma un po' alla volta il personaggio centrale della storia si rivela. E' un disperato all'interno di un meccanismo più violento di lui, che sa che non può uscire dal suo tragico destino e non riesce a capire e accettare la bontà, la saggezza, la freschezza che c'è intorno a lui, rappresentati dal bambino, dall'anziano e dalla donna. Il finale spiazza per la sua assoluta coerenza e logicità, Coccodrillo recuperato ai sentimenti non può che desiderare quello che sarà l'epilogo finale, una struggente metafora della felicità domestica. Imperdibile per chi ama il maestro sud coreano.
 
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