El_tipo
Surrealistic member
"questo romanzo non comincia"
la profonda essenza comunicativa di queste parole, e il tragico epilogo dello scrittore che esse stesse sottindendono, aprendo la strada al mondo del comesarebbestato, complicano notevolmente le mie intenzioni che, se ancora non si fosse capito, vorrebbero essere quelle di recensire questo romanzo. E'apparso evidente prima ancora di cominciare che il sottoscritto non è per nulla degno di parlare di un un'opera che non comincia nè tantomeno in grado di raccontarne finale e conclusioni senza cadere nell'assurdo e nelle pretenzioni. Posso limitarmi a immaginare oppure meglio a sognare quello che Pasolini aveva in mente, da quegli appunti, dagli schemi e perchè no anche da quelle parole "sto scrivendo un'opera che mi impegnerà molto forse anche tutta la vita". E'vero caro lettore, che ormai sei diventato il lettore del lettore, allora ti chiamo caro lettore del lettore, se prima ancora di aprire questa copertina nera di lutto di morte di petrolio di notte di oblio di senza speranza, avverti il rimpianto di un'opera incompiuta, quando ti sarai immerso nei brandelli di storia e nell'imbastimento di un intreccio proverai un piacere voyeristico nello scoprire come il Poeta costruiva i suoi gioielli. Gia ti ci vedo che apri curioso la porta del suo studio e te lo trovi là, con gli occhiali appoggiati sulla destra di una macchina da scrivere nera, su una lunga scrivania di noce, a riposarsi gli occhi e magari a strofinarseli con il palmo della sua mano destra. Petrolio è il secondo volume mai scritto dei fratelli Karamazov. E' il racconto dell'inchiesta sull'ENI, sulla Montedison e sullo stragismo italiano fascista e di stato. E'la riflessione profonda sulla società e sulla comunicazione fatta dal nostro Poeta. Un uomo che seppur nella mia vita non ho mai conosciuto perchè non ha mai fatto parte della mia contemporaneità, mi manca, mi manca da morire.
la profonda essenza comunicativa di queste parole, e il tragico epilogo dello scrittore che esse stesse sottindendono, aprendo la strada al mondo del comesarebbestato, complicano notevolmente le mie intenzioni che, se ancora non si fosse capito, vorrebbero essere quelle di recensire questo romanzo. E'apparso evidente prima ancora di cominciare che il sottoscritto non è per nulla degno di parlare di un un'opera che non comincia nè tantomeno in grado di raccontarne finale e conclusioni senza cadere nell'assurdo e nelle pretenzioni. Posso limitarmi a immaginare oppure meglio a sognare quello che Pasolini aveva in mente, da quegli appunti, dagli schemi e perchè no anche da quelle parole "sto scrivendo un'opera che mi impegnerà molto forse anche tutta la vita". E'vero caro lettore, che ormai sei diventato il lettore del lettore, allora ti chiamo caro lettore del lettore, se prima ancora di aprire questa copertina nera di lutto di morte di petrolio di notte di oblio di senza speranza, avverti il rimpianto di un'opera incompiuta, quando ti sarai immerso nei brandelli di storia e nell'imbastimento di un intreccio proverai un piacere voyeristico nello scoprire come il Poeta costruiva i suoi gioielli. Gia ti ci vedo che apri curioso la porta del suo studio e te lo trovi là, con gli occhiali appoggiati sulla destra di una macchina da scrivere nera, su una lunga scrivania di noce, a riposarsi gli occhi e magari a strofinarseli con il palmo della sua mano destra. Petrolio è il secondo volume mai scritto dei fratelli Karamazov. E' il racconto dell'inchiesta sull'ENI, sulla Montedison e sullo stragismo italiano fascista e di stato. E'la riflessione profonda sulla società e sulla comunicazione fatta dal nostro Poeta. Un uomo che seppur nella mia vita non ho mai conosciuto perchè non ha mai fatto parte della mia contemporaneità, mi manca, mi manca da morire.
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