Bergman, Ingmar - La prigione

elisa

Motherator
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Uno dei primi film del regista svedese in cui si delineano in modo chiaro quelle che sono le sue tematiche e già presenta una regia sicura con un buon controllo anche della sceneggiatura, anche se il materiale è troppo per cui risulta alla fine caotico e schematico.

E' una storia che si intreccia su più livelli quello reale e quello filmico perché c'è un film che stanno girando e c'è un soggetto che sta nascendo. In tutto questo si inserisce Birgitta una ragazza di 17 anni che si prostituisce con il favoreggiamento della sorella e del fidanzato, Thomas, un giornalista, la intervista e ne vorrebbe fare la sceneggiatura per un film ma a causa dei problemi con la moglie si allontana sempre di più da questa idea avvicinandosi alla ragazza.

I diversi piani si intrecciano in continuazione mescolando realtà, finzione e sogno, con diversi soggetti rappresentati e possibilità di svolgimento degli stessi. A volte sembra un canovaccio dove l'autore ha annotato tutti i nodi che poi affronterà nella sua carriera futura. La nascita, la crisi della coppia, la religiosità e la fede, il rapporto tra male e bene, tra i tanti.

Per i cultori di Bergman assolutamente da vedere.
 
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