Faenza, Roberto - Anita B.

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Pensatore silenzioso 😂
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Nella Cecoslovacchia dell'immediato dopoguerra, una ragazza ungherese di origini ebraiche assiste alla morte dei genitori per mano dei nazisti. Sconvolta dall'internamento ad Auschwitz arriva dall'unica parente che le rimane: una zia antipatica e insensibile con un comportamento quasi da despota che come il marito e il cognato si comporta come se ricordare il campo di concentramento o le violenze subite fosse tabù.
Anita si aggrappa, speranzosa di essere compresa, ad Eli, il cognato della zia e fra i due sembra nascere qualcosa. Ma Eli pare sia interessato solamente ad un rapporto basato fondamentalmente sul sesso. Quindi per Anita saranno speranze vane. Troverà comunque un ragazzo che cercherà più tardi, dopo altre peripezie e una difficile scelta, di raggiungere nella terra promessa.

Il film mi è piaciuto abbastanza. Direi buono ma con qualche riserva. All'ambientazione talvolta manca l'impronta di un conflitto recente e l'ombra del dramma in certi momenti si trasforma in una storia melensa. E che strana l'attrice protagonista! All'inizio, forse per la sua statura, non capivo se era una bambina o una ragazzina...

Anita B. è tratto dal romanzo “Quanta stella c'è nel cielo" di Edith Bruck, scrittrice nata in Ungheria ma naturalizzata italiana, che nel 2009 vinse il Premio Viareggio.
Ottima la recitazione di Robert Sheehan, il Nathan di Misfits. Nel film recita anche Moni Ovadia.
Il mio voto è buono, 3/5
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
spoiler

Premetto che le storie legate alla tematica dell'Olocausto/Shoah mi hanno sempre interessata e che le guardo o leggo con partecipazione, lasciandomi coinvolgere totalmente.
Però stavolta sono rimasta un po' delusa, non tanto dalla storia in sé, ma dalla scelta per l'aspetto della protagonista che pur essendo molto carina ed anche abbastanza brava, mi ha lasciata perplessa per le sue sopracciglia perfettamente curate dopo ciò che aveva patito durante la guerra :paura:. Non so perché il regista abbia deciso così :boh:. E non sono neppure riuscita a trovare la vera età dell'attrice, visto che in rete non c'è nulla sulla sua biografia.
La zia alla fine però non era così cattiva, le scrive un biglietto con torna presto, anche se non ho capito se lei sapeva cosa stava andando a fare. Ho trovato troppo sensibile ed umana la figura del medico, piuttosto improbabile per quei tempi. Io infatti credevo che i soldi li avrebbe cmq presi. Ma è stato confortante credere che forse davvero ci sono state persone così.

Anche io ho apprezzato la recitazione del Nathan di Misfits (alla fine ha una parte non troppo diversa) e quella pur breve di Moni Ovadia che ho conosciuto per le sue storielle yiddish e per la partecipazione in una canzone dei Mcr.
 
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