Francesco, Rosi - Il caso Mattei

elisa

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[FONT=&quot]Nominato, nell'immediato dopoguerra, a capo dell'Agip, l'ente petrolifero creato dal fascismo, con il compito di liquidarla, il marchigiano Enrico Mattei decide invece di tenerla in vita. La sua decisione è dovuta al ritrovamento di una relazione che afferma che la Val Padana nasconde importanti risorse energetiche. Riprese le trivellazioni, l'Agip trova soprattutto metano. Questo gas consentirà di fornire all'industria energia a basso prezzo. Per Mattei è il punto di partenza per la creazione di un centro di potere, al servizio dello Stato e degli italiani, che gli darà il modo di impostare su nuove basi i rapporti con i Paesi produttori di petrolio. La sua politica, sorretta da giuste intuizioni, e condotta con straordinaria energia e spirito imprenditoriale, provocherà la rabbiosa reazione degli interessi da lui colpiti. Che siano stati proprio questi a decretare la morte di Mattei, è l'interrogativo che pesa sulla sua fine, avvenuta nel 1962, quando il bi-reattore personale usato per i suoi spostamenti d'affari precipitò nelle campagne di Bascapè, a pochi chilometri da Milano ([/FONT]http://www.comingsoon.it/film/il-caso-mattei/8272/scheda/)

Il film è un capolavoro registico perché dal punto di vista sia documentaristico che filmico la storia narrata si avvale di molteplici registri, rendendo l'opera poliedrica, piena di spunti e di riflessioni, con un taglio di racconto ricco e senza sbavature. Ottima opera di sceneggiatura e di montaggio, senza dimenticare la prova di Gianmaria Volontè, credibile in questa interpretazione da parere lui il Mattei vero. Opera meritoria sotto tutti i punti di vista e che auguro a tutti di vedere o rivedere.
 

unkadunka

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Passano gli anni ma rimane un capolavoro del cinema di denuncia,non ha perso nulla del suo smalto,un po' come Le mani sulla città dello stesso Rosi,o i film di Elio Petri.
 
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