Jessamine
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Stranger Things è una serie televisiva statunitense di fantascienza ideata da Matt e Ross Duffer e prodotta da Camp Hero Productions e 21 Laps Entertainment per la piattaforma di streaming Netflix.
Ambientata negli anni ottanta nella città fittizia di Hawkins, nell'Indiana, è incentrata sugli eventi legati alla misteriosa sparizione di un bambino e all'apparizione di una bambina dai capelli rasati dotata di poteri psichici fuggita da un laboratorio segreto.
La prima stagione è stata pubblicata su Netflix il 15 luglio 2016, la seconda il 27 ottobre 2017, mentre la terza è stata formalmente annunciata il 1º dicembre 2017 e uscirà il 4 luglio 2019.[1]
La serie è stata accolta positivamente dalla critica, che ha lodato la caratterizzazione dei personaggi, il cast e l'atmosfera che omaggia il cinema di fantascienza degli anni ottanta.
Io non sono una grandissima esperta di serie TV, quindi non posso fare grandi paragoni, né ho molti altri metri di giudizio, ma credo che Stranger Things sia una delle mie sere TV preferite in assoluto.
Ammetto che su di me l'effetto nostaglia degli anni '80 funziona solo fino ad un certo punto, perché negli anni '80 io non ero ancora nata, però è indubbio che certi stilemi narrativi, certe atmosfere, un certo modo di raccontare storie sia arrivato anche a noi figli degli anni '90.
Insomma, I Goonies, ET, Ghostbusters, i ragazzini raccontati da Stephen King... sono sicuramente storie che sento vicine, che riconosco, ed è sempre un po' un piacere ritrovare certe cose in un prodotto ben fatto.
Soprattutto perché, alla fine, Stranger Things non è solo questo: la storia è molto carina (per carità, niente di originalissimo, eh, ma credo che il punto qui non sia mai stato questo), e ci sono vari "filoni" che possono interessare un po' tutti: l'amicizia di questi ragazzini tenerissimi, la parte più teen drama di Nancy, Steve e Jonathan, la storia dei genitori... tutto è molto ben equilibrato e ben gestito.
Oltretutto, gli interpreti sono tutti molto bravi, in particolar modo i ragazzini: nella prima stagione Eleven parlerà sì e no cinque minuti, ma l'attrice domina la scena, e ha uno sguardo decisamente comunicativo.
All'inzio ero abbastanza scettica riguardo ad una seconda stagione,perché nonostante non tutto avesse avuto una risposta chiara e didascalica, avevo paura che si sarebbe un po' corso il rischio di voler a tutti i costi cavalcare un'onda che invece aveva perfettamente senso a sé stante, così com'era. E invece hanno fatto un ottimo lavoro anche con la seconda stagione (Dustin e Steve sono una delle cose più tenere che abbia mai visto).
Ora attendo il 4 luglio con estrema curiosità
Ambientata negli anni ottanta nella città fittizia di Hawkins, nell'Indiana, è incentrata sugli eventi legati alla misteriosa sparizione di un bambino e all'apparizione di una bambina dai capelli rasati dotata di poteri psichici fuggita da un laboratorio segreto.
La prima stagione è stata pubblicata su Netflix il 15 luglio 2016, la seconda il 27 ottobre 2017, mentre la terza è stata formalmente annunciata il 1º dicembre 2017 e uscirà il 4 luglio 2019.[1]
La serie è stata accolta positivamente dalla critica, che ha lodato la caratterizzazione dei personaggi, il cast e l'atmosfera che omaggia il cinema di fantascienza degli anni ottanta.
Io non sono una grandissima esperta di serie TV, quindi non posso fare grandi paragoni, né ho molti altri metri di giudizio, ma credo che Stranger Things sia una delle mie sere TV preferite in assoluto.
Ammetto che su di me l'effetto nostaglia degli anni '80 funziona solo fino ad un certo punto, perché negli anni '80 io non ero ancora nata, però è indubbio che certi stilemi narrativi, certe atmosfere, un certo modo di raccontare storie sia arrivato anche a noi figli degli anni '90.
Insomma, I Goonies, ET, Ghostbusters, i ragazzini raccontati da Stephen King... sono sicuramente storie che sento vicine, che riconosco, ed è sempre un po' un piacere ritrovare certe cose in un prodotto ben fatto.
Soprattutto perché, alla fine, Stranger Things non è solo questo: la storia è molto carina (per carità, niente di originalissimo, eh, ma credo che il punto qui non sia mai stato questo), e ci sono vari "filoni" che possono interessare un po' tutti: l'amicizia di questi ragazzini tenerissimi, la parte più teen drama di Nancy, Steve e Jonathan, la storia dei genitori... tutto è molto ben equilibrato e ben gestito.
Oltretutto, gli interpreti sono tutti molto bravi, in particolar modo i ragazzini: nella prima stagione Eleven parlerà sì e no cinque minuti, ma l'attrice domina la scena, e ha uno sguardo decisamente comunicativo.
All'inzio ero abbastanza scettica riguardo ad una seconda stagione,perché nonostante non tutto avesse avuto una risposta chiara e didascalica, avevo paura che si sarebbe un po' corso il rischio di voler a tutti i costi cavalcare un'onda che invece aveva perfettamente senso a sé stante, così com'era. E invece hanno fatto un ottimo lavoro anche con la seconda stagione (Dustin e Steve sono una delle cose più tenere che abbia mai visto).
Ora attendo il 4 luglio con estrema curiosità