O'Neill, Eugene - Una luna per i bastardi

Roberto89

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Connecticut, settembre 1923. I tre personaggi principali sono Josie, un'irlandese dalla lingua tagliente e la reputazione reputata, Phil Hogan, suo padre e contadino che lavora la terra di James Tyrone Jr, un alcolizzato perseguitato dal ricordo della morte della madre. Dopo che Mike, il più giovane degli Hogan, lascia la fattoria, il padre e James si ubriacano insieme e, scherzando, il proprietario gli dice che dovrebbe sfrattarlo e vendere la terra al suo odiato vicino, T. Steadman Harder. Hogan allora organizzare un piano per sottrarre la terra a Tyrone, un piano che coinvolge Josie: la figlia dovrà flirtare con James, andarci a letto e poi ricattarlo. Il piano viene accantonato quando Josie realizza che Tyrone non ha nessuna intenzione di vendere la terra. Durante la notte, al chiaro di luna, Josie e Tyrone si conoscono e rivelano segreti del loro passato. James la parla della morte della madre, la morfinomane Mary, e le racconta del suo viaggio a Est dopo l'overdose della donna e delle notti passati con prostitute per sopprimere il dolore. Alla fine, Tyrone parte per New York, per prendersi cura delle proprietà della madre, e poco dopo muore per conseguenze legate all'alcolismo. [Fonte: Wikipedia]
 

Roberto89

MODerato
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Inizio col dire che non sono per niente avvezzo a leggere opere teatrali, di nessun genere. Prima di questa avevo letto solo qualche tragedia di Shakespeare, ancora adolescente.

Per questo ci tengo a chiarire che il mio commento riguarda solo la lettura, non so come potrebbe risultare una sua rappresentazione.
All'inizio i personaggi sembrano molto schematizzati, poco profondi, nonostante l'autore inserisca note per indicare tratti contrastanti (del tutto naturali) per renderli più realistici e rendere meglio l'idea dei vari personaggi.
I protagonisti sono tre, più qualche altro che fa da sfondo alla storia. Dall'inizio ha l'aria di una storia banale, che ha poco da trasmettere, ma si fa comunque leggere. Dopo le prime battute ci si accorge però che i personaggi non sono poi così banali, e nemmeno la storia che viene "raccontata" lo è.
La trama si infittisce in modo interessante lungo il secondo atto, e anche se la lettura è stata un po' scomoda devo dire che non ho mai pensato di interromperla.
Il finale comunque è un po' troppo confuso, almeno a mio avviso. L'autore toglie in modo piuttosto brusco una serie di "veli", di cose non dette e prima solo abbozzate, per arrivare a chiudere l'opera. Di sicuro lo fa in modo non troppo veloce, forse deludente per me ma comunque interessante.
Se dovessi scegliere un protagonista a questo punto credo sia James, detto Jim, e non Josie come si potrebbe pensare per gran parte dell'opera. Eppure non è mai al centro, non si spende abbastanza su di lui all'inizio per temere segreto il finale ma poi, tutto d'uno colpo come ho detto, il finale arriva e ogni segreto è svelato. Quasi, perché alcuni dettagli esposti nella trama trovata su Wikipedia non li avevo per niente afferrati.
Giudizio finale: 3/5
 
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