qweedy
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"Blackheath House è una maestosa residenza di campagna cinta da migliaia di acri di foresta, una tenuta enorme che, nelle sue sale dagli stucchi sbrecciati dal tempo, è pronta ad accogliere gli invitati al ballo in maschera indetto da Lord Peter e Lady Helena Hardcastle. Gli ospiti sono membri dell'alta società, ufficiali, banchieri, medici ai quali è ben nota la tenuta degli Hardcastle. Diciannove anni prima erano tutti presenti al ricevimento in cui un tragico evento - la morte del giovane Thomas Hardcastle - ha segnato la storia della famiglia e della loro residenza, condannando entrambe a un inesorabile declino. Ora sono accorsi attratti dalla singolare circostanza di ritrovarsi di nuovo insieme, dalle sorprese promesse da Lord Peter per la serata, dai costumi bizzarri da indossare, dai fuochi d'artificio. Alle undici della sera, tuttavia, la morte torna a gettare i suoi dadi a Blackheath House. Nell'attimo in cui esplodono nell'aria i preannunciati fuochi d'artificio, Evelyn, la giovane e bella figlia di Lord Peter e Lady Helena, scivola lentamente nell'acqua del laghetto che orna il giardino antistante la casa. Morta, per un colpo di pistola al ventre. Un tragico decesso che non pone fine alle crudeli sorprese della festa. L'invito al ballo si rivela un gioco spietato, una trappola inaspettata per i convenuti a Blackheath House e per uno di loro in particolare: Aiden Bishop. Evelyn Hardcastle non morirà, infatti, una volta sola. Finché Aiden non risolverà il mistero della sua morte, la scena della caduta nell'acqua si ripeterà, incessantemente, giorno dopo giorno. E ogni volta si concluderà con il fatidico colpo di pistola. La sola via per porre fine a questo tragico gioco è identificare l'assassino. Ma, al sorgere di ogni nuovo giorno, Aiden si sveglia nel corpo di un ospite differente. E qualcuno è determinato a impedirgli di fuggire da Blackheath House..."
L'autore:
Stuart Turton, classe 1980, si è laureato in filosofia, ha lavorato in una libreria di Darwin, insegnato inglese a Shanghai, collaborato per una rivista di tecnologia a Londra, scritto articoli di viaggio a Dubai. Ora è un giornalista freelance e, dopo Le sette morti di Evelyn Hardcastle, il suo primo romanzo, uno dei più acclamati scrittori inglesi.
A Milano l’intera storia è al centro di un gioco (Escape Room) ricreando l’ambiente e l’intreccio disegnato nel romanzo e, attraverso test logici, prove strategiche e intuitive, risoluzioni di enigmi, sfida i partecipanti paganti a diventare degli Aiden Bishop in carne e ossa per un’ora. Un gioco di ruolo che in Europa conta ormai i suoi tanti proseliti.
A mio avviso il pregio maggiore, il lampo di genio dell'autore è proprio quello iniziale, il protagonista rivive la giornata più e più volte, da diversi punti di vista e in diversi corpi. E la situazione, che prima sembrava in un modo, cambiando punto di vista cambia parecchio. Nulla è come sembra, le cose che si scoprono possono venire confermate o capovolte nel giro di poche pagine facendo prendere alla storia un'altra direzione.
A parte l'originalità dell'idea iniziale di far ri-vivere al protagonista per ben 7 volte la stessa giornata però nel corpo di qualcun altro, quindi variando il punto di vista, e a parte l'interessante considerazione che se noi reagiamo sempre nello stesso modo, la situazione non può cambiare, mentre se modifichiamo le nostre reazioni, allora qualcosa cambierà; ecco a parte questo rimane solo un romanzo noioso e faticoso da leggere, ripetitivo fino alla nausea.
Un guizzo di originalità anche nel finale, per chi ci arriva
, anche se non tutti i fili vengono raccolti.
Ho letto in una recensione che questo libro o si ama o si odia. Io non l'ho amato, ho fatto fatica ad arrivare alla fine.
Voto: tra 2 e 3
L'autore:
Stuart Turton, classe 1980, si è laureato in filosofia, ha lavorato in una libreria di Darwin, insegnato inglese a Shanghai, collaborato per una rivista di tecnologia a Londra, scritto articoli di viaggio a Dubai. Ora è un giornalista freelance e, dopo Le sette morti di Evelyn Hardcastle, il suo primo romanzo, uno dei più acclamati scrittori inglesi.
A Milano l’intera storia è al centro di un gioco (Escape Room) ricreando l’ambiente e l’intreccio disegnato nel romanzo e, attraverso test logici, prove strategiche e intuitive, risoluzioni di enigmi, sfida i partecipanti paganti a diventare degli Aiden Bishop in carne e ossa per un’ora. Un gioco di ruolo che in Europa conta ormai i suoi tanti proseliti.
A mio avviso il pregio maggiore, il lampo di genio dell'autore è proprio quello iniziale, il protagonista rivive la giornata più e più volte, da diversi punti di vista e in diversi corpi. E la situazione, che prima sembrava in un modo, cambiando punto di vista cambia parecchio. Nulla è come sembra, le cose che si scoprono possono venire confermate o capovolte nel giro di poche pagine facendo prendere alla storia un'altra direzione.
A parte l'originalità dell'idea iniziale di far ri-vivere al protagonista per ben 7 volte la stessa giornata però nel corpo di qualcun altro, quindi variando il punto di vista, e a parte l'interessante considerazione che se noi reagiamo sempre nello stesso modo, la situazione non può cambiare, mentre se modifichiamo le nostre reazioni, allora qualcosa cambierà; ecco a parte questo rimane solo un romanzo noioso e faticoso da leggere, ripetitivo fino alla nausea.
Un guizzo di originalità anche nel finale, per chi ci arriva

Ho letto in una recensione che questo libro o si ama o si odia. Io non l'ho amato, ho fatto fatica ad arrivare alla fine.
Voto: tra 2 e 3