Howard, Elizabeth Jane - Cambio di rotta

qweedy

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"Emmanuel e Lillian Joyce sono una coppia di mezz’età appartenente all’alta borghesia londinese ebraica e cosmopolita. Lui è un drammaturgo di successo, lei, più giovane del marito, è una donna fragile, raffinata e mondana. A mediare tra i due, il manager tuttofare Jimmy Sullivan. I Joyce conducono una vita da girovaghi: Londra e New York per il lavoro di Emmanuel, ma anche frequenti vacanze in varie località del Mediterraneo. Emmanuel tradisce Lillian con molta disinvoltura, con le giovani attrici e le segretarie che subiscono il suo carisma; complice anche l’abile lavoro di Jimmy, Lillian accetta con rassegnazione le infedeltà del marito e conduce una vita ovattata. Quando c’è bisogno di una nuova segretaria, entra in scena Alberta, una ragazza molto giovane e ingenua che proviene da una numerosa famiglia di campagna e si ritrova catapultata all’improvviso in un mondo a lei del tutto sconosciuto. Mentre i due uomini cominciano a subire il fascino semplice della ragazza e Lillian inizia a temere che Alberta diventi la prossima amante di suo marito, l’irrequieto quartetto si trasferisce su un’isola greca, dove le dinamiche fra i quattro personaggi prenderanno una piega inaspettata…
Dall’autrice della saga dei Cazalet, un romanzo dalle atmosfere tutte nuove: con la finezza e l’eleganza che ben conosciamo, Elizabeth Jane Howard racconta la mondanità, la vita agiata dell’élite culturale, il mondo sfarzoso e nevrotico del teatro di fine anni Cinquanta."

Speravo di ritrovare la magia della saga dei Cazalet, ma purtroppo così non è stato. Ben scritto, indagine psicologica molto approfondita, ma non mi ha regalato la leggerezza e l'incanto che mi aspettavo.
I due maturi protagonisti sono attratti dalla freschezza e dalla semplicità di Alberta, ma quel che più li avvince è la forza della vita che emana dalla ragazza, che pure ha un’inaspettata maturità e coscienza di sé. Sarà la sua presenza così vitale e sincera a provocare negli altri il cambio di rotta del titolo.

«Se sapessi scrivere, adesso scriverei una commedia. Se fossi un’attrice, potrei recitare. Se fossi un politico, potrei vincere le elezioni. Se avessi l’età di Alberta, m’innamorerei. È un momento in cui, se sapessi cosa fare, lo farei benissimo. Il guaio è che non so fare niente. Non ho niente da fare a parte… esistere. Come un pesce o una pianta.»

«Se solo uno sapesse in anticipo quello che si perde».
«Cosa credi che succederebbe?».
«Be’, tenterebbe di non perderlo. Sarebbe un ottimo modo di occupare il tempo».

«Penso che sono relativamente pochi quelli che hanno dei principi. Sono impegnativi da mantenere, e la maggior parte delle persone non se li può permettere.»
 
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