Bleys, Olivier - La torre dei sussurri

ila78

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Nella Parigi elegante e misteriosa di fine Ottocento, crocevia di modernità e superstizione, sta per sorgere un edificio azzardato e innovativo: una torre di ferro alta più di 300 metri. Sarà l'emblema della Grande Esposizione Universale del 1889. Eiffel, l'ideatore, ha già radunato l'équipe che parteciperà al progetto. Tra gli altri, ci sono due ingegneri: Armand, arrivato dalla campagna fresco di laurea, e Odilon, parigino di nascita. I due diventano amici e Odilon guida l'altro alla scoperta della città. Città che, dietro al fermento progressista, è un brulichio di irrazionalità. Ovunque si tengono sedute spiritiche, persone di ogni ceto si rivolgono ai medium per entrare in contatto con l'aldilà, in cerca degli affetti perduti o di consigli. E la torre, questo mostro di cui tutti parlano e che molti temono e osteggiano, è un catalizzatore di curiosità e stranezze. Quando Roseline, la donna di cui Armand si è innamorato, scompare, si scatena per la città una corsa per ritrovarla. È morta, come parrebbe, o qualcuno la tiene prigioniera? E perché? Nella ricerca, diventa chiaro ai due amici che non è solo la vita della ragazza a essere in pericolo. Anche la torre stessa corre dei rischi. Qualcuno trama affinché il simbolo di Parigi non veda mai la luce.

Com'è che si diceva a scuola? E' intelligente ma non si applica. Stesso giudizio che do a questo libro. Le premesse c'erano tutte, un bel romanzo storico con al centro la Dame de fer e tutte le critiche, le polemiche e i misteri che hanno accompagnato la sua costruzione, sullo sfondo meraviglioso della Parigi di fine Ottocento. Peccato che l'autore si "perde" in un minestrone di spiritismo, apparizioni di fantasmi, sedute spiritiche alla morgue (la camera ardente parigina) che se, in un primo momento possono intrigare e ci stanno col contesto storico (erano di moda) per 300 pagine mi sono risultate pesantissime, e non ci si gioca nemmeno la carta della "suspence" perchè l'autore ti fa vedere esattamente che fine fa Roseline, tu lo sai e quindi inevitabilm
ente perdi interesse. Una nota positiva nella noia generale, la caratterizzazione precisa di Gustave Eiffell, unico personaggio che spicca un po' nel piattume.
Non lo consiglio. Voto 2/5
 
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