Ladislao ha diciassette anni, vive in una quasi anonima città colombiana chiamata Cochabamba e sta per finire il liceo.
Andrea ha diciassette anni, vive in una quasi anonima città colombiana chiamata Cochabamba e sta per finire il liceo.
I due sono compagni di scuola; Ladislao sogna il successo come videomaker ed è incuriosito dall'enigmatica prof di inglese, Andrea (che è una ragazza) cerca il modo per liberarsi di una relazione inutile e di qualcosa di più grande.
Ladislao vive con la madre, il padre li ha abbandonati quando lui era piccolo. I genitori di Andrea sono sempre in giro per il mondo con i rispettivi amanti, mentre lei e la sorella Nicole, con la quale non va d'accordo, vengono allevate da Rigo, donna solida e affettuosa.
Entrambi, per diversi motivi, attendono con ansia la festa in onore di Laura, la migliore amica di Andrea, presto di ritorno a Cochabamba.
Il romanzo ha una struttura accattivante e mantiene un buon ritmo, essendo costruito con un triplo montaggio alternato che vede protagonisti a tratti Ladislao nel passato (anni 80/90), a tratti Andrea nel passato e a tratti entrambi nel presente. Il linguaggio è semplice e schietto e le piccole grandi riflessioni sulla vita che costellano il romanzo e chiariscono brevemente i pensieri dei protagonisti sono espresse con duro candore.
A parte l'eccesso di carne al fuoco nella parte finale, il romanzo mi è piaciuto molto, con i suoi personaggi malinconici e ben delineati, la cupezza di fondo, la descrizione dello spaesamento adolescenziale e dei rapporti umani. Ci racconta come si diventa adulti, l'ingenuità e il sapore amaro delle delusioni, la capacità o meno di elaborare o superare il dolore e i motivi per cui ognuno di noi è ciò che è.
Andrea ha diciassette anni, vive in una quasi anonima città colombiana chiamata Cochabamba e sta per finire il liceo.
I due sono compagni di scuola; Ladislao sogna il successo come videomaker ed è incuriosito dall'enigmatica prof di inglese, Andrea (che è una ragazza) cerca il modo per liberarsi di una relazione inutile e di qualcosa di più grande.
Ladislao vive con la madre, il padre li ha abbandonati quando lui era piccolo. I genitori di Andrea sono sempre in giro per il mondo con i rispettivi amanti, mentre lei e la sorella Nicole, con la quale non va d'accordo, vengono allevate da Rigo, donna solida e affettuosa.
Entrambi, per diversi motivi, attendono con ansia la festa in onore di Laura, la migliore amica di Andrea, presto di ritorno a Cochabamba.
Il romanzo ha una struttura accattivante e mantiene un buon ritmo, essendo costruito con un triplo montaggio alternato che vede protagonisti a tratti Ladislao nel passato (anni 80/90), a tratti Andrea nel passato e a tratti entrambi nel presente. Il linguaggio è semplice e schietto e le piccole grandi riflessioni sulla vita che costellano il romanzo e chiariscono brevemente i pensieri dei protagonisti sono espresse con duro candore.
A parte l'eccesso di carne al fuoco nella parte finale, il romanzo mi è piaciuto molto, con i suoi personaggi malinconici e ben delineati, la cupezza di fondo, la descrizione dello spaesamento adolescenziale e dei rapporti umani. Ci racconta come si diventa adulti, l'ingenuità e il sapore amaro delle delusioni, la capacità o meno di elaborare o superare il dolore e i motivi per cui ognuno di noi è ciò che è.