Journal-Gyaw, Ma Ma Lay - La sposa birmana

qweedy

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"Nella regione agricola del delta dell'Irrawaddy, sullo sfondo di una Birmania travagliata dalla lotta di indipendenza contro gli inglesi prima e contro i giapponesi poi, si consuma la vicenda di Wai Wai, giovane donna legata alla famiglia e alle tradizioni. La sua esistenza, dedita alla cura del padre e degli affari domestici, viene sconvolta dalle attenzioni del suo nuovo vicino, U Saw Han, un birmano impiegato in una compagnia coloniale, fervente sostenitore dello stile di vita inglese. Affascinata dalla raffinatezza di cui quest'uomo si circonda, Wai Wai diverrà sua sposa, trovandosi ben presto a dover rinunciare all'autonomia di cui storicamente gode la donna birmana e alle proprie radici, imprigionata in un'opprimente parodia della vita occidentale."

Ma Ma Lay nasce nel 1917, è scrittrice e giornalista birmana sostenitrice della causa femminile e ardente nazionalista, in forte opposizione al colonialismo britannico e all’imperialismo giapponese, e nel 1939 fonda insieme al marito il settimanale “The Journalgyaw”, nome che farà suo anche per la sua carriera di scrittrice. Alla morte del marito decide di dedicarsi allo studio della medicina tradizionale, convinta che solo questa l’avrebbe potuto salvare. Tale studio andrà avanti per quindici anni. Contemporaneamente continua a scrivere, ma per la sua avversità al regime viene arrestata per quattro anni e maltrattata e a seguito di tali maltrattamenti muore nel 1982.

L’intento dell’autrice, che si batté contro il colonialismo britannico e l’imperialismo giapponese, fu quello di utilizzare questo romanzo come una metafora politica, un'aspra critica al colonialismo che, minando l'identità culturale di un popolo, distrugge i valori e il tessuto sociale di una nazione. Così come il marito manipolatore e affascinato dalle usanze inglesi, con la violenza psicologica cerca di trasformare la moglie non accorgendosi che la sta annientando, le colonizzazioni, seppur all’apparenza abbiano scopi positivi, risultano sempre devastanti per l’identità e i valori di una popolazione.

"La sposa birmana" scritto nel 1955 è il libro birmano più popolare in patria e all'estero.
In francese il titolo è “La mal aimée” e in inglese “Not out of hate”, che forse colgono meglio il significato della vicenda.
Un romanzo di poco più di 200 pagine che lascia una tristezza e un'amarezza profonda, purtroppo assai attuale come tematiche, manipolazione psicologica, amore malato, politica, buddismo, medicina tradizionale.
Consigliato!
 
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