Gusai, Giovanni - Come in cielo, così in mare

Antine, giovane milanese appena laureato, si ritrova per la prima volta a viaggiare con la famiglia verso la Sardegna, sua terra di origine. Non si tratta però di una vacanza, ma del funerale della nonna quasi centenaria, a lui sconosciuta. Il padre di Antine non ha mai parlato ai figli di sua madre e dei motivi per cui i rapporti con lei si sono drasticamente interrotti decenni prima. Così il ragazzo, in un momento particolare della propria vita, si trova per caso catapultato in un mondo nuovo e nasce in lui il desiderio di scoprire i segreti della sua famiglia. Perché il padre non parlava più con la nonna? Perché il nonno è scomparso proprio il giorno del funerale e perché nessuno lo cerca?
Così Antine prende una decisione importante e cerca di arrivare alla verità con l'appoggio di Niada, la ragazza che ha accudito la nonna fino all'ultimo.
L'autore scrive in maniera limpida e semplice, con sprazzi di lirismo al momento giusto e che con il suo stile sembra unire, così come il suo protagonista, l'entusiasmo del giovane alla saggezza del vecchio, seppure con qualche ingenuità. Un inizio che incuriosisce ma che può forse sembrare troppo semplice lascia presto il posto a una profondità inattesa che accompagna una storia interessante e coinvolgente. I personaggi sono ben definiti, in particolare Niada, nel cui animo la solidità della tradizione convive in armonia con la concreta intelligenza di una ragazza di oggi, ma soprattutto il nonno, caparbio e ostinato ma capace di sentimenti forti e profondi. Mi ha colpito molto l'argomento del romanzo, forse perché conosco tante storie (vere) come questa: storie di genitori e figli o di fratelli e sorelle che non si rivolgono più la parola, talvolta in seguito a litigi causati da ragioni che appaiono insignificanti agli occhi di un estraneo.
Un bellissimo esordio che mi ha fatto percepire, da parte dello scrittore, l'urgenza di raccontare e la determinazione di chi ha qualcosa da dire.