Natale 1996. La tredicenne Sonia deve trascorrere, non per sua scelta, le vacanze a Lanzo Torinese, un paesino sperduto di montagna al momento isolato a causa della neve, in casa della nonna, la quale ha fama di guaritrice o, forse, di strega. La scuola ha chiuso in anticipo per via di un fatto sconvolgente commesso da un'acida professoressa, fatto dai risvolti soprannaturali nonché horror/splatter, ve lo dico subito per far capire con che genere di libro abbiamo a che fare. Col passare dei giorni, però, l'incubo che ha colpito la professoressa sembra estendersi a buona parte del paese e Sonia, chiusa in quella casa inquietante, si unisce a Teo, un ragazzo bullizzato dai compagni per cercare di vederci più chiaro...
Questo è, sì, un romanzo dai risvolti horror, ma è soprattutto un romanzo di formazione. La scrittura mi è piaciuta molto e tra le pagine sono disseminati pensieri profondi che ciascuno di noi può cogliere e far propri. Il contesto è interessante e l'inizio è avvincente; quando sono arrivata alla descrizione del "fatto" agghiacciante, malgrado il disgusto non riuscivo a staccarmi dalle pagine. Peccato però che poi mi sia persa per strada, nel senso che non ho capito bene dove l'autore volesse andare a parare. Senz'altro gli avvenimenti narrati segnano il passaggio di Sonia e Teo all'età adulta, ma ho letto altri libri (per esempio di Ammaniti, a cui questo libro mi ha fatto pensare) in cui questo aspetto è raccontato in modo più chiaro e incisivo. Magari è un mio problema ma ho percepito dispersione nella narrazione, non sono riuscita a trovare il punto centrale.
Tuttavia non posso dire che non mi sia piaciuto; è un romanzo a suo modo innovativo, diverso e si legge con "piacere", lo scrivo tra virgolette perché mi fa un po' sorridere usare questa parola riferita a un libro dai numerosi risvolti splatter. Solo avrei preferito che l'autore approfondisse maggiormente le storie dei personaggi anziché soffermarsi troppo su colpi di scena in fin dei conti attesi, perché ripetizioni del primo.
Questo è, sì, un romanzo dai risvolti horror, ma è soprattutto un romanzo di formazione. La scrittura mi è piaciuta molto e tra le pagine sono disseminati pensieri profondi che ciascuno di noi può cogliere e far propri. Il contesto è interessante e l'inizio è avvincente; quando sono arrivata alla descrizione del "fatto" agghiacciante, malgrado il disgusto non riuscivo a staccarmi dalle pagine. Peccato però che poi mi sia persa per strada, nel senso che non ho capito bene dove l'autore volesse andare a parare. Senz'altro gli avvenimenti narrati segnano il passaggio di Sonia e Teo all'età adulta, ma ho letto altri libri (per esempio di Ammaniti, a cui questo libro mi ha fatto pensare) in cui questo aspetto è raccontato in modo più chiaro e incisivo. Magari è un mio problema ma ho percepito dispersione nella narrazione, non sono riuscita a trovare il punto centrale.
Tuttavia non posso dire che non mi sia piaciuto; è un romanzo a suo modo innovativo, diverso e si legge con "piacere", lo scrivo tra virgolette perché mi fa un po' sorridere usare questa parola riferita a un libro dai numerosi risvolti splatter. Solo avrei preferito che l'autore approfondisse maggiormente le storie dei personaggi anziché soffermarsi troppo su colpi di scena in fin dei conti attesi, perché ripetizioni del primo.