Fosse, Jon - Mattino e sera

qweedy

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"Un bambino viene al mondo; si chiamerà Johannes, sarà un pescatore. Un uomo ormai anziano muore; si chiamava Johannes, era un pescatore. "Mattino e sera" si estende tra i due estremi della vita, come tra i due estremi del giorno, tra i pensieri di un padre che vede nascere suo figlio e quelli di un vecchio che affronta le cose di ogni giorno, nel suo ultimo giorno, cose sempre identiche, riconoscibili, eppure definitive."

Mattino e sera è una novella di Jon Fosse (Premio Nobel 2023) scritta nel 2000.
Il titolo rinvia all’inizio e alla fine della vita, ai due poli dell’esistere, alla nascita e alla morte. È un testo diviso in due, la prima parte, il mattino, dura il tempo di un travaglio. Sull’isoletta di Holmen, Norvegia, un uomo di nome Olai siede al tavolo della cucina, punta i gomiti sul piano e si prende la testa tra le mani. Sua moglie Marta è in camera e porta in grembo Johannes, il loro secondo figlio. Il parto è imminente.
La seconda parte è più lunga, ed è l'ultima giornata di Johannes.

La caratteristica che più mi ha colpito è lo stile di scrittura: un flusso senza fine, la punteggiatura è evaporata, non c'è un solo punto in tutto il testo. Ci sono le virgole, i punti di domanda quando necessari, ma nessun punto. Davvero al lettore manca il fiato, finché si viene inghiottiti dalla marea e ci si abbandona alle onde del mare, o alla musica della sua poetica. Credo sia l'unico modo per leggerlo, abbandonarsi, lasciarsi andare.

Molto strano e molto interessante, assolutamente consigliato!

 
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