Jessamine
Well-known member
TRAMA:
Durante le vacanze estive, la giovane Saška viene avvicinata da un uomo che la costringe a eseguire una serie di compiti a dir poco bizzarri. La ragazza è spaventata ma non ha altra scelta se non obbedire, ricevendo in cambio dei gettoni d’oro con un marchio sconosciuto. Gli incarichi continuano e le monete si moltiplicano; l’autunno successivo, invece di iscriversi alla facoltà di Filologia come ha sempre sognato, Saška viene infine obbligata ad allontanarsi da casa per raggiungere l’Istituto di Tecniche speciali. Non è una scuola come le altre: i libri risultano incomprensibili, gli insegnanti negano qualsiasi spiegazione e gli studenti più grandi sembrano sempre altrove con la mente. La classe del primo anno prova a restare unita di fronte al rigore quasi crudele dei professori, mentre Saška trova conforto nell’amicizia con Kostja, un ragazzo sensibile che, come lei, vuole solo rimanere a galla per scongiurare terribili conseguenze. Nonostante tutto, Saška è sempre più attratta dalle lezioni e la sua improvvisa fame di sapere la trascina in uno studio ossessivo: quando diventa la migliore del suo corso, il severo e magnetico tutor Farit la prende sotto la sua ala e la spinge a sperimentare cose che Saška non avrebbe mai immaginato di poter fare. Non ci sono però solo giorni esaltanti costellati di progressi, ma anche estenuanti momenti di crisi e metamorfosi inaspettate: il sapere arcano e fondamentale che Saška insegue ha un prezzo molto alto, e lei deve decidere se è disposta a lasciare indietro tutta la sua vita precedente, incluse le persone a cui tiene di più.
COMMENTO:
Questo è un libro di cui io non credo di essere in grado di parlare. Meriterebbe forse un altro tipo di recensione, perché ci sono pregi oggettivi e argomenti di cui sarebbe molto interessante discutere in maniera pensata e ragionata, ma io non ne sono in grado.
So solo che un paio di anni fa ho letto recensioni molto positive da parte di lettori del cui parere tendo a fidarmi molto, così ho acquistato il cartaceo sulla fiducia, leggendo a malapena la quarta di copertina.
E poi non l'ho neanche toccato.
Continuavo a rimandare l'inizio della lettura, divisa fra il timore che "Vita Nostra" si rivelasse deludente come molti titoli a cui viene (del tutto erroneamente, a mio parere) associato (non è uno Young Adult nel senso classico del termine e non ha niente a che vedere con le atmosfere "dark academia da tiktok", per intenderci) e il timore che si trattasse in realtà di una lettura troppo complessa, dal significato allegorico e per me difficilmente comprensibile.
Ecco, non si tratta di nulla del genere. Certo, il significato non è forse immediato e richiede un apporto attivo di elaborazione da parte del lettore, che deve essere disposto a mettersi in gioco e cedere qualcosa al libro per interpretare, ma la scrittura è così trascinante che qualsiasi eventuale difficoltà passa completamente in secondo piano. Ho iniziato a leggere mentre ero bloccata a letto da una bronchite tostissima, che mi ha affossata con febbre molto alta: quando ho la febbre alta faccio molta fatica a leggere, sia perché trovo fisicamente difficile sforzare la vista, sia perché tendo a dormire moltissimo e a distrarmi con estrema facilità.
Ecco, io non sono proprio riuscita a smettere di leggere. Sono stata risucchiata in un vortice disturbante, un libro fatto di avvenimenti minuscoli, di personaggi tutt'altro che amabili e di avvenimenti al limite della coscienza, e ho divorato queste 500 pagine in un tempo per me estremamente breve.
Ha secondo me poco senso parlare della trama di "Vita nostra", perché si tratta soprattutto di un'esperienza che è necessario vivere. Quello che conta è la scrittura magnetica, animata da uno stile vivido e capace di rendere interessanti anche episodi che apparentemente contano pochissimo. Quello che conta sono le atmosfere alienanti, fredde, vuote eppure paradossalmente terribilmente familiari che permeano ogni cosa, rendendo ogni rituale, ogni gesto assurdo e forse folle perfettamente razionale e realistico agli occhi del lettore.
Quando poi comincia a emergere il senso s il significato di tutto questo lungo percorso di preparazione, è come se davvero si accendesse una luce nella mente del lettore, con un senso di soddisfazione e appagamento straordinari.
"Vita nostra" è un libro impossibile da incasellare in un genere, o anche solo da raccontare. Ma è un'esperienza bellissima, una delle più belle che io abbia fatto negli ultimi anni.
Durante le vacanze estive, la giovane Saška viene avvicinata da un uomo che la costringe a eseguire una serie di compiti a dir poco bizzarri. La ragazza è spaventata ma non ha altra scelta se non obbedire, ricevendo in cambio dei gettoni d’oro con un marchio sconosciuto. Gli incarichi continuano e le monete si moltiplicano; l’autunno successivo, invece di iscriversi alla facoltà di Filologia come ha sempre sognato, Saška viene infine obbligata ad allontanarsi da casa per raggiungere l’Istituto di Tecniche speciali. Non è una scuola come le altre: i libri risultano incomprensibili, gli insegnanti negano qualsiasi spiegazione e gli studenti più grandi sembrano sempre altrove con la mente. La classe del primo anno prova a restare unita di fronte al rigore quasi crudele dei professori, mentre Saška trova conforto nell’amicizia con Kostja, un ragazzo sensibile che, come lei, vuole solo rimanere a galla per scongiurare terribili conseguenze. Nonostante tutto, Saška è sempre più attratta dalle lezioni e la sua improvvisa fame di sapere la trascina in uno studio ossessivo: quando diventa la migliore del suo corso, il severo e magnetico tutor Farit la prende sotto la sua ala e la spinge a sperimentare cose che Saška non avrebbe mai immaginato di poter fare. Non ci sono però solo giorni esaltanti costellati di progressi, ma anche estenuanti momenti di crisi e metamorfosi inaspettate: il sapere arcano e fondamentale che Saška insegue ha un prezzo molto alto, e lei deve decidere se è disposta a lasciare indietro tutta la sua vita precedente, incluse le persone a cui tiene di più.
COMMENTO:
Questo è un libro di cui io non credo di essere in grado di parlare. Meriterebbe forse un altro tipo di recensione, perché ci sono pregi oggettivi e argomenti di cui sarebbe molto interessante discutere in maniera pensata e ragionata, ma io non ne sono in grado.
So solo che un paio di anni fa ho letto recensioni molto positive da parte di lettori del cui parere tendo a fidarmi molto, così ho acquistato il cartaceo sulla fiducia, leggendo a malapena la quarta di copertina.
E poi non l'ho neanche toccato.
Continuavo a rimandare l'inizio della lettura, divisa fra il timore che "Vita Nostra" si rivelasse deludente come molti titoli a cui viene (del tutto erroneamente, a mio parere) associato (non è uno Young Adult nel senso classico del termine e non ha niente a che vedere con le atmosfere "dark academia da tiktok", per intenderci) e il timore che si trattasse in realtà di una lettura troppo complessa, dal significato allegorico e per me difficilmente comprensibile.
Ecco, non si tratta di nulla del genere. Certo, il significato non è forse immediato e richiede un apporto attivo di elaborazione da parte del lettore, che deve essere disposto a mettersi in gioco e cedere qualcosa al libro per interpretare, ma la scrittura è così trascinante che qualsiasi eventuale difficoltà passa completamente in secondo piano. Ho iniziato a leggere mentre ero bloccata a letto da una bronchite tostissima, che mi ha affossata con febbre molto alta: quando ho la febbre alta faccio molta fatica a leggere, sia perché trovo fisicamente difficile sforzare la vista, sia perché tendo a dormire moltissimo e a distrarmi con estrema facilità.
Ecco, io non sono proprio riuscita a smettere di leggere. Sono stata risucchiata in un vortice disturbante, un libro fatto di avvenimenti minuscoli, di personaggi tutt'altro che amabili e di avvenimenti al limite della coscienza, e ho divorato queste 500 pagine in un tempo per me estremamente breve.
Ha secondo me poco senso parlare della trama di "Vita nostra", perché si tratta soprattutto di un'esperienza che è necessario vivere. Quello che conta è la scrittura magnetica, animata da uno stile vivido e capace di rendere interessanti anche episodi che apparentemente contano pochissimo. Quello che conta sono le atmosfere alienanti, fredde, vuote eppure paradossalmente terribilmente familiari che permeano ogni cosa, rendendo ogni rituale, ogni gesto assurdo e forse folle perfettamente razionale e realistico agli occhi del lettore.
Quando poi comincia a emergere il senso s il significato di tutto questo lungo percorso di preparazione, è come se davvero si accendesse una luce nella mente del lettore, con un senso di soddisfazione e appagamento straordinari.
"Vita nostra" è un libro impossibile da incasellare in un genere, o anche solo da raccontare. Ma è un'esperienza bellissima, una delle più belle che io abbia fatto negli ultimi anni.