Jessamine
Well-known member
TRAMA:
Romanzo di formazione insolito e ironico, "Questi adulti" ci racconta in prima persona la storia di Emily, a partire da quando, quattordicenne, partecipa alla festa per i cinquant'anni del padre nella loro bella casa in un quartiere residenziale del Connecticut, per poi svilupparsi nel corso di oltre dieci anni, e attraverso due continenti. La voce irriverente e lo sguardo acuto e lucidissimo di Emily ci raccontano il suo modo di vedere gli adulti, attraverso snodi fondamentali che capovolgeranno il suo mondo: la separazione dei genitori, il trasferimento del padre a Praga, il suicidio di un vicino di casa, la gravidanza della madre di un amico di cui il padre di Emily è indubbiamente responsabile. Ma, nonostante il passare del tempo, anche Emily sente di soffrire di un disturbo interiore che le impedisce di definirsi un'adulta a tutti gli effetti: la sfrontatezza e i timori dell'adolescenza, la stupefatta sicurezza di fronte all'ignoto, il terrore e insieme la distaccata compassione nei confronti della morte e delle miserie dell'età adulta sopravvivono allo scorrere degli anni. E Alison Espach – autrice di "Appunti sulla tua scomparsa improvvisa" – con la sua voce fresca è bravissima a rendere questa compresenza di ricordo e presente, comprimendo e mescolando la cronologia, e restituendoci con amara ironia, genialità e acume ogni momento della lotta di una giovane donna per crescere in un mondo dove adulti e bambini sono a volte pericolosamente indistinguibili e i loro comportamenti troppo spesso considerati alla stessa stregua
COMMENTO:
Ho un problema con questo libro.
Mi è piaciuto al punto che vorrei scrivere una recensione "vera", per mettere in luce cosa come e perché mi sia piaciuto tanto, ma credo non ne sarei capace.
E allora direi che posso anche smettere di fingere di sapere che cosa sto facendo e dare il via a un commento-fiume (in quanto a disordine dell'esposizione, non perché si tratti effettivamente di un commento particolarmente corsposo).
Alison Espach è l'autrice che mi ha svoltato il 2023. L'ho scoprta con "Appunti sulla tua scomparsa improvvisa", è stata capace di farmi preordinare "Questi adulti" non appena ho saputo che quei santi di Bollati Boringhieri (l'ho già detto che volo ogni volta che guardo la loro sezione di narrativa?) avrebbero tradotto anche questo, mi ha costretta a sottolineare una frase praticamente una riga sì e una no.
Non so dire perché mi piaccia tanto. Forse perché sento che il suo respiro (il respiro della sua scrittura, il suo modo di dare una cadenza alle frasi e di mettere insieme piccoli pezzi di mondo e di prendere in mano cose minuscole e farne arte) è qualcosa che sento molto affine a me. Non so come spiegarlo, è come se la sua scrittura avesse l'accento della mia famiglia, è come riconoscere in lei qualcosa che semplicemente riesco a capire molto bene, perché è anche il mio modo di sentire, il mio modo di mettere in fila i fatti del mondo (non che io sappia scrivere o pensare come lei, assolutamente, ma io la leggo e sento risuonare le sue parole come se finalmente stessi sentendo qualcuno esprimersi esattamente nella mia lingua).
Mi piace soprattutto come, nei suoi libri, non succeda poi molto, a parte il dispiegarsi di un'esistenza. Succede che un personaggio vive, è concreto e reale, è tangibile, cresce, affronta cambiamenti, ha rapporti complessi con gli uomini e con la propria famiglia, ma tutto semplicemente esiste. Esiste come si esiste ogni giorno, ma c'è una bellezza e una delicatezza tale in questo tipo di esistenza che, davvero, ogni cosa assume un significato profondo senza mai essere simbolico.
Bellissimo.
Romanzo di formazione insolito e ironico, "Questi adulti" ci racconta in prima persona la storia di Emily, a partire da quando, quattordicenne, partecipa alla festa per i cinquant'anni del padre nella loro bella casa in un quartiere residenziale del Connecticut, per poi svilupparsi nel corso di oltre dieci anni, e attraverso due continenti. La voce irriverente e lo sguardo acuto e lucidissimo di Emily ci raccontano il suo modo di vedere gli adulti, attraverso snodi fondamentali che capovolgeranno il suo mondo: la separazione dei genitori, il trasferimento del padre a Praga, il suicidio di un vicino di casa, la gravidanza della madre di un amico di cui il padre di Emily è indubbiamente responsabile. Ma, nonostante il passare del tempo, anche Emily sente di soffrire di un disturbo interiore che le impedisce di definirsi un'adulta a tutti gli effetti: la sfrontatezza e i timori dell'adolescenza, la stupefatta sicurezza di fronte all'ignoto, il terrore e insieme la distaccata compassione nei confronti della morte e delle miserie dell'età adulta sopravvivono allo scorrere degli anni. E Alison Espach – autrice di "Appunti sulla tua scomparsa improvvisa" – con la sua voce fresca è bravissima a rendere questa compresenza di ricordo e presente, comprimendo e mescolando la cronologia, e restituendoci con amara ironia, genialità e acume ogni momento della lotta di una giovane donna per crescere in un mondo dove adulti e bambini sono a volte pericolosamente indistinguibili e i loro comportamenti troppo spesso considerati alla stessa stregua
COMMENTO:
Ho un problema con questo libro.
Mi è piaciuto al punto che vorrei scrivere una recensione "vera", per mettere in luce cosa come e perché mi sia piaciuto tanto, ma credo non ne sarei capace.
E allora direi che posso anche smettere di fingere di sapere che cosa sto facendo e dare il via a un commento-fiume (in quanto a disordine dell'esposizione, non perché si tratti effettivamente di un commento particolarmente corsposo).
Alison Espach è l'autrice che mi ha svoltato il 2023. L'ho scoprta con "Appunti sulla tua scomparsa improvvisa", è stata capace di farmi preordinare "Questi adulti" non appena ho saputo che quei santi di Bollati Boringhieri (l'ho già detto che volo ogni volta che guardo la loro sezione di narrativa?) avrebbero tradotto anche questo, mi ha costretta a sottolineare una frase praticamente una riga sì e una no.
Non so dire perché mi piaccia tanto. Forse perché sento che il suo respiro (il respiro della sua scrittura, il suo modo di dare una cadenza alle frasi e di mettere insieme piccoli pezzi di mondo e di prendere in mano cose minuscole e farne arte) è qualcosa che sento molto affine a me. Non so come spiegarlo, è come se la sua scrittura avesse l'accento della mia famiglia, è come riconoscere in lei qualcosa che semplicemente riesco a capire molto bene, perché è anche il mio modo di sentire, il mio modo di mettere in fila i fatti del mondo (non che io sappia scrivere o pensare come lei, assolutamente, ma io la leggo e sento risuonare le sue parole come se finalmente stessi sentendo qualcuno esprimersi esattamente nella mia lingua).
Mi piace soprattutto come, nei suoi libri, non succeda poi molto, a parte il dispiegarsi di un'esistenza. Succede che un personaggio vive, è concreto e reale, è tangibile, cresce, affronta cambiamenti, ha rapporti complessi con gli uomini e con la propria famiglia, ma tutto semplicemente esiste. Esiste come si esiste ogni giorno, ma c'è una bellezza e una delicatezza tale in questo tipo di esistenza che, davvero, ogni cosa assume un significato profondo senza mai essere simbolico.
Bellissimo.