Shoshin
Shikata ga nai
È un giorno di agosto del 1924 a Oswalds, la casa a pochi chilometri dalla costa sud-orientale inglese in cui i Korzeniowski si sono riuniti per celebrare i diciotto anni di John, figlio di Józef Korzeniowski, al secolo Joseph Conrad, e della moglie Jessie.
Lo scrittore riposa nella sua camera da letto. Durante una gita verso la costa in compagnia di Richard Curle, giornalista e amico di famiglia di vecchia data, ha all’improvviso cessato di respirare normalmente. Curle l’ha visto ingoiare l’aria come fosse acqua, il petto che si sollevava, il corpo esausto e tremante per lo sforzo, la mano fredda e inerte che stringeva la sua. Una volta a Oswalds, il battito per fortuna è tornato regolare e il respiro normale, a detta almeno del medico subito accorso.
In casa sono presenti tutti i Korzeniowski e la loro cerchia: Jessie, la moglie dell’autore di
Lord Jim e Cuore di tenebra, autrice a sua volta di libri di cucina; Borys, il primogenito veterano di guerra con la moglie Joan King e Philip, il loro piccolo appena nato; John, naturalmente, il festeggiato; Lilian Hallowes, la dattilografa e segretaria personale dello scrittore; Curle, l’amico di famiglia, Arthur Foote, il domestico; Charles Vinten, l’autista e factotum; Audrey, la governante e dama di compagnia di Jessie.
È Jessie che annuncia la tragedia, facendo accorrere Foote e Audrey al suono della sua campanella. Ha udito un tonfo simile al rumore di una valigia lasciata cadere a terra provenire dalla camera di Conrad.
Foote accorre e trova lo scrittore carponi, caduto in avanti dalla poltrona, la mano sinistra con le dita allungate sul tappeto, la destra ripiegata a pugno a sostenere la fronte. Sul pavimento di quercia, una piccola chiazza di sangue…
Elegante nella leggerezza della sua scrittura e profondo nella caratterizzazione psicologica dei suoi personaggi, L'ultimo. giorno di Joseph Conrad è un romanzo breve e intenso che indaga le conseguenze drammatiche e paralizzanti di una morte improvvisa: la sorpresa, lo shock, le profonde crepe nei legami familiari portate alla luce da un dolore inatteso. E poi i sorrisi, gli inganni. E, al di là di questo, la vita che prosegue, contemplata nel suo corso inarrestabile attraverso gli occhi di Lilian Hallowes, la segretaria di Conrad, sempre ai margini della scena ma attenta e scrupolosa osservatrice, un punto fermo nella vita improvvisamente mutata della famiglia di un grande scrittore.
Non un romanzo lungo,ma un breve viaggio nei cuori provati dal dolore che le perdite producono.
Con delicata sensibilità lo scrittore racconta il "dopo" .
Il dopo che incomincia immediatamente.
In un giorno d'agosto degli anni venti del secolo scorso,quando un uomo illustre,uno scrittore immenso,morì accanto ai suoi cari.
Il dopo in questo libro piccolo e prezioso è tratteggiato con profonda sensibilità.
Il dopo per ognuna delle persone protagoniste del libro mette a nudo la verità contenuta nei loro cuori,la forza dell'affetto,come la falsità e la mancanza di empatia.
Il dopo che vuol dire anche ricominciare.
Riprendere la propria strada con la tristezza nel cuore,oppure dimenticando .
Non so quanto sia frutto di invenzione in questo libro,ma io credo che il grande scrittore di origine polacca avrebbe tratteggiato così,se avesse potuto, il suo ultimo tempo,e forse anche il dopo.
Avrebbe lasciato alla signorina Hallowes il compito di perfezionare la traccia del suo racconto,e si sarebbe meravigliato di quanto affetto abitava nel suo cuore affezionato.
Un romanzo breve che ho letto poco alla volta,come ho fatto con i libri di Conrad nei miei anni passati.
Lo scrittore riposa nella sua camera da letto. Durante una gita verso la costa in compagnia di Richard Curle, giornalista e amico di famiglia di vecchia data, ha all’improvviso cessato di respirare normalmente. Curle l’ha visto ingoiare l’aria come fosse acqua, il petto che si sollevava, il corpo esausto e tremante per lo sforzo, la mano fredda e inerte che stringeva la sua. Una volta a Oswalds, il battito per fortuna è tornato regolare e il respiro normale, a detta almeno del medico subito accorso.
In casa sono presenti tutti i Korzeniowski e la loro cerchia: Jessie, la moglie dell’autore di
Lord Jim e Cuore di tenebra, autrice a sua volta di libri di cucina; Borys, il primogenito veterano di guerra con la moglie Joan King e Philip, il loro piccolo appena nato; John, naturalmente, il festeggiato; Lilian Hallowes, la dattilografa e segretaria personale dello scrittore; Curle, l’amico di famiglia, Arthur Foote, il domestico; Charles Vinten, l’autista e factotum; Audrey, la governante e dama di compagnia di Jessie.
È Jessie che annuncia la tragedia, facendo accorrere Foote e Audrey al suono della sua campanella. Ha udito un tonfo simile al rumore di una valigia lasciata cadere a terra provenire dalla camera di Conrad.
Foote accorre e trova lo scrittore carponi, caduto in avanti dalla poltrona, la mano sinistra con le dita allungate sul tappeto, la destra ripiegata a pugno a sostenere la fronte. Sul pavimento di quercia, una piccola chiazza di sangue…
Elegante nella leggerezza della sua scrittura e profondo nella caratterizzazione psicologica dei suoi personaggi, L'ultimo. giorno di Joseph Conrad è un romanzo breve e intenso che indaga le conseguenze drammatiche e paralizzanti di una morte improvvisa: la sorpresa, lo shock, le profonde crepe nei legami familiari portate alla luce da un dolore inatteso. E poi i sorrisi, gli inganni. E, al di là di questo, la vita che prosegue, contemplata nel suo corso inarrestabile attraverso gli occhi di Lilian Hallowes, la segretaria di Conrad, sempre ai margini della scena ma attenta e scrupolosa osservatrice, un punto fermo nella vita improvvisamente mutata della famiglia di un grande scrittore.
Non un romanzo lungo,ma un breve viaggio nei cuori provati dal dolore che le perdite producono.
Con delicata sensibilità lo scrittore racconta il "dopo" .
Il dopo che incomincia immediatamente.
In un giorno d'agosto degli anni venti del secolo scorso,quando un uomo illustre,uno scrittore immenso,morì accanto ai suoi cari.
Il dopo in questo libro piccolo e prezioso è tratteggiato con profonda sensibilità.
Il dopo per ognuna delle persone protagoniste del libro mette a nudo la verità contenuta nei loro cuori,la forza dell'affetto,come la falsità e la mancanza di empatia.
Il dopo che vuol dire anche ricominciare.
Riprendere la propria strada con la tristezza nel cuore,oppure dimenticando .
Non so quanto sia frutto di invenzione in questo libro,ma io credo che il grande scrittore di origine polacca avrebbe tratteggiato così,se avesse potuto, il suo ultimo tempo,e forse anche il dopo.
Avrebbe lasciato alla signorina Hallowes il compito di perfezionare la traccia del suo racconto,e si sarebbe meravigliato di quanto affetto abitava nel suo cuore affezionato.
Un romanzo breve che ho letto poco alla volta,come ho fatto con i libri di Conrad nei miei anni passati.
