Tobino, Mario - Per le antiche scale

lettore marcovaldo

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Una raccolta di venti racconti che vede come personaggi principali i medici, gli infermieri e i ricoverati di un istituto psichiatrico insediato in quello che era un antico convento in Toscana. Buona parte delle vicende è ambientata tra gli anni cinquanta e la fine dei sessanta. La voce narrante o direttamente il protagonista dei racconti è uno psichiatra che si trova a confronto con le vicende di alcuni pazienti. Ciascuno di questi malati è descritto a partire dalle sue manifestazioni. Lo psichiatra ne racconta alcune vicende personali e il modo di comportarsi e interagire con il personale dell'ospedale e gli altri malati.

Una costante di molti racconti è la ricerca del medico di una chiave che spieghi i malesseri dei singoli individui. Anche solo per capire la causa di una crisi momentanea piuttosto che l'origine scatenante di traumi che potrebbero aver innescato la malattia.
In generale l'approccio della narrazione parte da descrizioni piuttosto asciutte e realistiche per poi seguire su un tono più poetico e introspettivo con le riflessioni dello psichiatra. Queste riflessioni sono di carattere generale rispetto ai rapporti umani, a come viene percepita dalla società la malattia mentale, la dedizione al lavoro.

Ci sono anche riflessioni e passaggi più legati al periodo storico in cui l'autore scrive. Egli era piuttosto critico con alcune evoluzioni che stava portando il movimento relativo alla cosidetta "Legge Basaglia". Vedeva il pericolo di una via "facile" alla cura, attraverso l'uso disinvolto degli psicofarmaci. Da un lato una grande conquista e innovazione di quegli anni ma dall'altro l'occasione di riprodurre la vecchia idea di contenzione fisica dei malati con una sorta di "gabbia chimica". Per non parlare del rischio di alcuni malati di finire abbandonati senza un punto sicuro di riferimento.

Libro interessante fonte di riflessioni per le storie dei malati e i pensieri dello psichiatra.
 
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