Haig, Matt - Vita in un pianeta nervoso

MaxCogre

Well-known member
Questo è un lungo saggio di 400 pagine, ma non noioso: il protagonista / saggista parla della sua ansia e panico, e del limite estremo cui sono arrivate e di come é tuttavia sopravvissuto (questo rende il saggio una specie di romanzo). È sopravvissuto diventando un sècologista, cioè facendo ecologia della propria psiche (se suona goffo il termine é perchè me lo sono inventato ora) in una società che continuamente, deliberatamente e strategicamente attenta alla nostra sanitá mentale (comunicazioni, pubblicità,
ambienti, stili di vita, notizie, ritmi di lavoro). Il mondo è 'nervoso' non solo perchè siamo tutti nervosi, ma perchè siamo tutti tecnologicamente connessi gli uni agli altri come un sistema nervoso, ma non siamo pronti a un tale numero di stimoli, nè a difenderci quando il contatto è malevolo...
 
Ultima modifica:

MaxCogre

Well-known member
Forse è lo stesso saggio di Bertrand Russel "la conquista della felicitá" attualizzato al presente. Anche qui si dice: la societá ti promette la felicitá se segui un certo lifestyle che in realtà é tossico (le distrazioni passive, il volere sempre di più, il consumare tutto, voler essere sempre di più). Russel e Haig dicono: ragionate, siete davvero più felici? Misurate dove vi porta questo andazzo, e se in realtà stiate facendo certe cose anche se non le desiderate, solo perché vi hanno fatto il lavaggio del cervello, o perchè oramai siete dipendenti da quella dose di gratificazione a breve termine che peraltro a lungo andare fa pure 'meno effetto'?
 

MaxCogre

Well-known member
Anche nel lontano 1930 di russell la società capitalistica esercitava questa pressione, sponsorizzava un desiderio continuo di successo e di consumo. Quello che è cambiato oggi è la intensità e la pervasività di questo brainwhash che la connessione tecnologica rende possibile (e la quantitá enorme di cose che 'sembrano' raggiungibili, piu o meno TUTTO). E se preda di questa pubblicità allora era più facilmente chi aveva avuto traumi infantili, no problem, oggi non c è piu bisogno che i traumi ce li fanno venire direttamente 'loro'.
 
Ultima modifica:

MaxCogre

Well-known member
La soluzione? Allora come adesso disintossicarsi piano piano. Ragionare una serie di cose che ci fanno male e cominciare gradualmente a levarle e metterci quelle che ci fanno bene. Haig presenta un esilarante menù con punti positivi/ingrassanti/stressanti e negativi/dimagrenti/risananti. Quando lo leggerete scoprirete che avreste potuto scriverlo benissimo da soli: ora sta a noi scegliere cosa ci mangiamo...
 
Alto