Pastor, Ben - La Venere di Salò

qweedy

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"Salò, inverno del 1944. Il colonnello Martin Bora si ritrova sulle sponde del lago di Garda come ufficiale di collegamento tra la Wehrmacht e la Repubblica Sociale Italiana. Qui viene subito incaricato da un generale dell'Aviazione di investigare sull'incredibile furto della "Venere di Salò", un preziosissimo dipinto di Tiziano sottratto con troppa facilità dalle sale di una villa requisita dai tedeschi. Mentre Bora inizia ad indagare tra una miriade di personaggi civili e militari, tutti ampiamente sospetti per un motivo o per l'altro, il ritrovamento di tre cadaveri aggiunge una nuova dimensione al mistero: sono tre bellissime donne, apparentemente suicide, ma in realtà (come Bora intuisce da microscopici dettagli) assassinate da un'unica mano omicida..."

Qualcuno ha rubato una Venere di Tiziano, e il colonnello Martin Bora, ufficiale di collegamento tra la Wehrmacht e la Repubblica Sociale italiana, deve occuparsi delle indagini, e al contempo guardarsi dalle SS, con cui è in eterno conflitto e che ormai gli sono alle costole.
E' stato faticoso per me arrivare alla fine, c'è un po' troppa confusione di nomi e personaggi, e il protagonista mi ispira poca empatia.
Ho trovato questo romanzo un po' pesante e confuso, per quanto l'idea di raccontare i giorni della Repubblica di Salò attraverso la ricerca del serial killer e il recupero di una tela preziosa rubata mi fosse sembrata intrigante.

Cronologicamente è l'ultimo episodio della serie di Ben Pastor dedicata al suo personaggio di investigatore-soldato nazista Martin Bora.
 
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