Sapienza, Goliarda - Il vizio di parlare a me stessa

Minerva6

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È un po' l'ideale continuazione dei precedenti libri autobiografici da lei scritti (e da me letti) Lettera aperta e Il filo di mezzogiorno (c'è anche un capitolo intitolato Lettera aperta III).
Goliarda scrive, con il suo particolare flusso di coscienza, di sé e della sua vita, soprattutto di viaggi, su taccuini ricevuti in regalo dal suo secondo marito, Angelo Pellegrino, a cui si deve la pubblicazione postuma dell'opera (e non solo di questa)
Ho ritrovato con piacere la mia amata Gaeta con la spiaggia di Serapo e il bar Triestina. E ho viaggiato in altri luoghi da lei visitati.
Nel suo viaggio in Cina ho rivisto un po' lo stile del racconto dell'ultimo libro di Amélie, letto di recente (e non solo, pure di quelli passati), anche se lei era in Giappone, ma da bambina è stata pure un Cina e ne ha parlato sempre in più libri.
 
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Minerva6

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Ho sempre scritto diari da ragazza, poi avanti con gli anni sono passata ai taccuini anche io, forse inconsciamente per lo stesso motivo di Goliarda, i diari per lei sono da signorina perbene ottocentesca. Per un periodo ho anche scritto un'agenda insieme alla mia migliore amica, era una sorta di epistolario a due in cui ci scambiavamo confidenze e messaggi d'affetto in più a quelli dal vivo o per telefono fisso.
 

Minerva6

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Considerazioni e citazioni sparse

Sulla quantità di amici: ogni nuovo amico mi è servito anche per capire, sperimentare nella memoria, rinsaldare e rendere più profonde le vecchie amicizie.
Concordo in pieno, anche se in passato (vedi sopra) ero più per l'amica unica.

Sulla mia amata Virginia e il suo Orlando: Come se Virginia, nella maturità, si fosse liberata di tutte le angosce- insicurezze-fragilità che l'essere donna porta con sé anche oggi, figuriamoci allora.

E su un altro autore che mi piace, Pirandello... sempre vivo qui con noi, nelle nostre storie. Dopo di lui non si può inventare più nulla.

E per una nostalgica come me come non concordare su questa frase. Anche se in quanto a memoria del presente non sto messa proprio bene 🤭.
Ricordare tutto: l'etica fondamentale della vita e del rispetto verso gli altri (da leggersi: rispetto per se stessi).


Ho trovato un altro termine interessante con cui definirmi 😉
Probabilmente non diventerò mai pazza ma disertrice mi sento già oggi.
 

Minerva6

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E riporto anche questa citazione già postata nel 3d apposito:
Ma perché sempre non riuscire a prendere, soverchiare, lasciarsi gli altri alle spalle, calpestarli? Cosa c'è in questo terrore di gareggiare, combattere, mostrare tutti i talenti che la natura mi ha regalato e che io spreco, spreco con rimorso verso la natura e verso me stessa, ma che nondimeno non riesco a usare, agire, godere?... la natura mi ha fatto non aggressiva e tremante come un coniglio? Anche nata uomo sarei stata in questo modo?
 
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