Pathurnia
Well-known member
Jules Guérec - quarant'anni, celibe, proprietario di due pescherecci - è sempre vissuto nella cittadina bretone in cui è nato, nella casa adiacente all'emporio che la sua famiglia gestisce da generazioni, nello stesso odore "di catrame, cordami, caffè, cannella e acquavite", insieme alle due sorelle rimaste nubili, che lo accudiscono con una sollecitudine benigna, occhiuta e possessiva. A loro Guérec deve rendere conto di come spende ogni centesimo. Persino quando gli capita di andare a Quimper, e di non resistere alla tentazione di tornare in quella certa strada dove un paio di signore "arrivate da Parigi" passeggiano "gettando agli uomini sguardi provocanti", il pensiero di come farà a giustificare i cinquanta franchi mancanti gli rovina il piacere. Sono loro, le sorelle, a sorvegliare tutto, a provvedere a tutto. Una notte, però, Guérec, senza quasi accorgersene, sarà la causa di un evento tragico, le cui paradossali conseguenze potrebbero forse spingerlo a uscire dal bozzolo soffocante, ma anche tiepido e rassicurante, dei legami familiari.
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La storia è quella di un'intera famiglia ma il focus dell'attenzione è il "giovane" Jules che dopo aver vissuto metà della sua vita in totale passività (pur essendo a livello lavorativo un padrone attento e capace) si ritrova a dover decidere anzi, a poter decidere della propria vita. Un imprevisto lo pone nella condizione di serbare un terribile segreto ed egli potrebbe cogliere l'occasione per affrancarsi finalmente dalle sorelle-chiocce. Oppure potrebbe seguire gli eventi con la passività di sempre.
Ritroviamo i nostri personaggi dopo molti anni, invecchiati e stanchi, che ripercorrono i sentieri di una disaffezione atavica e di una nostalgia incolmabile per la terra in cui erano nati e cresciuti.
E noi lettori? Noi, dal canto nostro, guardiamo l'intera vicenda con indulgenza forse perché sappiamo che qualunque vita, se ci si guarda indietro, porta in sé l'impronta del rimpianto per le occasioni mancate.
Non ci resta che ringraziare l'Autore per averci fatto vivere insieme ai protagonisti una vicenda umana che non è la nostra e averci fatto provare il sapore dolceamaro inevitabile quando ci si chiede se l'esistenza abbia avuto davvero un senso.
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La storia è quella di un'intera famiglia ma il focus dell'attenzione è il "giovane" Jules che dopo aver vissuto metà della sua vita in totale passività (pur essendo a livello lavorativo un padrone attento e capace) si ritrova a dover decidere anzi, a poter decidere della propria vita. Un imprevisto lo pone nella condizione di serbare un terribile segreto ed egli potrebbe cogliere l'occasione per affrancarsi finalmente dalle sorelle-chiocce. Oppure potrebbe seguire gli eventi con la passività di sempre.
Inizialmente siamo portati a credere che qualcosa stia maturando nella personalità del nostro Jules e seguiamo speranzosi i suoi incerti tentativi di instaurare una nuova relazione ma ben presto ci accorgiamo questo mutamento è fondato sull'inganno. Eppure l'Autore riesce a portarci in un'atmosfera ambigua in cui tutto può accadere e ci scopriamo a parteggiare ardentemente per il maturo giovanotto, pur considerandolo un inetto.
In realtà accadono molti eventi, , ma non come si potrebbe sperare: il "provvidenziale" intervento della sorella antropofaga impedisce l'emancipazione del protagonista ma fa anche precipitare la situazione sociale ed economica di tutta la famiglia.
In realtà accadono molti eventi, , ma non come si potrebbe sperare: il "provvidenziale" intervento della sorella antropofaga impedisce l'emancipazione del protagonista ma fa anche precipitare la situazione sociale ed economica di tutta la famiglia.
E noi lettori? Noi, dal canto nostro, guardiamo l'intera vicenda con indulgenza forse perché sappiamo che qualunque vita, se ci si guarda indietro, porta in sé l'impronta del rimpianto per le occasioni mancate.
Non ci resta che ringraziare l'Autore per averci fatto vivere insieme ai protagonisti una vicenda umana che non è la nostra e averci fatto provare il sapore dolceamaro inevitabile quando ci si chiede se l'esistenza abbia avuto davvero un senso.
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