qweedy
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Scritto insieme a Victoria C. Murray, è la storia vera di Belle da Costa Greene, bibliotecaria personale di J.P. Morgan.
"1902. A soli vent’anni, Belle da Costa Greene viene assunta da J.P. Morgan, uno dei più ricchi finanzieri al mondo, per curare la collezione di manoscritti, libri rari e opere d’arte di proprietà del magnate. In poco tempo Belle diventa un punto di riferimento dell’alta società newyorkese e una delle figure più influenti nel mondo dell’arte e della cultura. Organizza mostre ed eventi mondani, è in contatto diretto con commercianti, case d’asta e studiosi sia in America che in Europa. Il suo gusto è considerato impeccabile. Ma Belle ha un segreto, che deve proteggere a tutti i costi: non è nata Belle da Costa Greene, ma Belle Marion Greener. È la figlia di Richard Greener, il primo nero laureato a Harvard, distintosi come attivista per la difesa dei diritti civili degli afroamericani. Il colore della pelle di Belle, quindi, non è legato – come tutti credono – alle sue origini portoghesi, ma africane. Negli Stati Uniti del primo Novecento, ancora profondamente razzisti, anche una donna potente e affermata come Belle sarà costretta a custodire il suo segreto, per continuare a fare quello che ama...."
"La bibliotecaria di New York" racconta la vita di Belle da Costa Greene, una donna nera che, negli anni in cui il razzismo dilagava inarrestabile, si spaccia per bianca (grazie al colore chiaro della sua pelle, dovuto però alle tante violenze subite dai suoi avi), perché è l'unico modo per realizzare il suo sogno di fare carriera nel mondo dei manoscritti storici e dell'arte.
Mi è piaciuta questa figura di donna forte, in carriera, che riesce ad emergere in un ambiente ricco e razzista.
Lettura estiva gradevole.
"1902. A soli vent’anni, Belle da Costa Greene viene assunta da J.P. Morgan, uno dei più ricchi finanzieri al mondo, per curare la collezione di manoscritti, libri rari e opere d’arte di proprietà del magnate. In poco tempo Belle diventa un punto di riferimento dell’alta società newyorkese e una delle figure più influenti nel mondo dell’arte e della cultura. Organizza mostre ed eventi mondani, è in contatto diretto con commercianti, case d’asta e studiosi sia in America che in Europa. Il suo gusto è considerato impeccabile. Ma Belle ha un segreto, che deve proteggere a tutti i costi: non è nata Belle da Costa Greene, ma Belle Marion Greener. È la figlia di Richard Greener, il primo nero laureato a Harvard, distintosi come attivista per la difesa dei diritti civili degli afroamericani. Il colore della pelle di Belle, quindi, non è legato – come tutti credono – alle sue origini portoghesi, ma africane. Negli Stati Uniti del primo Novecento, ancora profondamente razzisti, anche una donna potente e affermata come Belle sarà costretta a custodire il suo segreto, per continuare a fare quello che ama...."
"La bibliotecaria di New York" racconta la vita di Belle da Costa Greene, una donna nera che, negli anni in cui il razzismo dilagava inarrestabile, si spaccia per bianca (grazie al colore chiaro della sua pelle, dovuto però alle tante violenze subite dai suoi avi), perché è l'unico modo per realizzare il suo sogno di fare carriera nel mondo dei manoscritti storici e dell'arte.
Mi è piaciuta questa figura di donna forte, in carriera, che riesce ad emergere in un ambiente ricco e razzista.
Lettura estiva gradevole.