Abulhawa, Susan - Nel blu tra il cielo e il mare

Grantenca

Well-known member
La scrittrice è palestinese di origine e, in questo libro, si parla anche di Gaza e del suo mare.

Argomento che più attale non può essere. Certo la visione è chiaramente di parte ed io non ho le conoscenze e competenze storiche per esprimere un attendibile giudizio di merito, anche se la scellerata e abominevole decisione delle potenze vincitrici di risarcire “moralmente”, le vittime della Shoah (quando durante il conflitto tutti sapevano e nessuno ha agito) donandogli un territorio che però era già abitato da un altro popolo sta portando probabilmente ad un nuovo sterminio anche se in modo diverso.

Cercherò di commentare quindi gli aspetti che più mi hanno colpito. La profonda religiosità del mondo palestinese, gente che crede veramente ad una giustizia superiore, ma soprattutto la grande capacità di sopravvivere in modo dignitoso a tutte le enormi difficoltà che quel popolo sta sopportando. Certo sono molto poveri, e la mia esperienza di vita mi insegna che la solidarietà esiste molto più tra i poveri che tra i benestanti ma qui c’è qualcosa di più: il profondissimo senso della famiglia, figli, genitori, cugini, un legame solidissimo che aiuta a superare insieme le difficoltà e che vince il senso di solitudine che fa parte del carattere dell’uomo.

Per quanto riguarda l’aspetto letterario il libro è scritto bene, naturalmente, magari gli aspetti onirici non sono tra le mie preferenze, ma il grande valore del libro risiede soprattutto nella sua scottante attualità.
 
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