Bazterrica, Agustina - Cadavere squisito

bouvard

Well-known member
E’ difficile parlare di questo libro ed è ancora più difficile consigliarlo o sconsigliarlo, di certo non è un libro per tutti, se non avete lo stomaco forte vi sconsiglio di leggerlo. Non è che ci siamo descrizioni truculente perché devo dire di aver letto in altri libri descrizioni peggiori, ma è l’idea di fondo di questo libro ad essere disgustosa e stomachevole.
Ma partiamo dall’inizio altrimenti non capirete niente.
Questo libro è un romanzo distopico, è ambientato in un futuro in cui un virus misterioso (secondo alcuni inesistente, solo una trovata dei governi per dimezzare la popolazione) ha decimato gli animali e quelli che non sono morti per il virus sono stati uccisi dagli uomini, perché gli animali, tutti indistintamente dalla specie, riescono a trasmettere il virus all’uomo e non esiste alcuna cura per guarire.
Scomparsi tutti gli animali, alcuni in effetti sopravvivono, ma nessun uomo si azzarderebbe ad avvicinarsi a loro, si è presentato il problema di come sostituire la carne animale nell’alimentazione umana è la risposta a questa domanda è quell’idea disgustosa e stomachevole di cui parlavo qualche rigo sopra.
Si, state immaginando bene. In questo mondo futuro alcuni uomini e donne vengono allevati per essere macellati e poi mangiati. In effetti il sistema di allevamento e di macellazione degli umani non è per niente diverso dagli attuali sistemi di allevamento e macellazione di polli, maiali e qualsiasi altro animale usato per l’alimentazione. In effetti se si leggesse questo libro sostituendo alla parola umani la parola polli o maiali non si proverebbe fastidio più di tanto, ma è l’idea che non stiamo parlando di animali a ripugnare.
Ad esempio una delle scene che più mi ha disgustato è il fatto che delle donne vengano munte, né più né meno di mucche o pecore, e il loro latte venga bevuto. In effetti questo mio disgusto la dice lunga sull’ipocrisia della nostra società, non ci scandalizziamo che dei polli o dei maiali vengano allevati per la macellazione perché per la nostra cultura questo è normale, salvo poi scandalizzarci quando leggiamo che da altre parti allevano per lo stesso scopo cani o gatti, o come in questo libro disgustarci perché ad essere allevati e mangiati come animali sono delle persone.
Per noi è “normale” ciò a cui siamo abituati, ma in effetti non è detto che ciò a cui siamo abituati sia anche ciò che è giusto.
Premetto io non sono vegetariana (anche se mangio pochissima carne e pesce) e non penso di diventarlo mai - per quanto rispetto chi la pensa diversamente - però ammetto che questo libro mi ha messa alquanto a disagio.
Il finale è davvero amaro, una vera beffa, contavo su una piccola speranza…
Non so se consigliarvelo o meno, comunque è un libro che fa molto riflettere.​
 
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