alevale
Well-known member
Avevo la convinzione che di questo autore valesse la pena leggere i suoi tanti racconti, che in effetti sono superlativi Ricordo di averli letti tutti in una volta, ma poi di averne riletti e assaporati alcuni che mi avevano colpita di più. Ma di tutti ho amato la scrittura e la profondità di questo scrittore, che a mio modesto parere, ha superato il suo maestro Flaubert.
De Maupassant è moderno, speculativo, ma al tempo stesso avvincente, sa essere malinconico e divertente. Non giudica, racconta in modo intelligente. Ecco, intelligente e moderno (nell'accezione più positiva del termine) sono i primi due aggettivi che mi vengono in mente pensando a lui.
E questi sono i suoi racconti.
Ma i romanzi?
Eh, i romanzi li avevo trascurati, pensando erroneamente che la maestria di Maupassant fosse tutta nei racconti.
Recentemente ho letto Bel Ami e ne sono rimasta incantata.
Veniamo però al nostro romanzo, Forte come la morte.
Opera del 1889, scritta pochi anni prima della grave malattia che colpi l'autore.
La storia in sé non ha niente di originale.
Ambientato a Parigi, narra di un celebre pittore, un parvenue, che osannato e vezzeggiato da tutti, si innamora di una nobildonna sposata con la quale intrattiene per dodici anni una relazione amorosa clandestina. La donna è innamorata ancora follemente ed è gelosissima dell'amante, mentre la passione del pittore è andata scemando con gli anni, pur essendo rimasto in un certo senso teneramente devoto alla nobildonna.
Il pittore sente la vecchiaia avvicinarsi, soffre la mancanza di ispirazione artistica e la solitudine della sua casa vuota, insomma vive un periodo di fragilità emotiva, in cui alterna momentidi scoramento ad altri di serena rassegnazione (attenzione! La grandezza dell'autore sta proprio nel modo di raccontarli)
Ad un tratto l'arrivo in società della figlia diciottenne dell'amante, molto simile alla madre da giovane, risvegliera' nel protagonista inizialmente la voglia di vivere, procurandogli momenti di euforia per la ritrovata giovinezza, fino a portarlo ad un tragico epilogo della sua esistenza.
I temi centrali sono la malinconia della giovinezza che si allontana, la passione, l'ipocrisia delle convenzioni dell'alta società e il suo vuoto, la sua superficialità, il tutto raccontato da un narratore che non giudica, in perfetto "stile naturalista " , corrente letteraria di cui De Maupassant è uno dei massimi esponenti.
Ultima informazione interessante: il titolo è tratto dal Cantico dei Cantici.
In effetti mi sono stupita di non aver trovato trovato recensito in PB Forte come la morte, sono quindi contenta di aver colmato questo piccolo vuoto.
Ho visto che c'è Una vita, che forse leggerò prossimamente.
Per concludere consiglio caldamente la lettura di questo romanzo a chi ama i classici
De Maupassant è moderno, speculativo, ma al tempo stesso avvincente, sa essere malinconico e divertente. Non giudica, racconta in modo intelligente. Ecco, intelligente e moderno (nell'accezione più positiva del termine) sono i primi due aggettivi che mi vengono in mente pensando a lui.
E questi sono i suoi racconti.
Ma i romanzi?
Eh, i romanzi li avevo trascurati, pensando erroneamente che la maestria di Maupassant fosse tutta nei racconti.
Recentemente ho letto Bel Ami e ne sono rimasta incantata.
Veniamo però al nostro romanzo, Forte come la morte.
Opera del 1889, scritta pochi anni prima della grave malattia che colpi l'autore.
La storia in sé non ha niente di originale.
Ambientato a Parigi, narra di un celebre pittore, un parvenue, che osannato e vezzeggiato da tutti, si innamora di una nobildonna sposata con la quale intrattiene per dodici anni una relazione amorosa clandestina. La donna è innamorata ancora follemente ed è gelosissima dell'amante, mentre la passione del pittore è andata scemando con gli anni, pur essendo rimasto in un certo senso teneramente devoto alla nobildonna.
Il pittore sente la vecchiaia avvicinarsi, soffre la mancanza di ispirazione artistica e la solitudine della sua casa vuota, insomma vive un periodo di fragilità emotiva, in cui alterna momentidi scoramento ad altri di serena rassegnazione (attenzione! La grandezza dell'autore sta proprio nel modo di raccontarli)
Ad un tratto l'arrivo in società della figlia diciottenne dell'amante, molto simile alla madre da giovane, risvegliera' nel protagonista inizialmente la voglia di vivere, procurandogli momenti di euforia per la ritrovata giovinezza, fino a portarlo ad un tragico epilogo della sua esistenza.
I temi centrali sono la malinconia della giovinezza che si allontana, la passione, l'ipocrisia delle convenzioni dell'alta società e il suo vuoto, la sua superficialità, il tutto raccontato da un narratore che non giudica, in perfetto "stile naturalista " , corrente letteraria di cui De Maupassant è uno dei massimi esponenti.
Ultima informazione interessante: il titolo è tratto dal Cantico dei Cantici.
In effetti mi sono stupita di non aver trovato trovato recensito in PB Forte come la morte, sono quindi contenta di aver colmato questo piccolo vuoto.
Ho visto che c'è Una vita, che forse leggerò prossimamente.
Per concludere consiglio caldamente la lettura di questo romanzo a chi ama i classici
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