greenintro
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Brillante, ironico, pregno di tutto il classico cinismo, ironia e senso del grottesco tipico della letteratura russa, che si trova, oltre che in Dostoevskij, anche in altri autori come Gogol o Bulgakov. Il testo è brevissimo, ma riesce a condensare nelle poche pagine a disposizione un sottotesto di critica sociale, critica all'ossessione materialista, figlia della modernità, della ricerca del profitto economico, anche a discapito di ogni valore umano, e anche alla spocchia e alla vanità intellettualista di chi addirittura ritiene, diventando un fenomeno da baraccone, di poter vivere meglio imprigionato nel ventre di un coccodrillo e avere un pulpito per l'esposizione della sua "scienza". Però tutto questo viene sviluppato mai con uno stile pedante e moralista, ma sempre ironico e che rimane fra le righe, per mantenere viva l'atmosfera surrealista del racconto.